Secondo il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (CAMS), una nuova ondata di polvere sahariana è prevista per colpire l'Europa sudorientale e il Mediterraneo orientale questa settimana. Il picco di questo fenomeno dovrebbe verificarsi tra il 13 e il 14 giugno, con un significativo aumento delle concentrazioni di particolato PM10, superando la soglia di esposizione media di 24 ore di 50 µg/m³ stabilita dall'Unione Europea. Le previsioni indicano che i livelli giornalieri massimi di PM10 potrebbero superare i 100 µg/m³, segnando una qualità dell'aria particolarmente scarsa.
L'estate si è ormai affermata nel sud e in gran parte del centro Italia, mentre al nord le condizioni rimangono instabili. Recentemente, il nordovest e la Lombardia sono stati colpiti da temporali intensi, con grandinate e nubifragi, accompagnati da un significativo deposito di polvere sahariana. Sebbene il trasporto di sabbia dal Sahara si sia temporaneamente esaurito al nord, nuove tempeste di sabbia stanno rinvigorendo il sud, con ulteriori apporti di pulviscolo previsti nei prossimi giorni. Qui abbiamo spiegato perché piove sabbia sul nostro Paese.
Secondo il servizio meteo dell'Unione Europea Copernicus, la polvere sahariana raggiungerà la Bulgaria, la Grecia e Cipro, con concentrazioni di PM10 che potrebbero raggiungere i 100 milligrammi per metro cubo, superando il limite europeo di 50 milligrammi per metro cubo. Questo fenomeno segue due precedenti episodi verificatisi tra il 3 e il 7 giugno, che hanno colpito l'Europa sudorientale, il Mediterraneo orientale, la Penisola Iberica, la Francia meridionale e l'Italia settentrionale.
Secondo le previsioni, il sud Italia sarà particolarmente colpito dalla polvere sahariana nei prossimi giorni. Valori elevati di polvere desertica in sospensione sono attesi in Sicilia, Calabria, Basilicata e nel sud della Puglia. L'aria diventerà più limpida da oggi, venerdì 14 giugno, quando il carico di polvere si ridurrà spostandosi più a sud.
Tuttavia, nel fine settimana, una corrente a getto subtropicale porterà nuova polvere sahariana verso la Sardegna. Questo trasporto anticiclonico proveniente dall'Algeria favorirà un miglioramento del tempo nel nord Italia, con temperature in aumento. Domenica, la nube di polvere in sospensione si dirigerà verso il centro e marginalmente sul nord Italia. Anche se meno carica rispetto alla precedente, potrà ancora impallidire il sole e, in caso di rovesci sulle Alpi, potrà depositarsi con le piogge.
All'inizio della prossima settimana, l'anticiclone africano porterà un'ondata di caldo intenso nel sud Italia, con temperature che potrebbero raggiungere i 40°C. Modelli previsionali stimano carichi di polvere desertica fino a 3500 mg/m² tra Sicilia e Calabria, con lieve deposizione secca al suolo. Il nord Italia potrebbe essere marginalmente interessato da questa nube di polvere, a seconda dell'espansione dell'anticiclone africano.
La polvere del Sahara non solo provoca disagi, ma possiede anche proprietà magnetiche a causa della presenza di minerali contenenti ferro, come ematite, magnetite e maghemite. Questi minerali conferiscono alla polvere sahariana la capacità di essere attratta da un campo magnetico.
Studi hanno rilevato che l'ematite costituisce lo 0,5% dei campioni di polvere raccolti nella penisola iberica, mentre il ferro rappresenta il terzo elemento più abbondante, con una percentuale del 3,5%. Alcuni studi hanno trovato concentrazioni di ferro fino al 5,8%. La presenza di ferro è importante non solo per la sua proprietà magnetica, ma anche per il suo ruolo nell'equilibrio del fitoplancton nell'Atlantico e nella fertilizzazione del suolo dell'Amazzonia.
Generalmente, la polvere sahariana presenta una magnetizzazione lieve. Mentre la magnetite e la maghemite sono molto magnetiche, sono meno abbondanti rispetto all'ematite. Una calamita comune può attrarre la polvere sahariana, ma l'effetto diventa evidente con l'uso di magneti potenti, come quelli al neodimio.
Contrariamente a teorie complottiste, la presenza di ferro nella polvere sahariana è naturale. I minerali magnetici come magnetite, ematite e maghemite sono già presenti nei suoli del Sahara, derivati da processi di erosione, attività vulcanica e alterazione chimica e fisica.