03 Apr, 2025 - 19:29

Dazi USA, governo colto alla sprovvista? Conte e Schlein: “Meloni è arrivata impreparata”

Dazi USA, governo colto alla sprovvista? Conte e Schlein: “Meloni è arrivata impreparata”

Questa mattina, dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di introdurre dazi del 20% a tutti i prodotti europei, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha annullato tutti gli impegni della giornata e ha convocato un vertice d’urgenza a Palazzo Chigi con i vicepremier e i ministri per decidere la strategia da adottare.

Troppo tardi per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e per la segretaria Pd Elly Schlein che hanno attaccato Giorgia Meloni, accusandola di essersi fatta cogliere ‘completamente impreparata’ dalla vicenda dei dazi Usa, con ripercussioni catastrofiche per le aziende e i lavoratori italiani. 

Ha atteso in vano un incontro alla Casa Bianca, ha dichiarato Conte, ma tutto ciò che avrebbe ottenuto è stato di essere ‘ricevuta’ al congresso di Calenda.

L’accusa di immobilismo è condivisa da tutta l’opposizione di centrosinistra che in queste ore sta continuando a sottolineare i limiti dell’azione del Governo che sulla questione dazi ha mostrato tutte le contraddizioni tra gli alleati.

Dazi Trump, Conte: “Dilettanti. Meloni completamente impreparata”

La critica di Conte a Meloni è implacabile: impreparata, inerte e inadeguata.

Il leader M5s boccia senza appello la strategia adottata dal Governo davanti alla minaccia dei dazi americani. Un combinato disposto di sottovalutazione del problema e di scelte sbagliate, come ad esempio, quella di uscire dall’Accordo della Via della Seta, compromettendo i rapporti commerciali con Pechino.

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“Meloni è arrivata completamente impreparata a questa catastrofe dei dazi che si sta abbattendo sulle nostre imprese e sui nostri lavoratori come uno tsunami economico. Eppure era già da tempo che si annunciava questo intervento”.

Ha accusato Conte che, poi, ha recriminato sulla scelta poco lungimirante di annullare l’accordo con Pechino siglato dal suo governo.

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“Lei cosa ha fatto nel frattempo? Ha strappato l’accordo della “Via della Seta” con la Cina che invece era un utilissimo strumento per diversificare il nostro export, adesso dovrà chiedere scusa a Xi Jinping.”

Il Presidente Cinquestelle ha, infine, concluso sottolineando l’immobilismo dell’azione di governo.

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È rimasta sin qui inerte aspettando di essere ricevuta alla Casa Bianca da Trump, è stata ricevuta semplicemente al congresso di Calenda. Diciamo proprio che abbiamo dei dilettanti a Palazzo Chigi, dei dilettanti, stanno facendo male all'Italia”.

La presidente Meloni aveva sperato di riuscire a ottenere un incontro con il Presidente degli Stati Uniti prima del 2 aprile, per poter discutere – anche per conto dell’UE – un possibile accordo che consentisse di scongiurare una guerra commerciale che, a questo punto, sembra inevitabile. 

Elly Schlein: “Meloni ferma per non urtare l’amico Trump”

Dello stesso avviso anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che accusa il governo di essere rimasto fermo per mesi per non irritare ‘l’amico Donald Trump’.

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“È incredibile come il governo sia rimasto fermo, senza fare niente, si sapeva da mesi che questo giorno sarebbe arrivato. Ma Giorgia Meloni ha usato il condizionale fino a ieri per non urtare l’amico Donald e fa arrivare l’Italia impreparata a questo disastro”. Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa.”

La segretaria dem sottolinea la necessità di negoziati unitari europei per scongiurare una guerra commerciale. 

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“Bisogna reagire uniti come Unione Europea in maniera mirata e proporzionata, e costringere Trump a negoziare con una voce unica europea e tenendo la schiena dritta per scongiurare una guerra commerciale senza limiti”. 

Ha concluso Schlein.

Il governo è davvero stato colto alla sprovvista dai dazi di Trump?

Ma davvero il governo italiano è arrivato impreparato all’annuncio sui dazi del presidente americano?

In tanti, inizialmente, in Italia e in Europa credevano – o meglio speravano – che quelle di Trump fossero solo minacce elettorali, che si sarebbero poi gradualmente ridimensionate. Un ridimensionamento che in realtà non è mai arrivato. Il magnate statunitense, infatti, sta facendo esattamente ciò che aveva annunciato, senza sconti per nessuno, neanche per i ‘governi amici’, Russia a parte.

Il vertice di emergenza convocato questa mattina a Palazzo Chigi, con i ministri interessati dall’introduzione delle imposte doganali statunitensi, è un segnale evidente della necessità di correre ai ripari il prima possibile per tutelare l’export italiano.

Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva illustrato l’exit strategy del Governo con la diversificazione delle rotte commerciali. Un piano che, però, guarda al medio e lungo termine, mentre l’emergenza adesso è rappresentata dalla necessità di attutire nell’immediato l’impatto dei dazi sulle aziende italiane.

La preoccupazione è palpabile, come palpabile e palese è la spaccatura all’interno del Governo. La Lega vorrebbe percorrere la strada degli accordi bilaterali con la Casa Bianca, ponendosi ufficialmente al di fuori dell’Unione. Ipotesi che, invece, vede contrari Fratelli d’Italia e Forza Italia che spingono per una strategia condivisa e unitaria con Bruxelles.  

Fratelli d’Italia continua a predicare calma e moderazione nella risposta, ma intanto ieri sera per la prima volta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto parole chiare di critica delle misure introdotte da Donald Trump.

Dazi Usa, le accuse di Conte e Schlein a Meloni in 5 punti essenziali:

  1. Decisione dei dazi USA: Il Presidente Trump ha imposto un dazio del 20% su tutti i prodotti europei. Giorgia Meloni ha convocato un vertice d'urgenza a Palazzo Chigi per gestire la situazione.
  2. Critiche di Giuseppe Conte: Il leader del Movimento 5 Stelle ha accusato Meloni di essere completamente impreparata e di aver sottovalutato il problema, criticando anche la scelta di uscire dall'Accordo della Via della Seta con la Cina, che avrebbe potuto aiutare l'Italia a diversificare il proprio export.
  3. Accuse di immobilismo: L'opposizione, tra cui Elly Schlein, ha accusato il governo di non aver agito tempestivamente per evitare il disastro dei dazi, suggerendo che Meloni abbia evitato azioni concrete per non urtare Donald Trump.
  4. Spaccature interne al governo: Tra i membri della coalizione di governo, ci sono divergenze su come rispondere ai dazi. La Lega preferirebbe accordi bilaterali con gli Stati Uniti, mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia spingono per una risposta unitaria con l'UE.
  5. Piano di emergenza: Il governo italiano sta cercando soluzioni per mitigare l'impatto immediato dei dazi sulle imprese italiane, mentre si discute un piano a lungo termine che include la diversificazione delle rotte commerciali.

 

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Maria Rita Esposito
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