Siamo arrivati a fine anno e ci sono ancora alcuni contribuenti che aspettano l’arrivo del rimborso del 730/2024. Il rimborso è uno dei momenti più attesi che seguono la presentazione della dichiarazione dei redditi, sia da parte dei lavoratori che dei pensionati.
Se per chi ha il sostituto d’imposta, spesso, i tempi sono lunghi, chi è senza sostituto può dover aspettare ancora di più. In alcuni casi, si dovrà attendere fino al 2025.
Cosa fare in questi casi?
I rimborsi delle dichiarazioni dei redditi seguono tempistiche differenti. I contribuenti possono presentare la dichiarazione dei redditi sia con che senza sostituto d’imposta. Quando viene presentato il Modello 730 senza sostituto d’imposta, il rimborso viene liquidato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
In questo caso, le tempistiche di attesa per il rimborso sono più lunghe e possono volerci molti più mesi. Infatti, in presenza di sostituto d’imposta, il rimborso viene accreditato entro il mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.
In assenza di sostituto, si deve attendere la fine dell’anno. L’Agenzia delle Entrate inizia le operazioni dei rimborsi del 730 a fine anno e, in alcuni casi, l’erogazione potrebbe slittare anche ai primi mesi del 2025.
I contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con il Modello Redditi Persone Fisiche devono attendere ancora di più. L’erogazione, solitamente, avviene dopo sei mesi dalla scadenza del termine ultimo di presentazione del modello e, spesso, ci vuole anche più tempo.
Una valida strategia per cercare di ridurre i tempi è comunicare il proprio IBAN, nel caso in cui non si desideri ricevere la somma spettante con un bonifico domiciliato.
Ci sono altre due opzioni per la richiesta di accredito diretta. Il cittadino può utilizzare il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate, compilarlo e trasmetterlo via PEC o direttamente alla Direzione Provinciale di propria competenza.
In alternativa, è possibile usare l’applicazione online per compilare i dati in modo telematico, accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate e seguendo il percorso Servizi per - Richiedere - Accredito rimborso e altre somme su c/c.
Le ragioni del ritardo possono essere molteplici, tra cui la presenza di anomalie che hanno attivato i controlli del Fisco.
Chi attende un rimborso di importo superiore a 4000 euro deve attendere i controlli del Fisco che scatteranno in maniera automatica.
Una terza causa è l’IBAN errato. Quando è stato indicato, per esempio, può essere stata scritta una lettera anziché un’altra. In questi casi, il rimborso potrebbe slittare di diversi mesi.
Non bisogna preoccuparsi troppo, almeno non nella maggior parte dei casi. Il rimborso arriverà, anche se con un ritardo. È molto diverso se, alla conclusione dei controlli, emerga che il contribuente non ha diritto al rimborso. Sono casi rari, ma possibili: si può passare da un rimborso alla necessità di versare un’eccedenza a debito.
Se il rimborso non arriva entro la fine dell’anno, c’è ben poco da fare. Come già detto poc’anzi, le cause dei ritardi sono molteplici e, per quasi tutti, non si può fare nient’altro che attendere la fine delle operazioni.
L’unica cosa che può fare il contribuente, almeno per il momento, è verificare lo stato della dichiarazione, nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle entrate.
Qualora si riscontrasse la presenza di anomalie può contattare l’assistenza clienti oppure rivolgersi a un professionista.
In molte situazioni, il ritardo è dovuto alla mancanza indicazione dell’IBAN oppure nella presenza di un IBAN scaduto o errato. Se così fosse, riparare all’errore o all’omissione è semplice. In caso contrario, si deve solo attendere.
Il rimborso del 730/2024 può tardare a causa di vari fattori, come l'assenza di un sostituto d'imposta o la presenza di anomalie nei dati forniti. Chi non ha il sostituto può dover attendere più a lungo, talvolta fino al 2025. Il rimborso viene accreditato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma i tempi sono più lunghi rispetto a chi ha il sostituto.
Le cause di ritardo includono anche errori nell’IBAN o importi superiori a 4.000 euro, che attivano controlli fiscali. In caso di ritardo, il contribuente può verificare lo stato della dichiarazione e correggere eventuali errori.