La concentrazione del potere, la sua 'verticalizzazione' e il prevalere di quello finanziario su quello disciplinato da pesi e contrappesi, indeboliscono la democrazia. Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione della Fondazione della Sussidarietà torna a esprimere le sue preoccupazioni sullo stato di salute della democrazia. Anche il presidente della Fondazione, Giorgio Vittadini, prima di consegnare al Capo dello Stato il 'premio Sussidiarietà', lancia l'allarme: "Nel mondo attuale, la logica della forza sembra soppiantare quella della giustizia, e lo sviluppo della tecnica rischia di essere funzionale al potere fine a se stesso anziché promuovere il progresso della civiltà". L'inquilino del Colle condivide e indica la strada della sussidiarietà quale 'antidoto' a questa deriva.La democrazia, invece, torna a ribadire il Capo dello Stato, va 'inverata' ogni giorno: "è fatta di sostanza e non di mera forma; di eguaglianza dei cittadini, che si realizza rendendo effettivi i diritti sociali, attraverso l'intervento del servizio pubblico e di ogni altro soggetto che può concorrere allo sviluppo del Paese e al benessere delle sue comunità". E' ancora una volta la Costituzione a indicare la strada. Una Costituzione 'personalista' - ricorda l'inquilino del Colle - "perché colloca la dignità della persona, e non la ragione di Stato, al centro dell'azione della Repubblica". C'è una dimensione al contempo umana e collettiva da recuperare: "Lo spazio pubblico non vive di polarizzazione tra il potere delle istituzioni da un lato e il singolo individuo dall'altro. Senza comunità intermedie anche il riconoscimento dei diritti viene messo a rischio.
Ci sono poi tutte le tensioni sui dazi, definiti da Mattarella un "errore profondo". Il Capo dello Stato ha evocato "una risposta compatta, serena, determinata" da parte dell'Unione europea e invitato a recuperare rapporti transatlantici "collaborativi". La situazione, insomma, è complessa ma non servono fughe in avanti, non deve essere certo l'Europa a rompere con gli Usa. All'Ue, spetta però il compito di non arrendersi alle oligarchie tecnologiche e finanziarie. Perché cedere il passo significa indebolire la democrazia.