Un nuovo emendamento nella Manovra 2024 rimette in gioco la pensione anticipata a 64 anni. La possibilità di permettere ai lavoratori con sistema contributivo puro di accedere a un piano pensionistico anticipato esiste, così come la volontà di trovare strategie adeguate.
Tuttavia, manca una visione complessiva della riforma delle pensioni, soprattutto considerando che ogni anno il governo italiano deve affrontare la questione delle uscite anticipate e la cronica assenza di risorse.
Per capire esattamente cosa serve per raggiungere la pensione anticipata a 64 anni, ti invitiamo a guardare il video di Davide Manzoni. In questo video, vengono esplorati in dettaglio i requisiti e gli importi necessari per accedere a questa misura.
Vediamo insieme cosa cambierà nel sistema previdenziale italiano.
La nuova opzione per l'uscita anticipata a 64 anni di età è chiara. Per i lavoratori che hanno iniziato ad accumulare contributi utili ai fini pensionistici, ci sono buone prospettive di anticipo previdenziale.
Tale opzione rientra nel sistema contributivo introdotto con la riforma Dini del 1995, che lega l’importo della pensione ai contributi effettivamente versati.
Il trattamento pensionistico degli italiani ha subito effetti asimmetrici a causa della Legge Fornero del 2011, che ha inasprito i requisiti per l’accesso alla pensione, modificando il limite dell’età pensionabile e legandolo agli adeguamenti dell’aspettativa di vita.
Con la Legge di Bilancio 2025, emerge una nuova opzione per una maggiore flessibilità in uscita, permettendo ad alcuni lavoratori di ritirarsi dal lavoro a 64 anni tramite un sistema misto che combina previdenza pubblica e complementare.
Il governo, riconoscendo le difficoltà di pensionamento dei lavoratori con anzianità contributiva dal 1996, ha scelto di legare questa misura alla previdenza complementare, prevenendo il rischio di pensioni basse e insufficienti per garantire una vita dignitosa.
Come riportato da ilsole24ore.com, la Manovra 2025 include un emendamento promosso dalla Lega che introduce una misura ponte per i lavoratori con anzianità contributiva interamente successiva al 31 dicembre 1995.
Per questi lavoratori è prevista un’uscita anticipata a 64 anni. Molti lavoratori, preoccupati per l’insicurezza del sistema pubblico, hanno già sottoscritto piani previdenziali complementari.
Con le nuove regole, andare in pensione a 64 anni sarà più semplice per chi ha aderito a tali piani.
Esempio pratico:
Dati | Valore |
Età di Mario | 45 anni |
Anno di inizio carriera | 2000 |
Anno di sottoscrizione piano integrativo | 2005 |
Anni di contributi pubblici | 25 anni |
Anno di pensionamento anticipato | 2025 (a 64 anni) |
Combinazione contributi | 25 anni di contributi pubblici + piano previdenziale complementare |
Risultato della pensione | Pensione più alta rispetto al sistema pubblico solo |
Attualmente, la pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi è condizionata dal requisito di un importo minimo dell’assegno pari ad almeno tre volte l’assegno sociale (circa 1.603 euro mensili).
A partire dal 1° gennaio 2025, i lavoratori che dispongono di una rendita integrativa potranno combinare i contributi accumulati nel fondo con quelli pubblici per soddisfare i requisiti normativi e accedere alla pensione a 64 anni.
Secondo il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, questa innovazione consente di cumulare i contributi pubblici obbligatori con quelli complementari.
Senza tale combinazione, molti lavoratori italiani rischierebbero pensioni basse, calcolate esclusivamente con il sistema contributivo.
Il nuovo sistema previdenziale misto prevede i seguenti requisiti:
I lavoratori che non hanno sottoscritto un contratto di previdenza complementare rimangono esclusi dalla possibilità di cumulare i contributi pubblici con quelli della previdenza integrativa.
Tuttavia, potranno accedere alla pensione anticipata con i requisiti minimi attuali: 64 anni di età e 20 anni di contributi.
Il ruolo delle lavoratrici con figli viene valorizzato con nuove agevolazioni:
Senza l’apertura alla previdenza complementare, sarà impossibile abbassare i limiti per l’accesso alla pensione, che oggi si attestano tra i 67 e i 71 anni.
L’aumento dell’età pensionabile, invece di fermarsi a 67 anni, rischia di coinvolgere circa 80.000 persone, con costi stimati superiori a un miliardo di euro.
Grazie alla misura mista proposta dalla Lega, operai e lavoratori in difficoltà avranno maggiori opportunità di pensionamento.
A partire dal 2026, la misura sarà estesa anche a chi è entrato nel mondo del lavoro prima del 1996.
Ecco una panoramica delle principali novità previdenziali previste nella Legge di Bilancio 2025:
Requisiti | Oggi | Dal 2025 | Dal 2030 |
Anni di contributi (pubblico) | 20 | 25 | 30 |
Importo minimo pensione | 3 volte assegno sociale | 3 volte assegno sociale | 3 volte assegno sociale |
Cumulo con previdenza integrativa | Non previsto | Consentito | Consentito |