In attesa della scadenza della sesta rata della Rottamazione quater delle cartelle esattoriali, fissata per il 30 novembre (con possibilità di tolleranza fino al 9 dicembre), molti contribuenti, attenti all'evoluzione delle nuove norme di riscossione previste per il 2025, cercano di anticipare le mosse, valutare i rischi e agire per tempo.
Oggi, più che mai, a creare agitazione è l’articolo 6 del decreto legislativo n. 110 del 29 luglio 2024. Non si tratta, purtroppo, di un semplice allarme lanciato senza fondamento, ma di nuove disposizioni sulla riscossione che interessano tanto l’Agenzia delle Entrate - Riscossione quanto i contribuenti.
Per capire meglio cosa ci attende dal 2025, si consiglia la visione del video "Cartelle esattoriali addio dal 2025, ma quel che ci aspetta sarà ancor più terribile!", pubblicato da Pagare Meno Tasse, che offre un'analisi approfondita della situazione futura.
Vediamo insieme cosa può fare chi deve saldare la sesta rata della Rottamazione quater e quale strategia adottare per le cartelle esattoriali future, fino al 2027.
Chi ha aderito alla Rottamazione quater delle cartelle esattoriali sta pagando molto meno rispetto a un piano di rateizzazione tradizionale. In sintesi, questa è la prima considerazione da fare per chi ha scelto un piano di rateizzazione ordinario anche fino a 120 rate.
L’impegno di chi paga puntualmente l’importo esatto di ogni rata della Rottamazione quater viene premiato con l’annullamento di sanzioni, interessi e aggio. Non si tratta di piccole cifre: la Legge n. 197/2022, all’articolo 1, commi 231-252, ha permesso infatti di rottamare i crediti iscritti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
Chi ha aderito a un piano di rateizzazione della definizione agevolata entro il 30 giugno 2023 si trova ora a dover versare 18 rate su 5 anni, di cui le prime due sono state pagate entro il 31 ottobre e il 30 novembre 2023. Le restanti rate sono state suddivise nei successivi quattro anni. Nel 2024, i contribuenti hanno dovuto rispettare le scadenze del 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio (posticipata al 15 settembre), e ora il termine finale del 30 novembre. Il piano si concluderà il 30 novembre 2027.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha più volte raccomandato il pagamento tramite addebito diretto su conto corrente bancario o postale, per evitare il rischio di decadenza dal beneficio a causa di ritardi, pagamenti insufficienti o incompleti oltre i cinque giorni di tolleranza consentiti dalla normativa.
Un solo giorno di ritardo può far decadere il diritto alla Definizione agevolata, e le somme già versate verrebbero considerate solo come acconto sull’intero importo dovuto, comprensivo di interessi, sanzioni e aggio.
Si ricorda ai contribuenti che la scadenza per la sesta rata della Rottamazione quater è il 30 novembre, con una tolleranza di cinque giorni (fino al 9 dicembre).
Ora l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e gli enti creditori, dovrà definire una linea di azione per il recupero crediti, in base alle disposizioni contenute nell’articolo 6 del Dlgs n. 110/2024.
Il decreto stabilisce nuove disposizioni per il controllo della gestione e delle azioni che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR) compie per la riscossione delle cartelle esattoriali.
Dal 1° gennaio 2025, la riscossione delle cartelle esattoriali dovrà procedere senza esitazioni. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è chiamata a operare sotto la stretta sorveglianza del Ministero delle Finanze e degli enti creditori, con l’obiettivo di evitare azioni infruttuose.
Ignorare una cartella esattoriale o non richiederne la rateizzazione in attesa di rassicurazioni potrebbe non essere una scelta prudente. L’ottimismo su un alleggerimento dei debiti fiscali sembra infatti mal riposto; al contrario, c’è una convergenza di forze impegnate a recuperare i crediti in modo più efficiente.
In base alle nuove regole dell’articolo 6, il Ministero dell’Economia e gli enti creditori monitoreranno le attività dell’AdeR per assicurarsi che le procedure di recupero siano attivate con regolarità e senza ritardi.
Sappiamo bene come la burocrazia abbia contribuito al sovraccarico del magazzino fiscale, che è stato in parte alleggerito con definizioni agevolate e operazioni di saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
In caso di irregolarità, come mancati controlli o errori nelle notifiche, l’ente creditore potrà contestare l’operato dell’Agenzia, che può proporre una soluzione con il pagamento di una somma ridotta a titolo di risarcimento o presentare ricorso. Se nessuna delle due azioni viene intrapresa, il debito sarà comunque soggetto a interessi.
Tralasciare una cartella esattoriale oggi potrebbe, quindi, comportare un rischio maggiore di accumulo di sanzioni e interessi, oltre a possibili pignoramenti e fermi amministrativi.
Per maggiori dettagli, si rimanda decreto Legislativo n. 110 del 29 luglio 2024, n. 110.