Era scontato che la nomina di Elon Musk a capo Dipartimento per l'efficienza governativa avrebbe evidenziato giganteschi conflitti d'interessi, ma forse in pochi si aspettavano che sarebbero emersi dopo appena due giorni dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.
Poco dopo che il neo presidente americano ha annunciato un nuovo piano infrastrutturale su larga scala per promuovere l’intelligenza artificiale, sostenuto dalla Casa Bianca, Musk ha lanciato pesanti critiche per stroncarlo.
Trump ha illustrato che l’iniziativa prevede la creazione di una nuova società denominata Stargate, destinata a sviluppare le infrastrutture per l’IA negli Stati Uniti. Durante l'annuncio, i rappresentanti di SoftBank, OpenAI e Oracle erano presenti al suo fianco, impegnandosi a investire un totale di 100 miliardi di dollari per avviare il progetto. Nel corso degli anni, il piano prevede ulteriori investimenti fino a 500 miliardi di dollari. Tuttavia, i commenti di Musk rappresentano una critica significativa a un progetto strategico della Casa Bianca, proveniente da una figura vicina a Trump.
"Non hanno realmente i fondi necessari", ha dichiarato Musk sulla sua piattaforma social X. "SoftBank dispone di molto meno di 10 miliardi di dollari garantiti. Questa informazione proviene da una fonte affidabile".
A riprova della sua stretta collaborazione con l’amministrazione, Musk ha dichiarato di essere stato nello Studio Ovale martedì, quando Trump ha firmato una grazia per Ross William Ulbricht, il fondatore di SilkRoad, noto mercato del dark web. Inoltre, Musk ha inviato un dirigente di spicco delle sue aziende SpaceX e X per contribuire al rilascio dei condannati coinvolti nei disordini del 6 gennaio, grazie alla grazia generale firmata da Trump.
Tuttavia, la posizione di Musk contro il progetto Stargate non sorprende, vista la sua rivalità con OpenAI. Musk è coinvolto in una causa contro l'organizzazione e il suo CEO Sam Altman, anche lui presente all'annuncio presidenziale. Musk accusa OpenAI di aver abbandonato la missione originale di non-profit, riservando le tecnologie più avanzate dell’IA a clienti privati.
Le modalità di finanziamento di Stargate non sono state ancora chiarite pubblicamente, ma gli investitori non devono necessariamente avere fondi immediatamente disponibili: potrebbero ricorrere a prestiti o a nuovi partner finanziari.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha smentito le affermazioni di Musk durante un’intervista su Fox News. "Gli americani dovrebbero fidarsi delle parole del presidente Trump e dei leader aziendali coinvolti", ha dichiarato. "Trump è entusiasta di questo investimento in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, un settore in rapida espansione, cruciale per mantenere il vantaggio degli Stati Uniti su concorrenti come la Cina. Questo progetto porterà innovazione e nuovi posti di lavoro americani".
Anche Altman ha risposto a Musk su X: "Sbagliato, come sai benissimo. Ti invito a visitare il primo sito già in costruzione. È un passo avanti per il Paese. Mi rendo conto che ciò che è positivo per gli Stati Uniti potrebbe non esserlo per i tuoi affari, ma nel tuo nuovo ruolo mi auguro che metterai l’America al primo posto".
Una fonte vicina al progetto Stargate ha smentito le affermazioni di Musk, sottolineando che SoftBank dispone di 24,3 miliardi di dollari di liquidità e potrebbe aumentare ulteriormente il capitale con debiti. Inoltre, MGX ha già impegni per 100 miliardi di dollari, Oracle ha 11 miliardi in contanti, e OpenAI ha recentemente raccolto oltre 10 miliardi nel suo ultimo round di finanziamenti.
Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, che collabora con OpenAI sul progetto Stargate, ha dichiarato alla CNBC: "Da parte mia, posso dire di essere tranquillo con i miei 80 miliardi di dollari".
La nomina di Musk a capo Dipartimento per l'efficienza governativa aveva generato da subito forti preoccupazioni, poiché l'imprenditore sudafricano è uno dei principali appaltatori del governo federale. Le sue attività, che spaziano dall’intelligenza artificiale ai veicoli autonomi, sono soggette a regolamenti e al monitoraggio di diverse agenzie governative.
In qualità di consulente per la riduzione della spesa nella seconda amministrazione Trump, Musk potrebbe influenzare le stesse agenzie governative incaricate di regolamentare le sue attività. Durante una partecipazione al programma online di Tucker Carlson, Musk aveva dichiarato di essere disposto ad aiutare il governo a diventare “più efficiente”. "Credo sia necessario tagliare la burocrazia e ridurre la regolamentazione eccessiva delle agenzie federali", aveva detto. Musk ha inoltre evidenziato che "gli Stati Uniti sono una nazione di costruttori" e che, grazie a queste riforme, presto "le persone saranno libere di costruire".
I timori che Musk possa indirizzare la politica statunitense verso decisioni che favoriscano i suoi interessi economici, sono certamente giustificati. Secondo gli esperti, l’influenza del miliardario sul governo americano deriva in gran parte dal ruolo predominante di SpaceX. La sua azienda, di cui è amministratore delegato, è considerata un “monopolio de facto” dagli analisti, grazie alla quota di mercato dominante nei lanci di satelliti sia commerciali che governativi.
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