16 Mar, 2025 - 12:05

Bonus assunzioni giovani under 2025 bloccato, perché il Governo ha ritirato lo sgravio di 500 euro?

Bonus assunzioni giovani under 2025 bloccato, perché il Governo ha ritirato lo sgravio di 500 euro?

Il Bonus Assunzione Giovani Under 35, inizialmente accolto con entusiasmo come una soluzione per combattere la disoccupazione giovanile, si è trasformato in un vero enigma burocratico.

Approvato dal Governo e poi ritirato senza spiegazioni chiare, il provvedimento ha generato confusione tra imprenditori e lavoratori. La misura, che prevedeva uno sgravio contributivo fino a 500 euro per ogni giovane assunto, è sparita dal sito ufficiale del Governo per poi riapparire con la dicitura “non approvato”, lasciando molte domande senza risposta.

Andiamo a vedere insieme cosa sta accadendo e i motivi di questo blocco. Prima approfondire il discorso, vi lasciamo al video YouTube Informazione Fiscale sui rischi del Bonus a carico delle imprese.

Perché il Bonus assunzione giovani Under 35 è bloccato? 

Iniziano subito fornendo una panoramica della situazione attuale.

Il blocco del Bonus assunzioni giovani under 2025 è legato a una strana mossa del Governo che ha ristretto i tempi per i rimborsi alle aziende, limitandoli al periodo tra l’1 settembre 2024 e il 31 gennaio 2025. Una scelta che garantisce, da un lato un risparmio immediato alle casse dello Stato, ma che dall'altro ha lasciato l'amaro in bocca agli imprenditori che già hanno sposato la misura.

Come se non bastasse, la circolare INPS, essenziale per attivare concretamente l’agevolazione contributiva, si fa attendere. Le ipotesi in ballo sono due: problemi di tipo organizzativo ne ostacolano l'attuazione, oppure il Governo è in difficoltà nel trovare le coperture finanziarie per mantenere fede alla parola data. 

Nel frattempo, le assunzioni effettuate tra l’1 settembre 2024 e il 30 gennaio 2025 restano escluse dallo sgravio fiscale.

Nonostante le rassicurazioni del Ministero, che dichiara di essere al lavoro per risolvere la situazione, mancano dettagli sulle tempistiche dei pagamenti. 

A chi spetta il Bonus assunzione giovani under 35

Fatte le precisazioni del caso, e spiegate le motivazioni che potrebbero aver spinto il Governo a cancellare dal proprio sito il Bonus assunzione giovani under 35, andiamo a rispolverare in cosa consiste e a chi spetta.

Lo sgravio è pensato per chi assume giovani con un contratto a tempo indeterminato, anche part-time, purché siano al primo impiego stabile e abbiano meno di 35 anni. Il bonus è valido per assunzioni tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 e prevede uno sgravio del 100% sui contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per 2 anni.

La cifra sale a 650 euro nelle regioni ZES (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna.

L'accesso al bonus è riservato ai datori di lavoro del settore privato che assumono:

  • Giovani under 35 mai assunti a tempo indeterminato;
  • Lavoratori con contratto a tempo determinato trasformato in indeterminato;
  • Ex apprendisti non confermati in contratto subordinato;
  • Lavoratori che abbiano avuto un contratto a tempo indeterminato per cui il datore ha usufruito solo parzialmente dell'incentivo.

Ovviamente, come qualsiasi altro Bonus che si rispetti, anche il Bonus assunzioni giovani under 2025 è ancorato al rispetto di specifici requisiti, come la regolarità contributiva, il rispetto delle condizioni contrattuali, l’assenza di licenziamenti nei sei mesi precedenti e il mantenimento del posto per almeno sei mesi. Misure pensate per prevenire comportamenti opportunistici dei datori di lavori, come licenziare e riassumere solo per ottenere l'incentivo.

Chi è escluso dal Bonus 

Anche sugli esclusi c'è da fare qualche piccola precisazione, perchè il Bonus assunzioni giovani 2025 non spetta a tutti.

Lo sgravio non si applica ai contributi e ai premi INAIL, né probabilmente alla cosiddetta “contribuzione minore”, anche se su questo punto si attendono indicazioni operative dall’INPS.

Inoltre, il beneficio è escluso per:

  • Contratti di lavoro domestico;
  • Contratti di apprendistato, che godono di una regolamentazione specifica;
  • Trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine, se il lavoratore ha già avuto un contratto stabile in passato.

In attesa di ulteriori chiarimenti, gli imprenditori restano in bilico, mentre il governo cerca di risolvere un pasticcio che ha deluso chi sperava in un concreto sostegno all’occupazione giovanile. Vedremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione.

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Achiropita Cicala
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