Si potrebbe dire che questo governo non ha fortuna con i question time, e più in particolare il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Dopo il caso Almasri è scoppiato il caso Paragon, dal nome dell'azienda israeliana che ha creato lo spyware Graphite, responsabile di aver monitorato alcuni attivisti e giornalisti anche italiani.
Ieri 19 febbraio 2025 Nordio ha risposto ad alcune interrogazioni presentate da Italia Viva e Partito Democratico, smentendo quanto però affermato da un suo collega di governo, e cioè Alfredo Mantovano: il sottosegretario con delega ai Servizi aveva considerato la vicenda Paragon come "segreto di Stato", ma il ministro della Giustizia ha risposto citando informazioni classificate in tale modo.
Su questa vicenda le opposizioni sembrano aver trovato un punto di contatto, chiedendo alla premier Giorgia Meloni di parlare in prima persona in Aula. Così si è espresso il presidente del Movimento 5Stelle Giuseppe Conte: per lui il governo tradisce gli italiani, anche per quanto riguarda il rincaro delle bollette, non soltanto per l'uso di Paragon.
Tante difficoltà per il governo Meloni: la fine di gennaio e la prima metà di febbraio hanno mostrato una certa difficoltà nel fornire risposte unitarie e coerenti alle varie richieste pressanti avanzate dalle opposizioni. Il compito di queste, quando non governano, è di mettere il dito nella piaga e far vedere ai cittadini e alle cittadine italiane che lo stato attuale delle cose non va bene.
Ne è convinto anche Giuseppe Conte: il presidente del Movimento 5Stelle ha dedicato la giornata di ieri 19 febbraio 2025 ad intimare alla premier Giorgia Meloni una sua risposta chiara e definitiva sul caso Paragon, lo spyware israeliano che attivisti e giornalisti hanno scoperto installato a propria insaputa sui loro cellulari.
Secondo il leader pentastellato, è uno scandalo che Meloni non abbia ancora deciso di presentarsi alla Camera e al Senato per chiarire gli aspetti di una questione che ha a che fare anche con la libertà di espressione e di dissenso in un paese.
Se non si vuole pensare ad uno scenario del tipo "il nostro governo spia i nostri cittadini!", Conte ritiene però che non esiste alcuna giustificazione accettabile affinché Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia non spieghino a tutti cosa sia successo:
Si tratta di un vero e proprio "tradimento" consumato alle spalle degli e delle italiane, perché si consolida così un tratto caratteristico di questo governo. Da +Europa al Partito Democratico, dal M5S ad Alleanza Verdi e Sinistra si dice che ogni esponente dell'esecutivo sembra nascondersi e giocare sporco, fuggendo dai problemi e dalle proprie responsabilità.
Sulla questione #Paragon, è gravissimo che il Governo scelga di non dare spiegazioni al Parlamento.
— Brando Benifei (@brandobenifei) February 19, 2025
Mentre le Forze Armate e i Servizi hanno chiarito che non hanno utilizzato questo strumento di #spionaggio, mancano informazioni sulla Polizia penitenziaria e le procure. Le…
Ogni occasione sembra buona, quindi, affinché le forze dell'opposizione carichino contro il governo. Una frizione potenzialmente deleteria si era avuta con la grande piazza di protesta promossa da Conte, al grido di "basta armi!" e in reazione a ciò che in Unione Europea si pensa per continuare il proprio sostegno all'Ucraina contro la Russia.
Aumento delle spese militari? No, grazie: i pentastellati hanno tenuto a specificare un qualcosa che i portavoce e leader di AVS Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno trovato condivisibile, ma senza esporsi ufficialmente. Alla fine la "piazza comune" con esponenti verdi e dem si avrà sul caro bollette e su altri temi sociali di più facile digestione per i rispettivi elettorati.
#Bartoli (Ordine dei Giornalisti): "Vicenda #Paragon ha troppi lati oscuri" pic.twitter.com/tIva4ZpGV1
— askanews (@askanews_ita) February 19, 2025
Tornando a Paragon, essendo rimasto coinvolto anche il direttore di "Fanpage", Francesco Cancellato, è sceso in campo anche l'Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale Stampa Italiana. I rispettivi presidenti, Carlo Bartoli e Vittorio Di Trapani, hanno presentato una denuncia contro ignoti alla Procura di Roma: l'obiettivo è capire quanti e quali giornalisti siano stati spiati oltre a Cancellato.
Se non è stato il governo, allora chi? La domanda non è peregrina e si è visto in questi ultimi 20 giorni che sia la Polizia di Stato, sia i Carabinieri, sia la Guardia di Finanza avevano di avere in dotazione Graphite, restringendo di fatto il cerchio intorno alla Polizia penitenziaria.
Si è creato infine un cortocircuito nella risposta che il governo ha dato alle opposizioni. Con una mossa irrituale, infatti, il governo aveva scelto di non rispondere a due delle otto interrogazioni presentate per chiedere ai ministri di riferire sul caso Paragon. Nordio, alla fine ha risposto, ma prima PD e Italia Viva hanno dovuto eliminare dalle loro domande ogni riferimento a Paragon.
Il governo #Meloni deve dire agli italiani che cosa c'è dietro allo scandalo #Paragon: chi ha spiato attivisti e giornalisti? pic.twitter.com/MlNSBIx1EU
— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) February 19, 2025
Il governo e Nordio potevano comportarsi così? Come detto, la cosa è irrituale ma è presente nell'articolo 131 del regolamento della Camera: il governo può non rispondere ad un'interrogazione, ma indicandone i motivi.
Nei dialoghi fra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il presidente della Camera Lorenzo Fontana si era discusso proprio di questo e nella lettera inviata ai capigruppo si riferiva che il 12 febbraio il governo aveva dato tutte le risposte necessarie (tramite il ministro Ciriani).
Tornando a Nordio, che avrebbe dovuto basarsi anche sul fatto che Mantovano non riteneva di fornire altre informazioni perché classificate, ha finito per rispondere alle domande che dem e renziani in origine avrebbero voluto rivolgergli: come ha notato Matteo Renzi, ieri un ministro della Giustizia ha rotto il segreto di Stato posto da un suo collega.
Ecco la risposta di Nordio:
Caso Paragon e governo in difficoltà: il governo Meloni sta affrontando critiche riguardo all'uso dello spyware Paragon, accusato di aver monitorato attivisti e giornalisti. Le opposizioni, tra cui il M5S e il PD, hanno chiesto chiarimenti alla premier Meloni e al ministro della Giustizia Nordio, che ha contraddetto il sottosegretario Mantovano, che considerava la vicenda come "segreto di Stato".
Proteste delle opposizioni e richiesta di trasparenza: le forze di opposizione stanno spingendo per maggiore chiarezza sul caso, criticando la mancanza di risposte definitive e accusando il governo di "tradire" i cittadini italiani. L'Ordine dei Giornalisti ha presentato una denuncia per fare luce sulla vicenda e scoprire chi ha utilizzato il software per spiare i giornalisti.
Contraddizioni nel governo e risposte insufficienti: il governo ha risposto in modo irregolare alle interrogazioni, con Nordio che ha dato alcune informazioni contraddicendo Mantovano, ma non ha fornito risposte complete. L'episodio ha sollevato preoccupazioni per la mancanza di trasparenza e la possibile violazione del "segreto di Stato" da parte di membri del governo.