Che cos'è la pre-pensione INPS e come funziona a partire dai 57 anni? Una domanda apparentemente semplice, ma che apre scenari complessi e articolati. Il sistema previdenziale italiano è oggi in una fase di profondo cambiamento, e con esso aumentano le incertezze legate al futuro delle pensioni. Da un lato, il rischio di un innalzamento dell’età pensionabile a partire dal 2027 rende il percorso verso la pensione ancora più complicato. Dall’altro, esistono alcune misure di prepensionamento che possono offrire un minimo di supporto a chi decide — o è costretto — a chiudere la propria attività commerciale.
Tuttavia, tra il rinnovo delle normative esistenti e l’introduzione di nuove misure, è facile perdersi. E c’è un punto fondamentale da chiarire: non tutti i lavoratori possono accedere all’indennizzo. La semplice cessazione dell’attività non è sufficiente per ottenere il beneficio.
Per poter usufruire dell’indennità che accompagna alla pensione di vecchiaia, è necessario soddisfare una serie di requisiti ben precisi, sia anagrafici che contributivi, oltre al rispetto di determinate condizioni legate alla chiusura dell’attività. Vediamo dunque nel dettaglio chi può accedere a questa misura.
Guardiamo al futuro pensionistico con ottimismo, ma anche con cautela. Nonostante la speranza di un miglioramento delle condizioni, l’evolversi della situazione potrebbe portare a scenari meno favorevoli.
Una delle ipotesi più concrete è che l’età pensionabile venga incrementata di tre mesi, portando la pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi con almeno 20 anni di contributi.
Le modifiche in atto nell’accesso alla pensione generano preoccupazione tanto tra le parti sociali quanto tra i lavoratori, alimentando un clima di incertezza.
Tuttavia, esistono anche misure alternative che potrebbero essere influenzate da tale aumento dell’età pensionabile. Una di queste è l’indennizzo commerciale, una misura che ha avuto un impatto significativo sulla vita di molti lavoratori autonomi negli ultimi anni.
In effetti, le richieste di accesso a questo beneficio sono aumentate in modo esponenziale. Eppure non si può ignorare che molte attività commerciali non hanno resistito alle difficoltà poste dalla pandemia e dalle successive crisi economiche, come l’impennata dei costi energetici. Malgrado gli sforzi per sopravvivere, molte di esse sono state costrette a chiudere.
La crescente cessazione delle attività ha spinto il legislatore a rifinanziare costantemente il fondo per il prepensionamento, prevedendo un contributo aggiuntivo dello 0,48% da parte degli iscritti alla Gestione commercianti.
Grazie a questa copertura, è garantita un’indennità mensile di 603,40 euro per chi cessa definitivamente l'attività commerciale, offrendo un supporto concreto fino alla pensione di vecchiaia.
Per poter sbloccare il fondo e ricevere l’indennizzo commerciale, è necessario soddisfare specifici requisiti, che variano in base al genere:
Tuttavia, il requisito anagrafico da solo non è sufficiente per ricevere una rendita mensile, anche se minima, da parte dell’INPS fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Oltre all’età, è necessario soddisfare altre condizioni previste dalla normativa, tra cui:
Inoltre, è richiesto un accumulo contributivo minimo di cinque anni nella Gestione speciale commercianti. Va infine sottolineato che l’indennizzo è incompatibile con qualsiasi attività lavorativa successiva: se il beneficiario riprende a lavorare, sia come dipendente che come autonomo, perderà il diritto all’indennizzo.
La durata dell’indennizzo commerciale dipende dall’età di accesso al beneficio.
Se l’età pensionabile dovesse rimanere fissata a 67 anni, l’indennizzo verrà erogato fino al compimento di tale età. Tuttavia, qualora l’età pensionabile subisse modifiche, anche il periodo di fruizione del beneficio potrebbe essere adeguato di conseguenza.
L’indennizzo continua quindi a essere riconosciuto fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Per maggiori dettagli, è possibile consultare la pagina dedicata sul sito dell’INPS.