Nuovo bollettino medico per Papa Francesco emesso questa mattina, intorno alle 8. Il Pontefice, classe 1936, è ricoverato da venerdì scorso, 14 febbraio 2025, al Policlinico Gemelli d Roma a causa di difficoltà respiratorie. In seguito ad accertamenti, è emerso che il Santo Padre è affetto da una polmonite bilaterale, un quadro che ha richiesto un'intensa attenzione medica.
Nel bollettino diffuso dalla Sala Stampa Vaticana, questa mattina, mercoledì 19 febbraio 2025, si precisa che Papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla e si è svegliato in buone condizioni, tanto da riuscire a fare colazione.
Nonostante l'infezione polimicrobica che ha colpito il Papa, la sua situazione clinica rimane complessa e viene monitorata costantemente dai medici del Policlinico Gemelli e dell'equipe sanitaria vaticana.
Gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e gli approfondimenti medici continuano a mostrare un quadro complesso.
La Tac al torarce ha evidenziato l'insorgenza di una polmonite bilaterale. Di conseguenza, i medici hanno prescritto un'ulteriore terapia farmacologica per contrastare l'infezione e garantire una ripresa ottimale.
Il #Papa ha trascorso una notte tranquilla, si è svegliato e ha fatto colazione. Lo riferisce @HolySeePress
— Vatican News (@vaticannews_it) February 19, 2025
La polmonite bilaterale è una forma di polmonite che colpisce entrambi i polmoni, rendendo più difficile il recupero e aumentando i rischi per la salute del paziente. Quando causata da un’infezione polimicrobica, il trattamento diventa particolarmente delicato. Per contrastare questa condizione, è necessario l’uso di farmaci specifici, tra cui antibiotici per combattere i batteri e cortisone per ridurre l’infiammazione.
La polmonite bilaterale può insorgere in seguito a infezioni respiratorie che, se non trattate tempestivamente, si estendono ai due polmoni. Questo quadro clinico rende il trattamento più complesso e richiede il monitoraggio continuo dello stato di salute del paziente, come nel caso di Papa Francesco, che viene costantemente assistito da un’équipe medica altamente qualificata.
Ogni anno in Italia i ricoverati in ospedale per polmonite sono circa 150mila e circa 9mila i decessi. La mortalità nel nostro Paese, seppure non trascurabile, è una delle più basse d’Europa. Le persone più vulnerabili, come gli over 65, chi soffre di comorbilità (diabete, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, malattie oncologiche), sono a maggior rischio di sviluppare forme gravi di polmonite. In questi pazienti, la polmonite può evolvere rapidamente, aumentando il rischio di ospedalizzazione e, nei casi più gravi, di ventilazione meccanica in terapia intensiva. Il rischio di morte è elevato.
La fase di convalescenza è fondamentale e non va mai sottovalutata.
Molti credono che una volta abbassata la febbre o completato il ciclo di antibiotici, la guarigione sia definitiva. Tuttavia, la polmonite può richiedere tempo per essere completamente superata. La polmonite danneggia le vie respiratorie e i polmoni, e il corpo necessita di tempo per recuperare appieno.
Una delle domande più frequenti dopo il trattamento della polmonite riguarda la durata della tosse. Anche se il trattamento è stato completato con successo, la tosse può persistere per settimane. In alcuni casi, i pazienti continuano a tossire per 2-3 settimane dopo la fine del trattamento.
La sensazione di stanchezza e debolezza può persistere anche dopo la fine della terapia antibiotica. Il corpo ha bisogno di tempo per ristabilirsi completamente, quindi è normale sentirsi stanchi per settimane. La convalescenza dopo la polmonite è un processo che richiede pazienza e attenzione al proprio corpo. È essenziale prendersi il giusto tempo per recuperare completamente e non affrettarsi.
Ecco alcuni suggerimenti per favorire una guarigione completa: