Nel 2025, la pensione anticipata diventa sempre più difficile da ottenere. Le risorse sono quelle che sono e il Governo cerca di contenere i costi del sistema previdenziale.
Si stima che solo 25.000 lavoratori potranno accedere alla pensione anticipata, così da uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni d’età.
Le formule prorogate sono tre: Quota 103, Ape Sociale e Opzione donna. Tre misure molto stringenti e, per diversi aspetti, non propriamente convenienti. Per Quota 103 sono attesi circa 6.000 pensionamenti, un numero decisamente inferiore rispetto alle 17.000 uscite previste lo scorso anno.
La situazione non migliora per le lavoratrici: solo 2.600 soddisfano i requisiti per beneficiare di Opzione Donna. Allo stesso tempo, circa 18.000 lavoratori potrebbero accedere all’Ape sociale.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato le formule di pensione anticipata Opzione Donna, Quota 103 e Ape Sociale. Una proroga sperata e arrivata, con qualche novità, che permette ai lavoratori di continuare a beneficiare dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Tuttavia, il sistema previdenziale italiano cammina sui carboni ardenti. Sempre meno lavoratori, come già detto nell’introduzione, possono pensionarsi prima, testimone di una crisi senza precedenti. Mancano le risorse e il Governo sta pensando a modi per incentivare la permanenza al lavoro.
Procedendo in questa direzione è stata introdotta una possibilità: chi decide di rimanere in servizio pur avendo i requisiti per il pensionamento può scegliere di rinunciare all'accredito dei contributi previdenziali, in cambio di un bonus in busta paga.
Si tratta di un meccanismo pensato appositamente per rendere più vantaggiosa la permanenza nel mondo del lavoro per qualche anno in più, decidendo così di posticipare la pensione.
Queste misure rispecchiano una continua riduzione delle opportunità di pensionamento anticipato, in linea con l'obiettivo di ridurre la spesa previdenziale.
Tra gli scivoli pensionistici prorogati, c’è Opzione donna: la formula dedicata alle lavoratrici. I requisiti di accesso da soddisfare entro il 31 dicembre 2024 sono i seguenti:
Non è sufficiente soddisfare solo il requisito anagrafico. Le lavoratrici devono trovarsi in una delle situazioni di seguito elencate:
Quota 103 è una formula rivolta ai lavoratori con 41 anni di contributi e 62 anni d’età. L'assegno viene erogato dopo una finestra di attesa di sette mesi per i lavoratori del settore privato e di nove mesi per quelli del settore pubblico.
L'importo viene interamente calcolato con il sistema contributivo, che tende a risultare meno favorevole rispetto al sistema misto. Questo può comportare una riduzione dell'assegno anche fino al 30%, rispetto a quanto verrebbe erogato con il sistema misto.
Infine, tra gli strumenti prorogati resta anche Ape Sociale fino al 31 dicembre 2025. Si tratta di un assegno di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, che viene erogato alle categorie più deboli, a partire dal compimento dei 63 anni e 5 mesi:
A seguito delle modifiche apportate, lo strumento sarà disponibile per i lavoratori che, tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025, raggiungono i 63 anni e 5 mesi di età anagrafica, accompagnati da 30 anni di contributi (36 anni per i lavoratori gravosi).
Per le madri, il requisito contributivo è ridotto di un anno per ogni figlio, con un massimo di due anni di abbattimento. Pertanto, a seconda delle situazioni, il requisito contributivo può scendere a 28 anni (per una madre con un figlio) o a 34 anni (per una madre con due figli).
Nel 2025, ottenere la pensione anticipata diventa sempre più difficile, con solo 25.000 lavoratori che potranno accedervi. Le principali formule prorogate sono Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, ma sono molto restrittive.
Quota 103 prevede 6.000 pensionamenti, molto meno rispetto agli anni precedenti. Opzione Donna riguarda solo 2.600 donne, mentre Ape Sociale potrebbe beneficiare circa 18.000 lavoratori.
Il Governo introduce nuove misure per incentivare la permanenza nel lavoro, come la possibilità di rinunciare ai contributi per aumentare la busta paga.