Alcuni hanno esultato tanto da scrivere sui giornali: "Viva la Dc, la Democrazia Conti". Con questo, volendo sottolineare il carattere di perfetto equilibratore del conduttore del Festival di Sanremo.
Ma, a ben vedere, davanti alla prima, vera polemica di questa settantacinquesima edizione della kermesse sanremese, il conduttore / direttore artistico ne esce bene?
Dicendosi garantista, ha tenuto a sottolineare che Fedez ha tutto il diritto di rimanere in gara nonostante i procedimenti giudiziari che lo coinvolgono. Ma, nello stesso momento, ha detto che la mossa di Emis Killa di ritirarsi perché indagato è stata "intelligente".
Allora? Carlo Conti, a furia di fare il democristiano, anzi, il democristo di Sanremo, non sarà caduto nella trappola del doppiopesismo? Non sarà caduto nello stesso, identico vizio che gli italiani spesso e volentieri imputano ai politici, di usare due pesi e due misure diverse a seconda di chi si parla, se un loro avversario o un loro alleato?
E insomma: nessuno potrà più dire che è un vizio tutto della politica italiana il doppiopesismo, del tipo le leggi vanno applicate per gli avversari e vanno interpretate per gli amici.
Il Conti democristo di Sanremo (democristi si denominavano, illo tempore, gli appartenenti al partito più equilibrista che la storia italiana abbia mai partorito: la Democrazia Cristiana) rischia di aver dato il liberi tutti quando è intervenuto in conferenza stampa sollecitato sulla polemica che ha investito Fedez.
La grana è presto detta: il rapper è protagonista di alcune intercettazioni (pubblicate da Repubblica) che lo coinvolgono nell'indagine milanese "Doppia curva". Ma non ha ricevuto avvisi di garanzia. Il che ha fatto subito mettere i puntini sulle i a Carlo Conti:
Il problema sollevato a proposito della sua partecipazione al Festival, quindi, non sussiste per il direttore artistico, come testimonia il video di Alanews
Anche se poi a Conti è stato fatto notare come Fedez, in realtà, indagato lo sia per un altro procedimento sempre legato al mondo degli ultras. È accusato di rissa, lesioni e percosse ai danni di Cristiano Iovino. Ma quest'ultimo, in ogni caso, non ha presentato querela e l'indagine sembra avviarsi a essere archiviata.
Sta di fatto che è su quest'ultimo caso che il Carlo Conti garantista è uscito fuori del tutto:
Bene, bravo, bis per Carlo Conti, democristo di Sanremo. Ma, intanto, con il caso parallelo di Emis Killa come l'ha messa?
A ben vedere, è proprio qui che c'è il corto circuito del doppiopesismo democristo di Sanremo. Perché se Fedez, indagato, fa bene a restare perché "non colpevole", non può essere applaudita anche la scelta opposta di Emis Killa di abbandonare il Festival. Quest'ultimo risulta indagato a Milano per associazione a delinquere e, appena saputo dell'avviso di garanzia, ha dichiarato:
E insomma: Conti sostiene che Emis Killa abbia rinunciato perché deve stare sereno; Emis Killa dice che ha rinunciato perché è la magistratura che deve stare serena.
Il risultato, però, è che lui in gara non c'è; Fedez, invece, sì. E poiché il doppiopesismo lascia spazio ai cattivi pensieri, subito c'è chi giustifica questa scelta col fatto che per l'auditel l'ex di Chiara Ferragni è più importante di Emis Killa.
Del resto, un altro democristo come Carlo Conti, Giulio Andreotti, diceva che a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.