Ah Parigi, Parigi! Chi non conosce, ammira, aspira a vedere Parigi almeno una volta nella vita? La grande quantità di mezzi di trasporto che oggi abbiamo a disposizione ci può permettere di raggiungere la capitale dell’Esagono con molto meno fascino rispetto ad una volta, quando di moda era l’Orient Express. Quando, giusto per focalizzare, è stato inventato il Boulevardier, ricetta che ha rivoluzionato in senso parigino un grande classico, ovvero l’italianissimo Negroni.
Parliamo dunque oggi di cocktail, anzi di grandi cocktail da aperitivo, di quelli che hanno fatto la storia e rappresentano una pietra miliare di queste bevande alcoliche. Partiamo da una storia italiana, quella del Negroni, per arrivate al Boulevardier, ricetta parigina che ha innovato il conosciutissimo cocktail inventato a Firenze dal conte Camillo Negroni nel 1919.
Dunque: ormai annoiato dal solito Americano, cocktail che dominava i salotti aristocratici dell’epoca e che, lo ricordiamo, è costituito da una parte di vermouth rosso, da una di Campari e dalla terza di selz, il conte Camillo Negroni chiese al suo barman di fiducia di sostituire il selz con del gin.
Siccome la storia è una linea infinita, urge ricordare che anche l’Americano era derivato da un altro cocktail di gran moda nei salotti buoni dell’Ottocento: il Milano Torino. Una soluzione che richiedeva soltanto prodotti italiani, ovvero bitter e vermouth rosso. Questo secondo era tradizionalmente il Punt e Mes, di tipica produzione torinese, mentre il Campari era e resta uno dei simboli di eccellenza di Milano.
Riprendiamo la nostra storia: il conte Camillo Negroni fa un viaggio a New York, se ne innamora, e quando rientra nella natia Firenze chiede al suo barman di fiducia un’innovazione per trasformare l’Americano in qualcosa di diverso. Il barman sostituisce la parte di selz con una sostanziosa parte di gin ed ecco che immediatamente dilaga la fama dell’Americano alla maniera del Conte Negroni, famosissimo cocktail che ormai tutti chiamiamo solo con il cognome del conte.
Le sperimentazioni del bartender dell’Harry’s non andarono tanto lontano: si limitò a sostituire il gin del Negroni con del whiskey, chiudendo il cocktail con una spruzzata di scorza d’arancia. Però quel giorno fece la storia. Era nato un nuovo cocktail: il Boulevardier.
La ricetta del cocktail dedicata all’editore statunitense trapiantato a Parigi è semplice: partiamo dal una coppetta ghiacciata. Poi resta valido il gioco delle tre parti: versiamo in un mixing tin il bitter Campari e poi il bourbon whiskey. Aggiungete il vermouth rosso (se riuscite ancora a trovare del Punt e Mes sarà fantastico) e unite qualche cubetto di ghiaccio. Miscelate con un bar spoon gli ingredienti e poi versate il tutto nella coppetta ghiacciata. Dopo aver tagliato una scorza d’arancia (precedentemente lavata per bene) tenendola tra le dita strizzatela sul cocktail e poi unitela a questo. Ecco che il vostro Boulevardier è pronto per essere gustato.