26 Jan, 2025 - 14:59

Donald Trump elogiato da Oliver Stone per aver desecretato gli atti sull'omicidio Kennedy

Donald Trump elogiato da Oliver Stone per aver desecretato gli atti sull'omicidio Kennedy

Una mossa inaspettata e di particolare effetto, come quasi tutte quelle messe in atto dal giorno del suo insediamento. Donald Trump ha ordinato di declassificare i file ancora secretati dal governo degli Stati Uniti relativi all'omicidio di John Fitzgerald Kennedy.

Un gesto salutato con estremo favore da Oliver Stone, il quale da anni fa pressione affinché il caso venga riesaminato, sia con il suo lavoro sia con le sue dichiarazioni pubbliche.

Ma dietro questo passo che sembra andare nella direzione di una maggiore trasparenza delle istituzioni potrebbe esserci altro. Ad esempio, il desiderio del presidente statunitense di ingraziarsi quella parte del suo elettorato affezionato a teorie del complotto e cospirazioni di cui fu vittima lo stesso Stone quando il suo film arrivò nelle sale.

Oliver Stone loda donald Trump per i file sull'omicidio Kennedy

Indubbiamente, Donald Trump intende lasciare un segno tangibile di discontinuità all'inizio del suo secondo mandato da presidente. Gli ordini esecutivi firmati appena messo piede alla Casa Bianca stanno lì a dimostrarlo.

Fa parte di questa strategia di efficienza, rigore e determinazione anche l'ordine di desecretare gli atti ancora classificati come Top Secret relativi agli omicidi del presidente John F. Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre del 1963, di suo fratello Robert e di Martin Luther King, uccisi rispettivamente a Los Angeles il 6 giugno 1968 e a Memphis il 4 aprile dello stesso anno.

Già nel corso della sua prima presidenza, Trump aveva avviato il rilascio di questi documenti sulla base del cosiddetto "JFK Act", che impone di togliere il segreto di Stato da questi file.

Una legge, il JFK Act, approvata nel 1992 a seguito dell'enorme risonanza del film "JFK - Un caso ancora aperto", diretto l'anno prima da Oliver Stone. E proprio il regista di quell'opera plaude oggi alla decisione del neopresidente americano.

In una lettera inviata all'Hollywood reporter il 24 gennaio 2025, Stone sostiene che Trump "merita un elogio" per la sua decisione.

Il regista dichiara di non aspettarsi che da tali documenti emerga la "pistola fumante" in grado di svelare chi sia stato a uccidere JFK, ma ritiene che saranno comunque importanti per "creare un mosaico più informato di ciò che è accaduto".

Ma Stone chiede di più all'amministrazione Trump, sostenendo la necessità di istituire una speciale commissione che analizzi quei file.

virgolette
Alcuni membri del Congresso hanno sollecitato questa azione e hanno suggerito di istituire un comitato di supervisione per verificare che tutti i documenti siano stati rilasciati in modo appropriato e senza omissioni. Se questi file rivelano una traccia che porta ad altri documenti, quella strada dovrebbe essere investigata da quella commissione.

John Fitzgerald Kennedy e Oliver Stone: tra verità e teorie del complotto

L'atto di Trump porta nuovamente al centro della cronaca politica statunitense la morte di John Kennedy e le numerose incongruenze e omissioni che la circondano.

Ancora oggi, infatti, la verità ufficiale sull'omicidio, stabilita dalla Commissione Warren istituita dal Congresso statunitense all'indomani dell'attentato di Dallas, vede come unico colpevole Lee Harvey Oswald, a sua volta assassinato pochi giorni dopo il suo arresto.

Una "verità" duramente contestata e al centro di polemiche contro la quale Oliver Stone ha dedicato gran parte della sua vita come attivista e della sua carriera professionale. A partire proprio dal film del 1991, ancora oggi il più popolare sull'assassinio di Kennedy.

Nella pellicola, Stone si concentra sul processo intentato nel 1969 dal procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison (interpretato nel film da Kevin Costner) contro Clay Shaw (Tommy Lee Jones), accusato di far parte di un complotto per uccidere Kennedy e che finirà assolto.

Nonostante l'assoluzione di Shaw, il regista riconosce a quel processo il merito di aver fatto riflettere l'opinione pubblica sulle gravi incongruenze delle versioni ufficiali e sulla possibilità che, all'origine di tutto, ci fosse una cospirazione in cui erano coinvolti anche apparati dello Stato.

Mentre, però, gli sforzi di Stone erano rivolti alla ricerca della verità, lui e il suo film subirono la rappresaglia dell'establishment che gli attaccò l'etichetta di "teorico della cospirazione", come lui stesso raccontò in un'intervista a Variety del 2016.

virgolette
Non mi ero reso conto che il film avrebbe colpito il centro nevralgico dell'establishment. E questo ha avuto un impatto significativo. Credo che abbia cambiato per sempre la percezione di me. Molti ora mi considerano un regista che si occupa solo di teorie cospirative. Mi hanno etichettato e ne sono rimasto sconcertato.

Oliver Stone interessato a un possibile film su Donald Trump?

Tutto ciò è degenerato negli anni con la proliferazione di teorie del complotto e la crescente sfiducia di parte dei cittadini verso le istituzioni.

Viene dunque il sospetto che la mossa di Trump sia orientata proprio alla ricerca dell'approvazione di quella parte di elettorato che si è allontanato dalla politica, come parte della sua retorica da "uomo del popolo".

La sua capacità di essere tutto e il suo contrario, potrebbero renderlo adatto a una storia per il cinema?

Oliver Stone, intervistato nel 2020 dal francese Brut, disse di essere intrigato dal personaggio al punto che, in un ipotetico film, proprio Trump avrebbe dovuto interpretare se stesso.

Lo stesso anno, al Sunday Times, il regista lo definì "un pazzo" che, però, "parla come molte persone, chiedendo più militari, più potere, più applicazione della forza, più violenza"

virgolette
È un vortice, un personaggio drammatico e affascinante. Anche shakespeariano, nel senso che è così emotivo: crea tempeste, quasi di proposito, ogni giorno, per mantenere l'energia. È anche una specie di Re Lear che si chiede di continuo quale figlia lo ami di più.

Anche per un regista che di biografie di presidenti sul grande schermo se ne intende (oltre a Kennedy, la sua filmografia comprende "Gli intrighi del potere - Nixon" del 1995 e "W." su George W. Bush, del 2008), Trump risulta quindi un uomo difficile da definire o catalogare. Ed è da questa imprevedibilità che dipendono le sorti degli USA e del mondo.

Conclusioni

  • Declassificazione dei file su JFK e altri omicidi: Donald Trump ha ordinato di desecretare i documenti governativi riguardanti l'omicidio di John F. Kennedy, Robert Kennedy e Martin Luther King, una decisione apprezzata da Oliver Stone, che da anni promuove la riapertura del caso JFK e la trasparenza sugli eventi storici legati a queste morti;
  • Sostegno di Stone e richiesta di una commissione speciale: Oliver Stone ha elogiato Trump per la sua mossa, pur ammettendo che non ci sarà una "pistola fumante" nei documenti, ma spera che questi contribuiscano a creare un quadro più completo. Inoltre, Stone ha chiesto di istituire una commissione speciale per esaminare adeguatamente tutti i file e verificare eventuali omissioni;
  • Teorie del complotto e politica di Trump: la decisione di Trump potrebbe essere un tentativo di guadagnare il favore di una parte dell'elettorato affascinato dalle teorie del complotto. Stone, che ha affrontato le critiche per il suo film su JFK, ha suggerito che Trump potrebbe essere un soggetto interessante per una biografia cinematografica, data la sua personalità drammatica e imprevedibile.
AUTORE
foto autore
Piercarlo Fabi
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