Stamane l'Europa si è svegliata tramortita dal discorso di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca in cui, il 47esimo presidente degli Stati Uniti, ha confermato e rilanciato le promesse fatte in campagna elettorale.
Mentre nella giornata di ieri - lunedì 20 gennaio 2025 - la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipava alla cerimonia di giuramento del tycoon a Washington, a Bruxelles si teneva la cena dei ministri delle finanze dell'UE - in occasione della riunione dell'Ecofin - e si discuteva della reazione da opporre alle nuove sfide rappresentate dalle nuove politiche statunitensi.
Le intenzioni concrete di Trump restano incerte, poiché fino a ora ha espresso solo minacce in merito all'introduzione dei dazi o all'uscita dalla Nato. Tuttavia, una cosa è chiara: l'era della collaborazione strategica tra l'UE e gli Stati Uniti, che ha caratterizzato la presidenza di Joe Biden, è giunta al termine.
Bruxelles deve adattarsi rapidamente, se non vuole rischiare di essere schiacciata dall'aggressività degli Stati Uniti.
Di questo ha parlato anche la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen dal palco del Forum Economico Mondiale di Davos, mentre a Strasburgo, il dibattito in Parlamento è stato dominato dalla discussione sull'esigenza di potenziare l'efficacia del Digital Services Act. Un dibattito che ha avuto come principale oggetto di discussione la piattaforma social di Elon Musk.
Il giorno dopo l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, la parola d'ordine a Bruxelles è solo una: "unità". L'opinione dominante tra i corridoi di Bruxelles è che gli Stati membri dell'UE devono restare coesi per rispondere con forza alle minacce che giungono dall'altra parte dell'Atlantico.
Auguri di buon lavoro al Presidente @realDonaldTrump per l’inizio del suo nuovo mandato alla guida degli Stati Uniti d’America. Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, affrontando… pic.twitter.com/sPvUmNK2jH
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 20, 2025
ha dichiarato Andrzej Domanski, ministro delle Finanze della Polonia e presidente di turno dell'UE, al suo arrivo alla riunione dell'Ecofin.
A preoccupare l'UE sono principalmente due fattori: la volontà da parte della nuova amministrazione americana di modificare i rapporti di collaborazione con l'Unione Europea su temi importanti come la difesa, e la possibile introduzione di dazi sull'importazione di prodotti europei negli Stati Uniti.
Questi due fattori hanno rilanciato il dibattito sulla competitività europea e sulla necessità di creare una difesa comune europea.
Il presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), il principale partito dell'UE, questa mattina ha cercato di fare chiarezza e delineare le direttrici lungo le quali dovrà svilupparsi la reazione di Bruxelles.
Dopo aver sottolineato l'importanza di cercare soluzioni condivise tra Europa e Stati Uniti, Weber ha posto l'accento sulla crescente consapevolezza che l'Europa debba rafforzare la propria capacità di difesa. Cita infatti un'affermazione di Trump secondo cui gli Stati Uniti non difenderanno indefinitamente l'Europa, e aggiunge che quindi l'UE deve "fare i propri compiti a casa", sviluppando una maggiore autonomia nel settore della difesa, senza fare affidamento sugli Stati Uniti.
Anche nel commercio, Weber sottolinea la necessità di una maggiore indipendenza dal mercato statunitense, guardando con interesse a nuove opportunità nei mercati globali, come quelli dell'America Latina.
ha dichiarato Weber.
Questa mattina, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, è intervenuta al Forum mondiale dell'Economia a Davos, in Svizzera, annunciando che la prossima settimana la Commissione presenterà la tabella di marcia redatta da Bruxelles sulla base del Rapporto Draghi sulla competitività.
ha dichiarato von der Leyen.
La Presidente ha anche sottolineato che, in caso di una possibile "guerra commerciale" tra l'UE e gli USA, l'Europa non sarebbe l'unica a perdere. Per questo motivo, ha dichiarato di essere pronta a "negoziare".
Exchanges between ???????????????? account for 30% of global trade.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) January 21, 2025
A lot is at stake for both sides.
Our priority will be to engage early, discuss common interests, and be ready to negotiate.
We will be pragmatic, but we will always stand by our principles and values.
It is the European… pic.twitter.com/lGtPIW5xMX
Nel frattempo, a Strasburgo, la plenaria del Parlamento UE ha discusso il Digital Services Act (DSA), il regolamento europeo sui servizi digitali approvato nel 2022. Il DSA stabilisce le "regole" per i colossi social in tema di fake news e diffusione di contenuti violenti o discriminatori.
Si tratta di un altro punto fondamentale della strategia europea nei confronti degli Stati Uniti, in particolare nei settori digitale e commerciale.
L’ingerenza politica di Elon Musk nel Regno Unito e in Germania, così come la decisione di Meta di sospendere il fact-checking negli Stati Uniti, sono visti come minacce per le democrazie.
afferma una nota del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, che aggiunge:
Gli europarlamentari di orientamento contrario, tuttavia, contestano questa posizione. L’eurodeputato italiano del gruppo ECR, Nicola Procaccini, ha dichiarato:
Anche i rappresentanti dei Patrioti si oppongono al DSA. La deputata della Lega, Susanna Ceccardi, ha accusato:
Punti di vista differenti, dunque, ma intanto oggi lungo l'asse Bruxelles-Davos-Strasburgo, l'Europa ha cominciato a definire la sua strategia di risposta alle politiche di Donald Trump, in una posizione non facile, quella di chi si trova a dover rincorrere.