A quasi due anni dai fatti di Stupinigi, il cantante e frontman dei Placebo Brian Molko andrà a processo con l'accusa di vilipendio. A farne le spese delle "accuse gratuite" era stata la premier Giorgia Meloni, descritta come "nazista" e "fascista" da Molko durante un concerto del suo gruppo.
A marzo 2024 la procura di Torino aveva chiuso le indagini, cosa che ha permesso oggi 17 febbraio 2025 al ministero di Giustizia di avallare l'inizio di un processo che coinvolge il chitarrista anglo-statunitense e la presidente del Consiglio.
Cosa rischia Molko? In attesa di questo processo, ci sono anche altri procedimenti penali che hanno coinvolto Meloni e la sua vita privata.
I tempi lenti dei procedimenti giudiziari e delle indagini non sembrano aver prodotto il classico topolino partorito dalla montagna. Oggi 17 febbraio 2025 il ministero della Giustizia ha dato il via libera al processo che vedrà opposti Giorgia Meloni, premier italiana e massima esponente di Fratelli d'Italia, e Brian Molko, cantante e chitarrista dei Placebo.
Brian Molko, frontman della band inglese Placebo, andrà a processo per vilipendio delle istituzioni, dopo aver definito Giorgia Meloni "razzista, fascista e nazista" durante un concerto alle porte di Torino che si è svolto l'11 luglio 2023 @ultimoranet
— Ultimora.net (@ultimoranet) February 17, 2025
Nel luglio 2023 quest'ultimo aveva chiamato Meloni, dal palco sul quale stava suonando insieme alla sua band, "fascista" e "nazista", non apprezzandone (eufemismo) le politiche di destra che stava portando avanti con il suo governo.
L'intervento del ministero è arrivato dopo che nel marzo 2024 la procura di Torino aveva dichiarato concluse le indagini e soprattutto perché i pubblici ministeri piemontesi dovevano chiedere l'autorizzazione a via Arenula per perseguire il reato di vilipendio alle istituzioni, aggravato "dall'uso di un mezzo di pubblicità".
È attorno a questo reato che probabilmente ruoterà il processo, nel caso in cui Molko e Meloni non raggiungano un qualche tipo di accordo. Più nel concreto, se il cantante anglo-statunitense venisse condannato, dovrebbe pagare una pena pecuniaria che va dai 1.000 ai 5.000 euro. Ricevuta l'autorizzazione, la procura di Torino potrà adesso riprendere i propri lavori.
Spostando lo sguardo alla premier, quest'ultima è stata negli ultimi tempi alle prese con altri procedimenti penali. Non tanto riguardanti la sua attività di governo, anche se viene alla mente l'esposto presentato alla procura di Roma per favoreggiamento e peculato nel caso dell'arresto e della scarcerazione lampo del generale libico Almasri.
Sono i Fratelli d'Italia colpevoli di vilipendio, avendo ancora la fiamma di Almirante nel logo.
— Antonio NPLStateOfMind (@bannamitutto) February 17, 2025
Non Brian Molko.
Che non ha mai redatto leggi razziali. pic.twitter.com/NSrabDjHKw
L'accusa qui è condivisa insieme ai ministri Piantedosi, Tajani e Nordio e al sottosegretario con delega ai servizi Mantovano.
Meloni ha avuto a che fare anche con altri processi riguardanti però la sua vita privata. Uno dei più vecchi risale al 2020, anche se i suoi sviluppi sono arrivati fino al 2024: 5 anni fa la premier venne a sapere dell'esistenza di alcune immagini e video pornografici che la riguardavano, realizzati tramite deep fake.
Fatta la denuncia alla polizia postale, le indagini svelarono le identità degli autori di quel materiale: padre e figlio di Sassari, ai quali Meloni chiese un risarcimento di 100mila euro. Un altro processo riguarda invece Fabrizio Corona: il noto fotoreporter aveva costruito ad arte insieme ad un suo collega una serie di articoli che insinuavano una relazione amorosa fra Meloni e il deputato meloniano Manlio Messina.
L'accusa che pende sul capo di Corona è quella di diffamazione aggravata, dopo una denuncia presentata da Messina e dalla premier.
Tornando invece a quanto successo fra Molko e Meloni, il tutto ha avuto origine come accennato nel 2023. Nel luglio di quell'anno si stava svolgendo il festival Stupinigi Sonic Park nel Torinese e, fra una canzone e l'altra dei Placebo, Molko aveva cominciato a chiamare la premier, fra l'altro, "fascista" e "nazista".
During the Stupinigi Sonic Park, the Placebo lead singer Brian Molko calls PM Giorgia Meloni 'racist, fascist', concluding 'fuck you'.
— Crazy Ass Moments in Italian Politics ???????? (@CrazyItalianPol) July 12, 2023
July 11, 2023 pic.twitter.com/eqmJLcH4Qp
Un altro momento di attrito si era creato quando, avendo chiesto il chitarrista più tutele per le persone transgender e non binarie, questi aveva poi rifilato un sonoro "vaffanculo" a Meloni. Nonostante Molko avesse raccomandato ai propri fan di non usare i loro cellulari, per creare un'atmosfera più intima, qualcuno aveva deciso di registrare il concerto e di conseguenza gli insulti sono diventati in quei giorni molto chiacchierati sulle piattaforme social.
Meloni ne venne a conoscenza proprio grazie a questo tam-tam, denunciando poi il cantante tramite un avvocato di Vercelli.
Accusa di vilipendio per Brian Molko: il cantante dei Placebo, Brian Molko, andrà a processo per vilipendio dopo aver definito la premier Giorgia Meloni "fascista" e "nazista" durante un concerto a luglio 2023, suscitando l'intervento della procura di Torino e del ministero della Giustizia.
Potenziale pena per Molko: se condannato, Molko rischia una multa che va da 1.000 a 5.000 euro per aver insultato le istituzioni italiane durante un evento pubblico, dopo che l'inchiesta è stata conclusa nel marzo 2024.
Altri procedimenti penali per Meloni: oltre al processo con Molko, Meloni è coinvolta in altre cause legali, tra cui quella per diffamazione da parte di Fabrizio Corona riguardo a voci su una sua presunta relazione.