26 Apr, 2024 - 06:00

Pensioni casalinghe 2024: aumenti e novità

Pensioni casalinghe 2024: aumenti e novità

Anche nel 2024, chi decide di occuparsi della casa e svolgere il compito di casalinga può accedere ad una prestazione pensionistica e, nel testo, andremo ad analizzare quali sono le novità e gli aumenti delle pensioni casalinghe.

Anticipiamo subito che ci sono due possibilità per le casalinghe di accedere alla pensione. La prima soluzione è il Fondo casalinghe e la seconda è la classica pensione sociale. Il secondo caso prevede importi minori, ma si può ottenere senza versare contributi.

Vediamo subito le caratteristiche e le novità del 2024.

Quali sono le pensioni casalinghe 2024

Tutte le persone che decidono di occuparsi della casa e della famiglia, indicati con la nomea casalinghi/e potranno andare comunque in pensione, pur non svolgendo attività di lavoro autonomo o dipendente. A questa categoria di persone, inoltre, sono dedicati molti bonus attivi anche nel 2024.

Come abbiamo anticipato, possono optare per due modalità. La prima opzione, più conosciuta, è la pensione sociale. Si tratta di una prestazione accessibile anche non versando contributi. È l’opzione ideale per chi non ha accumulato abbastanza contributi per ottenere la pensione di vecchiaia.

Quali sono i requisiti per accedere alla pensione sociale?

  • 67 anni d’età;
  • Cittadinanza italiana o di un Paese europeo ed essere iscritto all’anagrafe del proprio comune di residenza;
  • Residenza stabile in Italia da almeno 10 anni;
  • Reddito inferiore ad una soglia determinata annualmente.

La seconda opzione, come anticipato, è il Fondo casalinghe. A differenza della pensione sociale, si devono versare contributi al fine di ottenere la pensione una volta raggiunta una determinata età anagrafica.

In particolare:

  • Pensione di inabilità che viene concessa con almeno 5 anni di contributi;
  • Pensione di vecchiaia, a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno cinque anni.

Aumenti 2024

Nel 2024, sono previsti aumenti sulle pensioni casalinghe. In particolare, chi accede alla pensione sociale rispettando i requisiti elencati in precedenza e ha reddito zero, allora riceverà un importo pari circa a 534 euro al mese per 13 mensilità totali. Rispetto al 2023 l’importo mensile è salito di 27 euro.

Nel caso in cui, al contrario, si possedesse una fonte di reddito, sempre nel limite prefissato, l’ammontare dell’assegno della pensione sociale sarà pari 435 euro.

In definitiva, l’importo spetta per intero soltanto nel caso in cui il reddito coniugale non superi i 13.894.40 euro. Invece, quando lo supera la cifra del rateo si abbassa.

Per quanto riguarda il Fondo casalinghe, qualora si opti per la pensione di vecchiaia è bene tenere presente che l’importo maturato della pensione deve essere almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20% (considerato che l’assegno sociale è pari a 503,27 euro, l’importo deve essere superiore a 603,92 euro).

Come aderire al Fondo casalinghe

Il Fondo casalinghe è dedicato a tutte le persone che svolgono lavori in casa non retribuiti e che si prendono cura della famiglia.

Si tratta di uno strumento pensato appositamente per le persone che non lavorano e che si occupano della casa e dei figli. La funzione del fondo è quella di garantire alle casalinghe di poter versare i contributi necessari per aver accesso ad una prestazione pensionistica, una volta raggiunta una determinata età anagrafica.

Le casalinghe possono decidere di versare contributi al fondo, ma prima è necessario iscriversi e dimostrare all’Inps di non svolgere attività in proprio e svolgere lavoro autonomo e neppure essere lavoratore dipendente.

Le domande si presentano sul sito web dell’Inps e la richiesta viene accettata automaticamente una volta presentata la documentazione necessaria.

Una volta iscritti si ricevono i bollettini con le indicazioni su come versare i contributi. L’importo minimo è fissato a 26 euro al mese, ma volendo, è possibile versare anche di più. È molto importante considerare che i contributi rimangono silenti: ciò vuol dire che se non vengono sfruttati non potranno essere ricongiunti con altre gestioni.

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Sara Bellanza
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