L'Italia ha introdotto regolamenti significativi per stimolare lo sviluppo tecnologico e l'attrazione degli investimenti nel settore dei semiconduttori. Questi sono delineati in un decreto recentemente emesso che dettaglia l'interazione tra vari enti governativi e il settore privato per facilitare progetti di grande scala nel campo dei microprocessori e della semiconduttività. Ecco i punti salienti del decreto, le entità coinvolte, e gli obiettivi strategici di questa iniziativa.
Il Ministero delle imprese e del made in Italy e l'Agenzia Invitalia giocano ruoli molto importanti nel gestire gli incentivi per lo sviluppo tecnologico. Invitalia agisce come gestore degli strumentali agevolativi denominati Contratti di sviluppo, essenziali per catalizzare le iniziative nel settore dei semiconduttori.
Il Chips Act, definito nella comunicazione COM (2022) 45 e nel Regolamento (UE) 2023/1781, stabilisce un quadro legislativo per rafforzare l'industria europea dei semiconduttori. Questa normativa mira a migliorare l'autonomia dell'UE nella produzione di semiconduttori, essenziali per la sicurezza tecnologica e economica.
Il decreto stabilisce una dotazione finanziaria significativa, pari a 3,292 miliardi di euro, destinati a supportare progetti nell'ambito dei semiconduttori. Questi fondi sono indirizzati a sostegno della crescita e dello sviluppo tecnologico della catena di approvvigionamento dei semiconduttori.
I programmi finanziati dovrebbero non solo aumentare la capacità produttiva nazionale di semiconduttori, ma anche migliorare la catena del valore complessiva, dall'innovazione alla produzione. Inoltre, questi programmi mirano a promuovere l'attrazione di nuovi investimenti, inclusi quelli esteri, con l’intento di rafforzare la posizione dell'Italia come leader nel settore tecnologico avanzato.
Per essere approvati, i progetti devono dimostrare un impatto significativo sullo sviluppo tecnologico e occupazionale. È richiesto che ogni iniziativa sia in linea con le regolamentazioni dell'UE e i requisiti specifici del Chips Act, assicurando che ogni investimento contribuisca alla resilienza e all'innovazione dell'industria europea dei semiconduttori.
Le agevolazioni sono condizionate alla notifica e approvazione della Commissione Europea, in modo tale che ogni programma di sviluppo rispetti i regolamenti UE per gli aiuti di Stato e le politiche di sviluppo industriale.
I programmi approvati possono beneficiare di tempistiche realizzative estese e di piani finanziari adattati alle esigenze del progetto, promuovendo così una sostenibilità finanziaria a lungo termine e un ritorno sull'investimento efficace.
A partire dalle ore 12:00 del 30 aprile 2024, i proponenti di programmi di sviluppo conformi alle specifiche del decreto possono iniziare a presentare le domande per accedere alle risorse finanziarie disponibili.
Le domande devono essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma telematica del sito di Invitalia, dedicata ai Contratti di sviluppo. È essenziale che i proponenti utilizzino la modulistica ufficiale, disponibile sul sito con sufficiente anticipo rispetto alla data di apertura dello sportello agevolativo, per garantire che tutte le informazioni siano correttamente fornite e conformi ai requisiti del decreto.
I proponenti devono fornire dettagli specifici riguardanti la natura degli investimenti. Questi includono:
Nel caso di programmi che richiedono un accordo specifico come indicato dal decreto, i proponenti devono presentare una documentazione dettagliata che aiuti il Ministero a valutare l'importanza strategica del programma. Questo include l'impatto previsto sulla catena del valore dei semiconduttori, l'impatto occupazionale e ulteriori piani relativi allo sviluppo della filiera nazionale dei microprocessori.
L'Agenzia responsabile avvia immediatamente le verifiche necessarie rispettando l'ordine cronologico di presentazione delle domande e le risorse finanziarie disponibili. In caso di esaurimento delle risorse, l'Agenzia chiuderà lo sportello agevolativo e informerà il Ministero.
L'istruttoria delle domande deve essere completata entro 90 giorni dalla loro presentazione. Per i programmi che necessitano di un accordo specifico, questo termine può estendersi in base alle necessità del processo di notifica alla Commissione Europea.