Se sei in cerca di una nuova serie crime da divorare, ferma tutto: è arrivata High Potential su Disney+. E no, non stiamo parlando dell’ennesimo detective in trench e sguardo cupo. Qui la protagonista è tutto tranne che convenzionale. Si chiama Morgan Gillory, ha un QI da urlo (160, per la precisione), una scopa in mano e un talento investigativo che lascia tutti a bocca aperta.
Morgan non è una poliziotta. È una madre single con tre figli, lavora come donna delle pulizie e combatte ogni giorno con i casi della vita vera. Eppure, quando si tratta di risolvere omicidi, ha un’intuizione e un occhio clinico che nemmeno anni di accademia.
Tutto cambia per caso: pulendo l’ufficio di un detective, risolve un caso meglio di chiunque altro. Da lì, la svolta. Entra nella squadra investigativa come consulente non ufficiale, scombinando ogni equilibrio con il suo approccio fuori dagli schemi, ma tremendamente efficace.
Katlin Oslon dà vita a Morgan con una combinazione esplosiva di autoironia, intensità e quel pizzico di follia generale che conquista dal primo episodio.
È una sorta di Sherlock Holmes in versione punk-rock di periferia. E si, vorremmo tutti essere amici suoi. Il suo personaggio è imperfetto, umanissimo e per questo indimenticabile. Non solo risolve casi impossibili, ma ci mostra che il vero talento può nascondersi dove meno te lo aspetti. Una crime comedy che sorprende: tra gialli, risate e cuore High Potential non è solo il solito crime drama freddo e distaccato.
Ogni episodio è un caso da risolvere, ma il vero viaggio è quello tra le pieghe emotive dei personaggi, tra intuizioni brillanti, drammi familiari e situazioni surreali che strappano una risata anche nei momenti più tesi. Il detective Adam Karadec (interpretato da Daniel Sunjata) è il classico ligio al dovere, preciso fino allo sfinimento. Al suo fianco, il capitano Selena Soto (Judy Reyes), perfetto equilibrio tra pugno di ferro e sorriso complice. Il trio funziona, eccome se funziona: chimica, battute serrate e tanta, tanta energia.
Ambientata a Los Angeles, ma con un’irriverenza tutta europea, la serie ha un ritmo scattante, dialoghi da manuale e personaggi fuori dal comune. Non a caso sta diventando virale: meme, reaction, TikTok dedicati agli outift improbabili di Morgan e teorie sui casi da fan accaniti. Insomma, High Potential è la comfort series che non sapevamo di desiderare: quella che metti per rilassarti… e finisci per guardare in loop. Non ti resta che premere play e lasciarti coinvolgere. Come direbbe Morgan: “Non ho la divisa, ma ho il cervello. E una scopa, se serve”.
A cura di Nicoletta Urbinati