28 Jan, 2025 - 12:36

Quentin Tarantino preferisce fare il padre al suo prossimo (e ultimo) film

Quentin Tarantino preferisce fare il padre al suo prossimo (e ultimo) film

Una brutta notizia per tutti coloro che aspettano con impazienza il prossimo film di Quentin Tarantino, destinato, con tutta probabilità, a essere l'ultimo.

Ospite del Sundance Film Festival, il regista dichiara infatti che attualmente ci sono altre priorità che occupano il suo tempo... e hanno rispettivamente cinque e due anni! Si tratta, ovviamente, dei suoi due figli, avuti dalla moglie Daniella Pick.

Tarantino non ha dunque fretta di tornare dietro la macchina da presa e, dalle sue parole, sembra proprio che l'attesa per vedere sugli schermi il suo prossimo lavoro sarà decisamente più lunga del previsto.

Anche perché l'autore di "Pulp Fiction" giudica con sempre maggior distacco e severità il panorama cinematografico attuale...

Quentin Tarantino, il prossimo film messo da parte per stare con i figli

Al festival del cinema indipendente Tarantino trova ad accoglierlo il critico cinematografico Elvis Mitchell, oltre a decine di cinefili adoranti e giornalisti, per una chiacchierata sulla sua carriera.

Inevitabilmente, però, si finisce per parlare del futuro e di quando il regista metterà in cantiere la sua prossima e ultima opera, attesa ormai dal 2019, quando arrivò nelle sale "C'era una volta a... Hollywood".

Impazienza e curiosità alimentate anche dalla consapevolezza che la pellicola sarà la decima diretta dal regista, numero da lui sempre indicato come traguardo ideale per chiudere la sua attività.

A tutto questo si deve aggiungere, poi, lo strano caso di "The Movie Critic", annunciato da Tarantino e poi da lui abbandonato improvvisamente.

Tuttavia, contrariamente ai suoi fan, il regista di Knoxville dichiara candidamente di non avere alcuna fretta di tornare dietro la macchina da presa. Il motivo è legato proprio alla crescita dei suoi due bambini, attualmente troppo piccoli per capire il motivo di una lontananza tanto prolungata del padre, come quella richiesta da una produzione cinematografica.

virgolette
Non mi piace l'idea di lanciarmi in un film quando sono troppo piccoli per capirlo davvero. Vorrei evitare di farlo finché mio figlio non avrà almeno 6 anni. In questo modo saprà cosa sta succedendo, sarà presente e sarà un ricordo per il resto della sua vita.

Parole che rappresentano una vera e propria doccia gelata per i fan di Tarantino, che dovranno aspettare almeno un altro anno prima che il regista possa dirsi pronto a iniziare la lavorazione di un nuovo film.

Diverso il discorso per quanto riguarda sua figlia, alla quale Tarantino dedica una battuta dicendo che "è già un genio" e che quindi "lo capirà da sola".

Non solo cinema, Tarantino prepara un'opera teatrale

Tutto questo non significa, però, che il regista passi le sue giornate esclusivamente tra biberon e favole della buonanotte. Lui stesso conferma di scrivere ancora, ma solo quando si trova negli Stati Uniti perché "quando sono in Israele sono un abba, che significa padre".

Ma chi nella sala si aspetta che si tratti di una sceneggiatura per il cinema, resta deluso perché Tarantino annuncia di essere al lavoro su un'opera teatrale.

virgolette
Se vi state chiedendo cosa sto facendo in questo momento, sto scrivendo un'opera teatrale, e probabilmente sarà la prossima cosa che finirò per fare. Se sarà un fiasco, probabilmente non la trasformerò in un film. Ma se sarà un successo, potrebbe essere la mia ultima pellicola.

Una predilezione per il teatro che non sorprende del tutto i più attenti osservatori della carriera di Tarantino.

La sua cura quasi maniacale per sceneggiature articolate, mai banali e, soprattutto, caratterizzate da dialoghi a orologeria lo ha visto infatti negli ultimi anni prediligere una messa in scena che portasse all'estremo l'esaltazione della parola e degli scambi verbali tra i personaggi.

"The Hateful Eight", in questo senso, rappresenta probabilmente l'esempio perfetto, ma tracce evidenti di questa tendenza si riscontrano anche in "Django Unchained" e "C'era una volta a... Hollywood".

Un'evoluzione che non ha portato, però, a una trascuratezza dell'aspetto visivo dei suoi film, restando coerente con il suo modo di intendere il cinema.

Quentin Tarantino condanna il cinema contemporaneo: "Una m***a"

Tuttavia, dietro alla decisione di Tarantino di rivolgere il proprio sguardo al palcoscenico, c'è anche la drammatica presa di coscienza da lui maturata circa lo stato attuale del cinema statunitense.

Il regista lo dice senza mezzi termini, chiedendosi "che cosa c***o" è un film oggi?", e se la prende con lo streaming, che permette di vedere un film a casa o sul proprio smartphone dopo sole due settimane dal suo arrivo nei cinema. Per Tarantino, "un affare di m***a".

virgolette
Non sono entrato in tutto questo per avere un risultato inferiore rispetto a quanto merita il mio lavoro. Voglio dire, era già abbastanza brutto nel '97 e anche nel 2019, e quello è stato l'ultimo anno di film, c***o! Era un affare di m***a, per quanto mi riguarda, ed è peggiorato drasticamente.

Parole di fuoco da cui traspare tutta la delusione di un autore da sempre legato alla magia della sala cinematografica. Una magia che lui, oggi, riesce a ritrovare solo nella "sfida" del teatro, che definisce "l'ultima frontiera".

Conclusioni

  • Le priorità familiari di Tarantino: Quentin Tarantino ha deciso di concentrarsi sulla crescita dei suoi figli piccoli, rimandando così il suo prossimo film. Non ha fretta di tornare dietro la macchina da presa e preferisce aspettare che i suoi figli siano abbastanza grandi per comprendere la sua assenza durante le riprese;
  • Lavoro teatrale e futuro cinematografico: oltre al cinema, Tarantino sta scrivendo un'opera teatrale che potrebbe essere il suo prossimo progetto. Se avrà successo, potrebbe influenzare anche il suo futuro cinematografico, ma il regista non prevede al momento immediati sviluppi per un nuovo film;
  • Critica al cinema contemporaneo: Tarantino ha espresso una forte delusione verso il cinema attuale, criticando lo streaming e la distribuzione rapida dei film, che ha minato, secondo lui, la qualità e la magia del grande schermo. Per lui, il teatro rappresenta la "ultima frontiera" per un autore.
AUTORE
foto autore
Piercarlo Fabi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE