L'Assegno Unico di marzo 2025 potrebbe riservare cattive notizie a molti percettori. A preoccupare sono gli importi presto erogati dall'INPS a chi ha figli a carico finoa 21 anni o con disabilità.
Ebbene, alcuni beneficiari rischiano di ricevere meno soldi del previsto per una dimenticanza da non sottovalutare: circa 57 o 28 euro di AUU (importo minimo) il prossimo mese.
Ma per quale motivo le somme saranno così basse? Chi corre questo pericolo e cosa bisogna fare attenzione per ricevere in pagamento dall'INPS un importo proporzionale alla composizione del nucleo familiare e alla sua condizione economica?
Prima di scoprirlo, vi lasciamo al video YouTube da Il Gazzettino del Bonus contenente il calendario delle prestazioni INPS (Pensioni, Assegno di Inclusione e Assegno Unico Universale) in pagamento fra qualche giorno.
L’Assegno Unico viene versato ogni mese dall’INPS previa una domanda che si presenta una sola volta per ogni figlio. Per evitare spiacevoli sorprese, in termini di importo più basso, è indispensabile rinnovare l'ISEE.
Ecco spiegato il motivo per cui molte famiglie riceveranno un Assegno Unico di marzo 2025 di appena 57 euro (in altri casi anche al di sotto di tale soglia).
Le somme spettanti a titolo di AUU variano infatti in base all'Indicatore della Situazione Economica Equivalente delle famiglie richiedenti. La logica sottostante l'importo da erogare è abbastanza semplice: più basso è l’ISEE, maggiore sarà il sostegno economico.
Superata la soglia ISEE di 45.939,56 euro, si riceve l’importo minimo, pur mantenendo il diritto al pagamento dell'Assegno da parte dell'INPS. Stesso discorso vale se non si provvede all'aggiornamento dell'ISEE. In questi due casi, spettano solo 57 euro al mese di AUU.
Appurato perchè l'INPS potrebbe corrispondere alle famiglie solo 57 euro di Assegno Unico a marzo 2025, è bene capire come agire sull'aggornamento dell'ISEE per non rischiare di prendere meno degli importi spettanti.
Tutto ruota attorno all'ISEE, nello specifico bisogna onorare la scadenza del suo rinnovo. Per evitare la riduzione dell'Assegno Unico di marzo 2025, e per i mesi a seguire, basta provvedere al rinnovo dell'Indicatore entro il 28 febbraio.
Oltrepassata tale data, l'INPS si troverà costretto ad erogare alle famiglie l'importo minimo stabilito dalla normativa, vale a dire:
57,5 euro per ogni figlio minorenne;
28,7 euro per ogni figlio maggiorenne.
Gli importi variano in base al reddito familiare e sono dettagliati nell’allegato 1 della circolare INPS n. 33 del 4 febbraio scorso.
Se per qualsiasi motivo, una dimenticanza o una svista, non si presenta l'ISEE entro il 28 febbraio 2025, c'è sempre tempo per riparare.
Le famiglie possono provvedere all'aggiornamento entro il 30 giugno. In questo caso, l’INPS adeguerà l’importo spettante e verserà anche gli arretrati dell'Assegno Unico dal mese di marzo.
Aggiornare l’ISEE è fondamentale anche per ottenere eventuali maggiorazioni, come quelle riconosciute alle famiglie con più figli o con figli con disabilità.
Rischio di Assegno Unico ridotto – molti beneficiari potrebbero ricevere l'importo minimo dell'Assegno Unico a partire da marzo 2025 (57,5 euro per figli minorenni e 28,7 euro per maggiorenni) se non hanno aggiornato l'ISEE;
Quando e perchè è necessario aggiornare l'ISEE – L'assegno varia in base all'Indicatore della Situazione Economica Equivalente: un valore più basso garantisce un sostegno maggiore. Se l'ISEE non viene aggiornato o supera la soglia di 45.939,56 euro, si riceve l'importo minimo.
Come evitare la riduzione – Per ottenere l'importo corretto (non quello minimo previsto) bisogna rinnovare l’ISEE entro il 28 febbraio 2025. In caso di ritardo, si può aggiornarlo entro il 30 giugno per ricevere in pagamento anche gli arretrati.