10 Apr, 2025 - 16:00

Redpilled, Incel e terrorismo: una relazione pericolosa tra ideologie, isolamento e violenza.

In collaborazione con
Gaetanina Narciso
Redpilled, Incel e terrorismo: una relazione pericolosa tra ideologie, isolamento e violenza.

Negli ultimi anni, la diffusione di ideologie estremiste e gruppi online che promuovono comportamenti dannosi è diventata una questione di crescente preoccupazione a livello globale. Tra le varie subculture che sono emerse, due in particolare hanno attirato l’attenzione: Redpilled e Incel. Questi movimenti, sebbene differenti per origine e ideologia, condividono alcuni elementi comuni che possono alimentare la radicalizzazione e, in casi estremi, la violenza. In questo articolo esploreremo le caratteristiche di questi gruppi, la loro evoluzione e il potenziale legame con atti di terrorismo.

Redpilled: il risveglio di una visione distorta della realtà

Il termine Redpilled trae origine nel 1999, dal film “The Matrix”, dove il protagonista, Nemo, prende una pillola rossa che gli consente di “svegliarsi” e vedere la realtà per quella che è, in contrasto con una visione distorta rappresentata da un sistema oppressivo.

Sebbene il concetto iniziale fosse un invito a riconoscere la verità nascosta dietro le illusioni, il termine è stato successivamente adottato da gruppi maschili e comunità online per descrivere un’ideologia che promuove una visione distorta dei rapporti di genere, in particolare nei confronti delle donne.

Gli aderenti alla corrente dei Redpilled si considerano “svegliati” rispetto alla presunta manipolazione sociale delle donne e alla femminilizzazione della società. I membri di questi gruppi sostengono che la società attuale ha dato troppo potere alle donne, a scapito degli uomini, e che questi ultimi dovrebbero riprendersi la loro “autorità” in un mondo che li ha marginalizzati.

Le discussioni nei forum dei Redpilled tendono a essere carichi di misoginia, odio verso le donne e teorie complottistiche, creando una narrazione in cui gli uomini sono vittime di un sistema ingiusto.

Incel: isolamento, odio e violenza

Gli Incel, abbreviazione di “Involuntary celibate”, tradotto letteralmente in “celibe involontario”, sono uomini che si considerano incapaci di entrare in relazioni sessuali o romantiche, e che attribuiscono questa difficoltà a fattori esterni, come la bellezza fisica delle donne, la cultura della femminilità e la disuguaglianza nei rapporti di genere.

Questa subcultura è emersa principalmente su piattaforme online dove i membri si uniscono per discutere delle loro frustrazioni sessuali e sociali, spesso in un linguaggio violento e carico di risentimento. Ciò che distingue il movimento Incel è la crescente radicalizzazione e il rifiuto di cercare soluzioni sanitarie o psicologiche ai loro problemi.

Molti Incels sviluppano un odio crescente nei confronti delle donne, che le considerano responsabili della loro solitudine. Questo odio può sfociare in comportamenti estremisti, che in alcuni casi hanno portato a veri e propri atti di violenza. Negli ultimi anni il fenomeno Incel è uscito dalle nicchie del web in cui si è plasmato e sedimentato ed alcuni di loro, sono passati dalle parole ai fatti, rendendosi protagonisti di episodi violenti e perfino stragi. I casi più noti includono l’attacco di Elliot Rodger nel 2014, in cui l’autore ha ucciso sei persone e ferito altre dieci, motivando la sua azione con il risentimento verso le donne e la loro mancanza di interesse per lui. Questo episodio ha attirato l’attenzione dei media e ha messo in luce il pericoloso potenziale di violenza che può essere alimentato dalla cultura Incel.

La congiunzione tra Redpilled, Incel e Terrorismo 

Sebbene i movimenti Redpilled e Incel non siano terroristici per definizione, le ideologie che promuovono e il risentimento che alimentano possono, in alcuni casi, convergere in atti di terrorismo o violenza estrema. Questi gruppi condividono una visione del mondo polarizzata, che divide le persone in “vittime” e “aggressori”. Gli uomini che si sentono emarginati o frustati nelle loro esperienze relazionali sono spesso esposti alla retorica di odio nei confronti delle donne e della società in generale. In alcuni casi, questa visione si trasforma in un desiderio di vendetta, che può manifestarsi in atti di violenza mirata, come gli attacchi alle donne, che vengono visti come “nemici” da abbattere. Un altro aspetto rilevante è la radicalizzazione online.

Le piattaforme di social media, i forum anonimi e le chat room sono spazi dove le ideologie estremiste si nutrono di condivisione e supporto reciproco. Le comunità Redpilled e Incel creano ambienti in cui gli utenti si rinforzano a vicenda, radicalizzando le loro credenze. L’anonimato offerto da internet consente a molti di sfogare il proprio malcontento e di sviluppare teorie di odio che, in alcuni casi, sfociano in violenza. Gli esperti di antiterrorismo e sicurezza hanno iniziato a riconoscere i legami tra queste ideologie e il fenomeno del terrorismo domestico, in cui individui radicalizzati compiono atti di violenza senza un chiaro legame con gruppi terroristici organizzati. L’odio verso un gruppo sociale, come nel caso delle donne, può alimentare un ciclo di violenza che porta alla formazione di “lupi solitari” pronti a compiere atti di terrorismo individuale.

Un fenomeno che richiede attenzione

Redpilled, Incel e terrorismo sono fenomeni che, pur nascendo da esperienze individuali di frustrazioni e di isolamento, hanno il potenziale di evolversi in minacce più ampie per la società. È fondamentale che le autorità, le piattaforme sociali e la comunità globale si impegnino a prevenire la diffusione di ideologie estremiste e violente. Ciò include il monitoraggio dei gruppi online, l’educazione per promuovere relazioni sane e rispettose e l’offerta di supporto psicologico per coloro che soffrono di isolamento sociale.

Il periodo più sensibile è l’adolescenza, dove i ragazzi iniziano a mostrare segni di isolamento e allontanamento alla vita sociale, accostandosi a forum e siti con contenuti estremisti. A favorire questi fenomeni di radicalizzazione è il sentirsi emarginati da situazioni familiari difficili, da episodi come il bullismo, la loro scarsa conoscenza all’educazione sessuale e la mancanza di leggi internazionali uniformi per il web.

La consapevolezza e la comprensione di questi movimenti sono cruciali per fermare l’evoluzione di ideologie distruttive in atti di violenza, sia fisica che psicologica. Il contrasto al fenomeno inizia dall’educazione, dalla comunicazione e dal supporto alle vittime dell’isolamento sociale del risentimento. 

A cura di Gaetanina Narciso

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