17 Jan, 2025 - 17:36

Bonus Renzi 2025: quando restituirlo nel modello 730 e come evitare la restituzione fiscale

Bonus Renzi 2025: quando restituirlo nel modello 730 e come evitare la restituzione fiscale

Molti lavoratori percepiscono il "bonus Renzi" in busta paga. Sì, il trattamento integrativo è uno strumento introdotto dal governo italiano per sostenere il potere di acquisto dei lavoratori. L'incentivo, per alcuni lavoratori, viene erogato in busta paga, mentre altri lo ottengono in fase di dichiarazione dei redditi.

Il testo normativo prevede infatti la distribuzione di un beneficio economico correlato a specifici requisiti di reddito e ad altri fattori legati alle detrazioni fiscali. Negli ultimi giorni, complice le nuove indicazioni sulla dichiarazione dei redditi 2025, sono pervenute numerose domande. In molti si chiedono: quando si rischia di dover restituire il bonus Renzi nel 730/2025? Vediamo insieme come funziona e quando potrebbe accadere.

Cos'è l'ex bonus Renzi e come funziona nel 2025: guida completa

L’ex bonus Renzi, più conosciuto in busta paga come trattamento integrativo (L. 21/2020), è una delle tante agevolazioni in busta paga strettamente legata al carico fiscale dei lavoratori. In particolare, la misura nata come agevolazione fiscale è stata introdotta per permettere di ricevere un contributo mensile fino a 100 euro, ovvero 1.200 euro annui (in alcune condizioni).

Nonostante l’erogazione sia a carico del datore di lavoro, che anticipa l’importo in busta paga per poi recuperarlo in una fase successiva, non tutti i lavoratori lo ottengono in questo modo. Per ottenere l’importo pieno dell’ex bonus Renzi è indispensabile soddisfare diversi requisiti.

Nel 2024 e nel 2025, il trattamento integrativo spetterà a chi rientra in due categorie specifiche:

  • chi ha un reddito fino a 15.000 euro e le detrazioni fiscali sono superiori all’imposta dovuta (ma ridotte di 75 euro);
  • chi ha un reddito tra i 15.000 e i 28.000 euro e ha detrazioni fiscali superiori all’imposta dovuta, diminuita di 75 euro.

In sostanza, l’ex bonus Renzi è soggetto a criteri reddituali che variano annualmente e non tutti i lavoratori con reddito da lavoro dipendente sono automaticamente beneficiari del trattamento integrativo. Ed è questo il motivo principale per cui, superando il limite reddituale previsto dalla normativa o godendo di particolari detrazioni fiscali, si rischia di non avere diritto al beneficio.

Quando si rischia di restituirlo nel 730/2025: i casi comuni

Come spiegato da Money.it, la normativa del trattamento integrativo, o ex bonus Renzi, prevede la distribuzione a carico del datore di lavoro. Il contributo spettante dovrebbe essere versato con una cadenza mensile. Va detto che la condizione finale che porta alla restituzione o meno del beneficio viene individuata in fase di dichiarazione dei redditi annuale, quindi nel 730.

Il legislatore ha previsto la distribuzione del trattamento integrativo su stime iniziali e non reali, in quanto la situazione fiscale viene riassunta solo quando si ha una visione precisa dei redditi effettivamente percepiti e delle detrazioni spettanti.

 Pertanto, può accadere che chi ha percepito il trattamento integrativo nel 2024 (ovvero regolarmente 100 euro al mese per un totale complessivo di 1.200 euro) potrebbe trovarsi nella condizione di dover restituire il beneficio se nel 730/2025 emerge un reddito effettivo diverso da quello previsto dalla normativa o se le detrazioni non corrispondono ai requisiti richiesti per ottenere l’agevolazione fiscale.

Esempi pratici: quando l'ex bonus Renzi deve essere restituito

Non sono pochi i casi in cui i lavoratori hanno dovuto restituire l’ex bonus Renzi tramite il conguaglio fiscale, ovvero in sede di dichiarazione dei redditi modello 730.

Per chiarire meglio le circostanze in cui si potrebbe dover restituire il trattamento integrativo, analizziamo alcuni esempi pratici che illustrano come reddito e detrazioni fiscali influenzano questa eventualità:

  • Maria ha un reddito annuale di 8.000 euro. Andrea, invece, non ha diritto a determinate detrazioni. In entrambi i casi, l'importo ricevuto a titolo di trattamento integrativo sarà o non dovuto per mancanza di capienza fiscale, o troppo alto rispetto a quanto spettante, e Maria e Andrea dovranno restituirlo.
  • Francesco ha un reddito di 15.000 euro annui e ha ricevuto l’ex bonus Renzi da 100 euro ogni mese per 12 mesi. In fase di dichiarazione dei redditi, è emerso che, nonostante le detrazioni previste, come ad esempio i figli a carico, queste non sono risultate sufficienti a ridurre l’imposta lorda e, infatti, superano i limiti normativi previsti dall’incentivo. Anche in questo caso, Francesco dovrà restituire 1.200 euro in fase di conguaglio nel 730.

Come evitare la restituzione del trattamento integrativo nel 730/2025: strategie e consigli

Per evitare brutte sorprese, è importante considerare che l'importo del trattamento integrativo viene individuato dalla differenza tra l’imposta lorda e la somma delle detrazioni fiscali a cui il lavoratore ha diritto.

Per i lavoratori che percepiscono un reddito tra 15.000 euro e 28.000 euro, il bonus è riconosciuto solo se sono state effettuate spese che possono essere detratte, secondo quanto previsto dagli articoli 12 e 13 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Riepilogo dei punti principali del trattamento integrativo per il 2025

  • Cos'è il Bonus Renzi e chi può beneficiarne: Il bonus Renzi, o trattamento integrativo, è un contributo mensile (fino a 100 euro) per i lavoratori con redditi fino a 28.000 euro, ma è soggetto a specifici requisiti di reddito e detrazioni fiscali.
  • Rischio di restituzione del bonus nel Modello 730: Il bonus viene distribuito in base a stime preliminari, ma durante la dichiarazione dei redditi nel 730/2025 potrebbe emergere che il lavoratore ha ricevuto un importo errato e sarà quindi obbligato a restituirlo.
  • Come evitare la restituzione: Per evitare sorprese, è fondamentale che il reddito e le detrazioni siano corretti. Chi ha redditi tra 15.000 e 28.000 euro deve considerare attentamente le detrazioni fiscali, come le spese detraibili secondo il TUIR.
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Antonella Tortora
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