Ieri, 7 agosto 2024, la Camera dei Deputati, dopo la conversione già avvenuta in Senato, ha approvato definitivamente con 153 sì , 89 no e 1 astenuto il decreto carceri. Era un provvedimento molto atteso, tant'è che il Governo l'ha blindato con la fiducia. Ma cosa prevede il testo? Cosa cambia, in particolare, per la liberazione anticipata?
Ieri è stato approvato un ordine del giorno che impegna il governo a valutare, nella direzione tracciata dal Ddl Nordio, un intervento normativo sull'articolo del Codice di procedura penale che regola le esigenze di custodia cautelare. Il fine è specificato così:
Ma, ad oggi, cosa prevede la norma in vigore? Che si possano disporre misure cautelari quando sussista il pericolo che la persona sottoposta a indagini possa reiterare i reati della stessa specie di quello per cui si procede e per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.
A dirla tutta, prima della riformulazione dal governo, l'ordine del giorno di Costa era molto più incisivo. Infatti, mirava a rendere la previsione della custodia cautelare ammissibile solo per delitti gravi come quelli di mafia, terrorismo, omicidio o furti. Sarebbero rimasti fuori (e anche per questo in aula non sono mancate certo le polemiche) reati come la corruzione e la concussione: i reati che l'opposizione ha considerato come uno scudo penale per i Governatori. Sta di fatto che, alla fine il governo ha scelto di affidarsi a una formula più generica. E alla fine ha spaccato anche l'opposizione, ottenendo i voti anche di Azione, Italia Viva e Più Europa.
Uno dei nodi principali della discussione, in ogni caso, si è venuto a creare sulla necessità di intervenire sul sovraffollamento delle carceri, una delle questioni che si trascina da tempo in maniera drammatica. Basti pensare che l'associazione Antigone, dall'inizio dell'anno, ha contato 58 suicidi di detenuti; il 130,6% di affollamento medio degli istituti penitenziari e 14 mila detenuti in più rispetto ai posti letto regolamentari. Per questo, alla fine, si è varata l'introduzione della cosiddetta liberazione anticipata grazie a procedure più snelle al fine di consentire a chi ne ha diritto, avendo una buona condotta, di uscire in anticipo dal carcere. La ratio alla base di questa decisione della maggioranza è stata questa: accanto a quello di rendere le carceri meno affollate e più vivibili senza ricorrere ad amnistie e indulti (misure che in passato non hanno ridotto il tasso di recidiva), premiare con misure meno restrittive della libertà personale chi, non macchiandosi di reati gravi, ha avuto una buona condotta nel corso della reclusione.
La legge prevede, in ogni caso, anche altre cose: l'assunzione di mille nuovi agenti penitenziari tra il 2025 e il 2026; la concessione ai detenuti di fare più telefonate a settimana; l'istituzione di un albo di comunità in cui alcune tipologie di reclusi con residuo di pena basso potranno finire di scontare la loro condanna (un esempio, potrebbero essere i tossicodipendenti). Infine, c'è l'introduzione del reato di peculato per distrazione del pubblico ufficiale e la creazione di una nuova figura: il Commissario straordinario delle carceri con il compito di seguire da vicino soprattutto l'edilizia carceraria, un altro dei problemi che l'Italia si trascina da tempo.