Carlo Calenda ha 'costruito' un congresso per ragionare - secondo la linea che intende portare avanti Azione - con governo, maggioranza e opposizione sui temi sul tappeto, dall'Unione europea alla Difesa comune, dall'Ucraina alle riforme. "Siamo nati - spiega una fonte del partito - anti-populisti e su diversi fronti si sta muovendo in questo modo anche la premier". Il 'link' che accomuna l'ex ministro dello Sviluppo alla presidente del Consiglio e' sicuramente il sostegno forte e costante alla causa di Kiev (oltre che alcuni dossier come quello sulla giustizia). E la presidente del Consiglio che prendera' alle ore 11,30 la parola alla kermesse partira' proprio dalla politica internazionale. Spiegando il suo punto di vista e il motivo per cui, a suo dire, non si puo' allo stesso tempo non guardare agli sforzi che sta portando avanti il presidente americano Donald Trump e sulla necessita' di dialogare con gli Stati Uniti sul tema dei dazi. Ma quello che interessa al Capo dell'esecutivo e' un dialogo con una forza che considera politicamente costruttiva, perche' - il 'refrain' - cerca di fare opposizione nel merito. E mette davanti a tutto gli interessi del Paese. Ed e' proprio su questo assunto che la premier, dopo l'ultimo scontro nell'Aula della Camera sul suo intervento riguardo al manifesto di Ventotene, punta a rilanciare la strada del confronto. Meloni fu sondata gia' l'anno scorso da Calenda ma per motivi di agenda non rispose positivamente all'invito.
All'assemblea nazionale di Azione intervenne il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, oltre che la ministra Maria Elisabetta Casellati. Domani oltre alla premier ci saranno il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, oltre che i ministri dell'Economia e della Difesa, Giancarlo Giorgetti e Guido Crosetto. "Meloni sara' accolta molto bene ma su tanti temi non faremo sconti al governo e alla maggioranza", spiega un altro esponente di Azione. La leadership di Calenda verra' riconfermata, il congresso dara' poi il via ad alcune nomine interne, dovrebbe essere introdotta la figura del presidente. Il segretario interverra' soprattutto, oltre che sulla politica internazionale, su dossier quali sanita' e lavoro. "Mi sposto a destra? E' risibile", ha tagliato corto, rilanciando il posizionamento del partito al centro, "liberale e repubblicano" e ricordando come al congresso ci saranno anche Gentiloni, Monti, Picierno, Guerini, Boccia e Maraio. La tesi e' sempre la stessa: "Se la Meloni presenta cose giuste le voto, perche' viene prima l'interesse del Paese, cosi' come faccio con la sinistra".