06 Apr, 2025 - 12:37

Mattarella, cresce l'allarme sui dazi. Per il Quirinale sono un "errore profondo"

Mattarella, cresce l'allarme sui dazi. Per il Quirinale sono un "errore profondo"

La concentrazione del potere, la sua 'verticalizzazione' e il prevalere di quello finanziario su quello disciplinato da pesi e contrappesi, indeboliscono la democrazia. Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione della Fondazione della Sussidarietà torna a esprimere le sue preoccupazioni sullo stato di salute della democrazia. Anche il presidente della Fondazione, Giorgio Vittadini, prima di consegnare al Capo dello Stato il 'premio Sussidiarietà', lancia l'allarme: "Nel mondo attuale, la logica della forza sembra soppiantare quella della giustizia, e lo sviluppo della tecnica rischia di essere funzionale al potere fine a se stesso anziché promuovere il progresso della civiltà". L'inquilino del Colle condivide e indica la strada della sussidiarietà quale 'antidoto' a questa deriva.La democrazia, invece, torna a ribadire il Capo dello Stato, va 'inverata' ogni giorno: "è fatta di sostanza e non di mera forma; di eguaglianza dei cittadini, che si realizza rendendo effettivi i diritti sociali, attraverso l'intervento del servizio pubblico e di ogni altro soggetto che può concorrere allo sviluppo del Paese e al benessere delle sue comunità". E' ancora una volta la Costituzione a indicare la strada. Una Costituzione 'personalista' - ricorda l'inquilino del Colle - "perché colloca la dignità della persona, e non la ragione di Stato, al centro dell'azione della Repubblica". C'è una dimensione al contempo umana e collettiva da recuperare: "Lo spazio pubblico non vive di polarizzazione tra il potere delle istituzioni da un lato e il singolo individuo dall'altro. Senza comunità intermedie anche il riconoscimento dei diritti viene messo a rischio.

Per il Capo dello Stato i dazi sono un "errore profondo"

Ci sono poi tutte le tensioni sui dazi, definiti da Mattarella un "errore profondo". Il Capo dello Stato ha evocato "una risposta compatta, serena, determinata" da parte dell'Unione europea e invitato a recuperare rapporti transatlantici "collaborativi". La situazione, insomma, è complessa ma non servono fughe in avanti, non deve essere certo l'Europa a rompere con gli Usa. All'Ue, spetta però il compito di non arrendersi alle oligarchie tecnologiche e finanziarie. Perché cedere il passo significa indebolire la democrazia.

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Marco Antonellis
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