14 Feb, 2025 - 19:05

Carlo Conti, il democristiano di Sanremo doppiopesista per Fedez?

Carlo Conti, il democristiano di Sanremo doppiopesista per Fedez?

Alcuni hanno esultato tanto da scrivere sui giornali: "Viva la Dc, la Democrazia Conti". Con questo, volendo sottolineare il carattere di perfetto equilibratore del conduttore del Festival di Sanremo.

Ma, a ben vedere, davanti alla prima, vera polemica di questa settantacinquesima edizione della kermesse sanremese, il conduttore / direttore artistico ne esce bene?

Dicendosi garantista, ha tenuto a sottolineare che Fedez ha tutto il diritto di rimanere in gara nonostante i procedimenti giudiziari che lo coinvolgono. Ma, nello stesso momento, ha detto che la mossa di Emis Killa di ritirarsi perché indagato è stata "intelligente".

Allora? Carlo Conti, a furia di fare il democristiano, anzi, il democristo di Sanremo, non sarà caduto nella trappola del doppiopesismo? Non sarà caduto nello stesso, identico vizio che gli italiani spesso e volentieri imputano ai politici, di usare due pesi e due misure diverse a seconda di chi si parla, se un loro avversario o un loro alleato?

Carlo Conti democristo di Sanremo e doppiopesista pro Fedez

E insomma: nessuno potrà più dire che è un vizio tutto della politica italiana il doppiopesismo, del tipo le leggi vanno applicate per gli avversari e vanno interpretate per gli amici.

Il Conti democristo di Sanremo (democristi si denominavano, illo tempore, gli appartenenti al partito più equilibrista che la storia italiana abbia mai partorito: la Democrazia Cristiana) rischia di aver dato il liberi tutti quando è intervenuto in conferenza stampa sollecitato sulla polemica che ha investito Fedez.

La grana è presto detta: il rapper è protagonista di alcune intercettazioni (pubblicate da Repubblica) che lo coinvolgono nell'indagine milanese "Doppia curva". Ma non ha ricevuto avvisi di garanzia. Il che ha fatto subito mettere i puntini sulle i a Carlo Conti:

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Fedez farà quello che ritiene opportuno fare. Ma non ha ricevuto avvisi di garanzia, non è indagato

Il problema sollevato a proposito della sua partecipazione al Festival, quindi, non sussiste per il direttore artistico, come testimonia il video di Alanews 

Anche se poi a Conti è stato fatto notare come Fedez, in realtà, indagato lo sia per un altro procedimento sempre legato al mondo degli ultras. È accusato di rissa, lesioni e percosse ai danni di Cristiano Iovino. Ma quest'ultimo, in ogni caso, non ha presentato querela e l'indagine sembra avviarsi a essere archiviata.

Sta di fatto che è su quest'ultimo caso che il Carlo Conti garantista è uscito fuori del tutto:

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È indagato? Non può essere questa una discriminante per eliminare o no una persona dalla gara del Festival visto che non è colpevole e non è stato condannato

Il caso Emis Killa

Bene, bravo, bis per Carlo Conti, democristo di Sanremo. Ma, intanto, con il caso parallelo di Emis Killa come l'ha messa?

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Emis Killa si è ritirato da solo. Ha intelligentemente rinunciato al Festival. Poteva continuare a essere qua in gara perché non sarebbe stato contro il regolamento, ma ha ritenuto opportuno non venire per la sua tranquillità

A ben vedere, è proprio qui che c'è il corto circuito del doppiopesismo democristo di Sanremo. Perché se Fedez, indagato, fa bene a restare perché "non colpevole", non può essere applaudita anche la scelta opposta di Emis Killa di abbandonare il Festival. Quest'ultimo risulta indagato a Milano per associazione a delinquere e, appena saputo dell'avviso di garanzia, ha dichiarato:

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Dopo 15 anni di carriera, ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto, ma preferisco fare un passo indietro. È importante che l'indagine faccia il suo corso e che la magistratura possa lavorare in serenità senza polemiche o pressioni di circhi mediatici

E insomma: Conti sostiene che Emis Killa abbia rinunciato perché deve stare sereno; Emis Killa dice che ha rinunciato perché è la magistratura che deve stare serena. 

Il risultato, però, è che lui in gara non c'è; Fedez, invece, sì. E poiché il doppiopesismo lascia spazio ai cattivi pensieri, subito c'è chi giustifica questa scelta col fatto che per l'auditel l'ex di Chiara Ferragni è più importante di Emis Killa.

Del resto, un altro democristo come Carlo Conti, Giulio Andreotti, diceva che a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina. 

 

  

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Giovanni Santaniello
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