Da oggi è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali “Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra)”, un brano potente e intenso che si presenta come una lettera aperta, un grido di resistenza e consapevolezza rivolto a chi ferma il controllo del mondo.
Con una melodia evocativa e un testo carico di significato, la canzone affronta tematiche attuali e urgenti, invitando l'ascoltatore a riflettere sulle dinamiche di potere e sulla necessità di cambiamento.
Attraverso parole dirette e una produzione musicale suggestiva, “NEL BLU” si pone come un manifesto di denuncia, ma anche di speranza.
Il testo si sviluppa come un'invocazione accorata, un messaggio lanciato nell'etere da chi, con l'ultima scintilla di consapevolezza rimasta, trova il coraggio di scrivere una lettera ai potenti del mondo. Il brano si pone così come una richiesta di riscatto, una presa di coscienza collettiva che scuote e invita a guardare la realtà con occhi nuovi.
Ecco il testo del singolo:
Io non sono intelligente ma in fondo è tutto molto chiaro
Voi padroni della Terra che vi ingozzate di denaro
Avete fatto bene i conti, finemente calcolato
Che arricchirvi con la guerra qui, è tutt′altro che un reato
E volete che ammazziamo per 2 confini e 3 bandiere
Delle stupide pedine sul vostro lurido scacchiere
Con l'antica strategia del dividi ed impera
Ma mandate i figli vostri a crepare alla frontiera
Se non esistono i nemici all′improvviso li create
Fomentando le paure dai tg e dalle testate
È una storia che va avanti da prima che nascessi io
Se scarseggiano le scuse allora tirate fuori Dio
Ma che Dio vi maledica e vi metta in una bara
Per potervi seppellire con i fiori e la fanfara
E noi saremo lì presenti, sorridenti a controllare
Che davvero siate morti e non possiate ritornare... piú
Già ci vedo censurati ma non m'importa che vuoi fare
Del resto, ho gli occhi per vedere e una lingua per parlare
Se non vi piace quel che dico non prendetemi a modello
Ma non sarò di certo io a sparare a mio fratello
Questa mia maledizione è una canzone e va cantata
In nome di tutta la gente quella morta e quella appena nata
Perdonate i toni forti ma mi sono nauseato
Mentre cerco tra le stelle la bellezza del creato
E guardo il Blu
E di colpo tutto questo non c'è più
E si può volare ancora
E atterrare su un pianeta che non c′è
Via da questi folli scimpanzé
Nel Blu!
E di colpo tutto questo non c′è più
E si può volare ancora
Atterrando su un pianeta che non c'è
Via da questi assurdi scimpanzé... nel Blu!
Nel Blu... nel Blu... nel Blu... nel Blu
Il pezzo dei Negrita prende ispirazione dal celebre "Masters of War" di Bob Dylan, una canzone che negli anni '60 denuncia con feroce lucidità l'industria bellica e le sue conseguenze. Tuttavia, nel 2025, il conflitto non è più solo sulle armi, ma sulle coscienze. In un'epoca segnata dalla disinformazione, dalla manipolazione globale e dalla perdita di punti di riferimento, "Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra)" si fa portavoce di un'umanità smarrita, costretta a fare i conti con il peso delle proprie scelte e delle proprie omissioni.
Musicalmente, il ritmo incalzante e il groove solido sorreggono un'anima rock che conferisce al pezzo un'energia trascinante, rendendolo una delle vette espressive dell'album. Le chitarre graffianti, unite a una sezione ritmica pulsante, creano un'atmosfera tesa e vibrante, perfetta per dare voce al senso di urgenza e ribellione che anima il testo.
Nel Blu non è solo una canzone di denuncia, ma un inno alla ribellione consapevole, un grido di resistenza che invita a non restare in silenzio di fronte alle ingiustizie del presente. Un brano che richiama il passato per parlare al futuro, un messaggio universale che riecheggia nelle coscienze di chi ancora crede nel potere della verità e della musica.
Il video di “Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra)”, girato a Messina da Saverio Tavano per Italy Unlocked Films, pone al centro il potente messaggio del brano, intrecciando immagini evocative e simbolismi di grande impatto.
La scena si apre con due tipografi intenti a lavorare con inchiostro e carta, impegnati nella composizione di un messaggio che, come un inno di resistenza, prende forma sotto le loro mani.
Il vecchio televisore, simbolo di informazione e disinformazione, si accende, trasmettendo frammenti di guerra, volti segnati dalla povertà e immagini di un mondo in conflitto. Mentre i rulli della macchina da stampa iniziano a srotolare testi di resistenza, il blu, colore simbolo di speranza e trasformazione, si insinua nello spazio, dando vita a una sensazione di cambiamento imminente.
Il messaggio contenuto nella lettera ai padroni del mondo è ora pronto per essere diffuso. Un gruppo di bambini in bicicletta, simboli del futuro e custodi della speranza, pedalano verso una spiaggia. Lì, con un gesto liberatorio, lanciano la lettera nel vento, verso il mare, il cielo e il mondo, come a suggerire che il messaggio è ora libero di viaggiare, pronto a raggiungere chi è disposto ad ascoltare. In questo atto di liberazione, il potere della consapevolezza e della resistenza diventa universale e senza confini.
Negli ultimi istanti del video, la tipografia è vuota. L'atmosfera è tesa, ma anche carica di possibilità. A questo punto, i Negrita entrano in scena, esplorano lo spazio lasciato vuoto, e, con un gesto ricco di significato, ripongono la chiave nel cassetto da cui tutto era iniziato. La chiave è simbolo di un ciclo che non si ferma, di un'idea che non può essere fermata. La rivoluzione, infatti, non si ferma mai: si trasmette, si rinnova, si moltiplica, come il messaggio che ora viaggia nel mondo. Un video che non solo racconta la canzone, ma la fa vivere attraverso immagini potenti e suggestive, che rendono il messaggio ancora più profondo e universale.