23 Jan, 2025 - 20:35

Corte Costituzionale: si infittisce il rebus sulla scelta dei giudici e spunta pure la Rai

Corte Costituzionale: si infittisce il rebus sulla scelta dei giudici e spunta pure la Rai

Il rebus Consulta si infittisce. Fino alla prossima seduta comune del Parlamento convocata per giovedì 30 gennaio tutto può succedere. Le trattative, sotto traccia, continuano, all'interno del centrodestra e tra forze di maggioranza e opposizione, per cercare di uscire dall'impasse. Il clima resta quello delle reciproche accuse, dove ognuno rinfaccia all'altro la colpa dello stallo. Oggi, nel silenzio dei leader, fa sentire la sua voce solo Forza Italia, che per bocca del capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, rilancia la palla nel campo della minoranza: ''Ritengo che il tema sia probabilmente il quarto nome su cui essere d'accordo. Su questo stanno lavorando i leader del centrodestra sperando che giovedì prossimo, quando è stato convocato il Parlamento in seduta comune, si arrivi alla quadra''. Secondo gli ultimi boatos, la partita dei giudici costituzionali sarebbe sempre più legata a doppio filo con quella della Rai (bisogna votare sulla presidente in pectore Simona Agnes).

Riflettori puntati su Forza Italia

Ed ecco che i riflettori si concentrano su Forza Italia, che, raccontano fonti parlamentari del centrosinistra, sarebbe interessata a sciogliere prima di tutto il nodo di viale Mazzini. E qui determinante, secondo alcuni, potrebbe essere il gioco di sponda con i Cinque stelle. ''Nessuno può pensare di risolvere il rebus Consulta senza passare per viale Mazzini, questione che sta a cuore soprattutto a Fi'', si lascia scappare in Transatlantico, a Montecitorio, un esponente del centrodestra, che conosce da vicino il dossier Rai.

Riparte il totonomi

Quanto al totonomi per la Consulta nel centrodestra, resta blindato per Fdi Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Giorgia Meloni, così come non è in discussione il costituzionalista Massimo Luciani, proposto dalle opposizioni e sponsorizzato dal Pd. I dubbi restano sull'esponente in quota Forza Italia e il candidato bipartisan (che dovrebbe essere gradito pure a Dem e M5S). E come sempre capita in questi casi, a farla da padrone sono i veti incrociati e il fuoco amico. Riguardo al nome che dovrebbe essere scelto dagli azzurri, tramontate le ipotesi del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e del senatore Pier Antonio Zanettin, al netto della voce su un mister X voluto da Antonio Tajani tenuto strategicamente coperto, resterebbero in campo il civilista ed ex parlamentare berlusconiano Roberto Cassinelli, l'avvocato Fininvest Andrea Di Porto. Tra i papabili pure il professore ordinario di diritto amministrativo, Gennaro Terracciano, attuale pro rettore dell'Università degli studi di Roma 'Foro Italico'. Quanto al cosiddetto quarto nome, quello super partes, le indiscrezioni confermano che sia venuta meno la carta dell'avvocato generale dello Stato, Gabriella Palmieri Sandulli

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Marco Antonellis
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