Il 21 marzo 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato ufficialmente il lancio del programma per lo sviluppo dell’F-47, un caccia di sesta generazione progettato per rafforzare il dominio aereo americano nel XXI secolo. Il velivolo, sviluppato da Boeing nell’ambito del programma Next Generation Air Dominance (NGAD), rappresenta un salto tecnologico senza precedenti, con costi stimati che potrebbero superare i 50 miliardi di dollari.
Il nome F-47 è un omaggio alla 47ª presidenza di Trump, un dettaglio simbolico che lega il progetto alla leadership del tycoon. L’annuncio segna la conclusione di una competizione tra Boeing e Lockheed Martin, con la prima che si è aggiudicata il contratto iniziale da 20 miliardi di dollari.
Il programma NGAD nasce dalla necessità di sostituire l’F-22 Raptor, un caccia di quinta generazione introdotto nel 2005, e di contrastare l’avanzamento tecnologico di rivali come la Cina, che sta sviluppando sistemi stealth e droni avanzati. Trump ha sottolineato che l’F-47 non è solo un velivolo, ma un “messaggio chiaro agli alleati” sulla superiorità militare statunitense.
L’F-47 incarna l’evoluzione delle tecnologie militari, integrando innovazioni digitali e collaborazione con sistemi autonomi:
Il programma NGAD è uno degli investimenti militari più costosi della storia:
Una versione sperimentale dell’F-47 ha già volato “segretamente per quasi cinque anni”, secondo Trump, dimostrando capacità operative superiori a qualsiasi altro velivolo.
L’F-47 è parte di una strategia per contrastare l’ascesa tecnologica della Cina, che sta sviluppando caccia stealth come l’F-35B e sistemi ipersonici. Trump ha dichiarato: “Se dovessimo usarlo, i nostri nemici non saprebbero nemmeno da cosa sono stati colpiti”.
Tuttavia, il progetto solleva interrogativi sui costi sostenibili e sulla priorità degli investimenti militari in un contesto di tensioni globali. L’affidamento a Boeing, nonostante le critiche per ritardi e costi elevati in progetti precedenti (come l’F-35), ha alimentato dibattiti sull’efficienza del complesso militare-industriale statunitense.