Ora i suoi avversari avranno nuovo materiale per attaccarlo. Ora, Maurizio Crozza avrà nuovo materiale per imitarlo. Ieri in tv da Lilli Gruber, oggi con un'intervista a tutta pagina sul Corriere della Sera, si torna a parlare di Massimiliano Fuksas, considerato uno dei più importanti architetti viventi. Senza dubbio un'archistar, come si dice.
Ma il suo ritorno sulla ribalta, in realtà, non è un caso. Fuksas, nato a Roma 81 anni fa, esce in questi giorni in libreria con un'autobiografia edita da Mondadori e intitolata "È stato un caso".
E allora, è un caso che chi lo avversa lo consideri "un comunista radical chic" oppure, per dirla con Fedez e J-Ax, un "comunista col rolex"?
Sta di fatto che la storia (anche professionale) di Fuksas è molto legata alla sinistra.
E insomma: più che un caso, la vita e il successo internazionale dell'archistar Massimiliano Fuksas sembravano scritti già nelle stelle.
Nell'intervista che ha concesso a Roberta Scorranese del CorSera, ha raccontato di essere venuto a contatto, nelle diverse epoche della sua vita, con la famiglia di Altiero Spinelli, uno dei padri del Manifesto di Ventotene; con Giorgio Caproni, uno dei poeti che ha segnato il Novecento italiano; con Giuseppe Ungaretti, leggi sopra; con Bernardo Bertolucci, il regista premio Oscar de "L'ultimo imperatore"; con Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più rilevanti della storia italiana; con Giorgio De Chirico, il pittore e scultore metafisico; con Sandro Ciotti, un grande giornalista; con Ernesto Guevara, il "Che"; con Silvio Berlusconi, quattro volte premier; con Shimon Perez, uno dei padri dello stato di Israele; con Bill Clinton, ex presidente Usa (che davanti a lui suonò il sax); con Mikhail Gorbaciov, l'ultimo presidente dell'Unione Sovietica (che davanti a lui si mise a ballare con la moglie Raissa); con Renzo Piano, un suo collega.
E insomma: la lista è ancora lunga. Ma vale giusto per dire che il "komunista" Fuksas, no: non ha mai vissuto in piena periferia, per dirla con Jep Gambardella. Tuttora, del resto, abita e opera a due passi da Campo dè fiori.
E comunque: Fuksas ha incontrato molto presto la politica, ben prima che la sinistra radical chic lo eleggesse tra i suoi fortissimi punti di riferimento, diciamo così.
Il Corriere della Sera riporta una sua foto del 1968 durante uno dei cortei che segnò quell'anno, a Valle Giulia. Dove, tra l'altro, il giovane Massimiliano si trovò a combattere contro un altrettanto giovane (anzi, con due anni in meno) Michele Placido.
Ora: chissà se anche questa confessione non vada ad avvalorare la tesi che Pasolini tradusse in un brano immortale:
E comunque: per queste ultime, qualche anno più tardi, dopo aver scelto architettura per caso in quanto la mamma gli proibì di fare filosofia, Fuksas, studente con "voti non eccelsi, ma esami regolari", ci avrebbe messo mano a modo suo. La "Nuvola" a Roma, l'Armani Ginza Tower a Tokyo, Fieramilano a Rho, lo Zenith Music Hall di Strasburgo, portano la firma del compagno F.
Ma, andando al nocciolo della questione: Fuksas l'ultima volta per chi ha votato? gli ha chiesto Roberta Scorranese. E lui:
E di recente?
E per le quali, evidentemente, per Fuksas, è meglio rimanere a casa. Quantomeno a vedere Maurizio Crozza in tv?
Il comico genovese gli fa il verso col suo "Fuffas". E lui non è che lo gradisca:
ha dichiarato al Corriere. Perché?
Sarà.