Durante un evento di ringraziamento per la vittoria elettorale, svoltosi domenica, il presidente eletto Donald Trump ha fatto una promessa significativa: rendere pubblici alcuni documenti governativi a lungo tenuti segreti relativi agli assassinii di figure di spicco come il presidente John F. Kennedy, suo fratello Robert F. Kennedy e il leader per i diritti civili Martin Luther King Jr.
Trump, che si appresta a entrare in carica nei prossimi giorni, ha presentato questa iniziativa come parte del suo più ampio programma per promuovere la trasparenza all'interno del governo.
Parlando a una platea gremita alla Capital One Arena di Washington, DC, con una capienza di 20.000 persone, Trump ha sottolineato l'importanza di contrastare la tendenza all'eccessiva riservatezza dei documenti governativi. Ha assicurato che i file rimanenti saranno resi pubblici "nei prossimi giorni", una dichiarazione accolta con entusiasmo dai suoi sostenitori. La promessa di Trump di svelare i documenti relativi a questi omicidi si concentra principalmente sui file ancora riservati riguardanti l'assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963. Sebbene oltre il 95% dei documenti della CIA relativi a questo caso sia già stato reso pubblico, molte domande restano senza risposta e le teorie del complotto continuano a proliferare.
Durante il suo primo mandato, Trump aveva cercato di pubblicare i file rimanenti in conformità con il Kennedy Assassination Records Collection Act del 1992, che stabiliva una scadenza per la piena divulgazione entro il 2017. Tuttavia, funzionari della sicurezza nazionale, tra cui l'ex direttore della CIA Mike Pompeo, si opposero alla pubblicazione completa. Di conseguenza, Trump rese pubblica solo una parte dei documenti e posticipò il rilascio totale a ottobre 2021. Anche il presidente Biden ha adottato un approccio simile, trattenendo alcune informazioni sensibili.
In un'espansione sorprendente del suo impegno precedente, Trump ha dichiarato l'intenzione di rendere pubblici anche i documenti relativi agli omicidi di Robert F. Kennedy e del dottor Martin Luther King Jr. Sebbene il Martin Luther King Jr. Records Collection Act preveda la pubblicazione dei fascicoli di King entro il 2027, Trump non ha chiarito come intenda accelerare tale processo.
I documenti riguardanti Martin Luther King Jr. sono di particolare interesse, soprattutto per via della sorveglianza condotta dall'FBI durante il movimento per i diritti civili. Molti dettagli sulle operazioni dell'FBI e le informazioni raccolte su King rimangono tuttora non divulgati. L'assassinio di King, avvenuto il 4 aprile 1968 a Memphis, Tennessee, e le relative indagini continuano a sollevare interrogativi irrisolti.
Anche l'omicidio di Robert F. Kennedy, avvenuto il 6 giugno 1968 a Los Angeles, resta avvolto nel mistero, alimentato da continue rivelazioni sul caso. La pubblicazione di questi documenti rappresenterebbe un passo importante per rispondere alla curiosità pubblica e alle persistenti teorie del complotto su questi eventi di grande rilievo storico.
La decisione di Trump di procedere con la declassificazione arriva anche grazie al supporto di Robert F. Kennedy Jr., nipote di RFK, che da anni sostiene la necessità di rendere pubblici i documenti sull'assassinio dello zio. Kennedy Jr., figura di spicco all'interno dell'amministrazione Trump, ha espresso con forza il suo impegno per la trasparenza, sostenendo anche la divulgazione dei file sugli omicidi di JFK, RFK e MLK.
Il sostegno di Kennedy Jr. alla campagna di Trump ha rappresentato un elemento cruciale, segnando una presa di distanza dall'approccio tradizionale della classe politica. La sua nomina al Department of Health and Human Services rafforza ulteriormente la sua influenza all'interno della nuova amministrazione.