Nel corso della storia, l’interesse per la longevità umana è cresciuto enormemente. Si parla di centenari e delle comunità in cui la vita si protrae oltre i 100 anni con una salute sorprendente. Questi luoghi, noti come "Zone Blu", sono sparsi in tutto il mondo e offrono un’affascinante opportunità per esplorare le ragioni dietro la longevità.
Le Zone Blu sono cinque regioni del mondo: Okinawa in Giappone, Sardegna in Italia, Nicoya in Costa Rica, Icaria in Grecia e Loma Linda in California. Queste zone sono caratterizzate da una notevole concentrazione di persone che vivono oltre i 100 anni, e possiedono stili di vita, diete e ambienti peculiari che contribuiscono a questa straordinaria longevità. Le popolazioni più longeve della Terra ci offrono una preziosa lezione su come le scelte quotidiane possano influenzare la salute e la durata della vita di una persona. Una dieta equilibrata, un modo di vivere attivo, il supporto sociale e una mentalità positiva sembrano essere i comuni denominatori tra queste comunità.
Dove si nasconde il trucco? L'insegnamento principale è chiaro: la longevità non è solo una questione di genetica, ma anche di abitudini e ambiente. L’esplorazione di questi aspetti potrebbe non solo ispirare stili di vita sani, ma anche promuovere un cambiamento positivo nel modo in cui viviamo la nostra vita quotidiana.
Diamo una occhiata da vicino alle cinque regioni più longeve del mondo.
Giappone Okinawa è un arcipelago di più di 160 isole e si trova a sud del Giappone, celebre per le sue tradizioni e la altissima percentuale di abitanti centenari.
Gli abitanti di questa regione vivono con un clima subtropicale, con spiagge, barriere coralline stupefacenti, foreste e colline. Culla del karate, offre visite ai dojo storici e possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo. Gli abitanti si mantengono in buona salute seguendo una dieta ricca di verdure al 90%, tofu, pesce e riso, limitando il consumo di carne rossa e latticini. Molte pietanze sono a base di patate dolci viola che hanno un elevato valore nutritivo ma poche calorie.
Un abitante di Okinawa infatti consuma il 70% di zucchero in meno in confronto a un giapponese medio. Caratteristica distintiva è la tradizione del “hara hachi bu”, che consiste nel mangiare fino a sentirsi soddisfatti, ma non pieni. Uno studio ha rilevato infatti che il cervello impieghi circa 20 minuti per rendersi conto che lo stomaco è pieno. Mangiando più lentamente gli abitanti di Okinawa sono certi di mangiare solo il necessario e di non cedere ad eccessi inutili e insalubri.
Il clima temperato favorisce una vita attiva all’ aria aperta, spesso caratterizzata da giardinaggio e camminate, che sono un’eccellente fonte di esercizio fisico a basso impatto e aiutano a mantenere uno stato di salute ottimale. Il giardinaggio consente di coltivare orti domestici che offrono le materie prime a km zero ricche di antiossidanti e antinfiammatori naturali con cui si preparano i piatti.
Non solo la dieta, ma anche il forte senso di comunità gioca un ruolo chiave. Gli Okinawesi partecipano a rituali sociali che rafforzano le relazioni interpersonali, contribuendo a un significativo supporto emotivo. Esiste una rete di supporto chiamata “moai” costituita da gruppi di amici e colleghi che durano dall’ infanzia fino agli ultimi anni di vita, che incontrandosi regolarmente discutono delle personali necessità e accorrono se un membro ha bisogno. Originariamente il termine indicava come in un villaggio si potessero utilizzare le finanze di tutti per il bene comune. Ora per moai si intende il forte senso di comunità che non fa sentire nessuno solo o abbandonato in quanto si fonde con la filosofia dello ikigai che assicura che tutti abbiano uno scopo, anche piccolo, nella loro esistenza.
Uno studio del 2008 condotto su 43.000 giapponesi ha rilevato che i praticanti ikigai avevano meno rischi di malattie cardiovascolari e avevano un tasso di mortalità inferiore.
L’ avresti mai detto che la Sardegna è il secondo luogo al mondo quando si parla di vita lunga? L'entrata nel club dei centenari è frequentissima, specialmente tra gli uomini. L’Ogliastra si trova in provincia di Nuoro, nella Sardegna centro-orientale, un territorio straordinario con spiagge formate da sabbia grossolana, candida e rocce rosse, baie turchesi stupende e incontaminate, montagne impervie e natura selvaggia. E’ oggetto di studio da parte di ricercatori e scienziati di tutto il mondo per via dei suoi abitanti.
Nel 2014 la famiglia dei fratelli Melis, protagonista di un documentario di Netflix “live to100: secrets of the blue zones” ha battuto il Guinness World Record per via di 9 dei suoi componenti che insieme facevano un totale di 818 anni.
La dieta sarda è a quanto pare l’elisir di lunga vita, composta principalmente da prodotti locali come pane carasau, formaggio pecorino, olive e un consumo limitato di carne. Il vino rosso, in particolare il Cannonau, è abbondante e si ritiene che contenga antiossidanti che contribuiscano alla salute cuore. La vita nei piccoli villaggi sardi è intrinsecamente legata alla routine quotidiana di lavoro nei campi e nelle vigne, mantenendo gli anziani attivi fisicamente e per molte ore esposti al sole. Anche qui la socializzazione gioca un ruolo cruciale: le famiglie si riuniscono frequentemente, creando un ambiente sociale ricco di supporto.
La penisola di Nicoya si trova a nord della Costa Rica ed è famosa per le sue selvagge spiagge bianche dalla sabbia fine, la fauna selvatica, lo yoga e le riserve naturali piene di palme e mangrovie dove sono presenti terme naturali grazie all’iconico vulcano Arenal. Un vero e proprio paradiso.
Uno dei segreti degli abitanti di Nicoya è la loro dieta variegata, che include fagioli neri, porzioni generose di frutta tropicale, e una quantità ridotta di zuccheri e cibi raffinati. La vitamina D, ottenuta da un'abbondante esposizione al sole e dall'uso di prodotti freschi, gioca un ruolo importante nella loro salute. Gli abitanti di Nicoya inoltre sono noti per la loro attitudine positiva verso la vita, un fattore motivazionale che influenza il loro benessere psicologico. Un forte legame familiare e comunitario promuove un senso di scopo, importante per una vita lunga e sana.
Icaria è un’isola che si trova nel nord-est del Mar Egeo, a 50 minuti da Atene. Ha un pittoresco villaggio di montagna, Christos Rachon, che vive di notte. E’ difficile vedere un uomo per strada prima di mezzogiorno, abitudine che ha radici nei tempi dei pirati. Ogni attività è chiusa durante il giorno e le strade sono deserte. Per questa ragione viene chiamata l’isola lenta ed è famosa per le sue tradizioni di vita serena e per una dieta mediterranea costituita da pesce, verdure, legumi e oli sani. Gli Icarioti godono di una vita tranquilla, con una routine quotidiana che include passeggiate e socializzazione nei mercati locali. La chiave della loro longevità è anche nell'approccio dolce all'esistenza. Lo stress è limitato, e le persone tendono a vivere con un ritmo più lento, il che può ridurre l’impatto negativo dello stress sulla salute. Inoltre, l’importanza della famiglia e delle relazioni interpersonali crea un ambiente di supporto.
Loma Linda significa “bella collina”, si trova nella contea di San Bernardino, in California. E’ l’unica tra le Aree Blu per la sua popolazione di Avventisti del Settimo Giorno, denominazione cristiana che osserva il sabato come giorno di riposo e culto, credono nella seconda venuta di Gesù Cristo, infatti il movimento religioso si dice restaurazionista, protestante, civilmente riconosciuto dall’ ente ecclesiastico. Seguire uno stile di vita sano è centrale per le loro credenze religiose, portando a una dieta vegetariana ricca di frutta, verdura, noci e cereali integrali. La mancanza di alcol e fumo contribuisce ulteriormente alla loro salute. Cercano inoltre di rimanere lontani dalla carne di maiale e da alimenti molto conditi. Questo gruppo vive in un ambiente di cooperazione e supporto reciproco, con forti relazioni interpersonali e una comunità che sostiene uno stile di vita sano. L’educazione e la consapevolezza rispetto alle scelte salutari giocano un ruolo decisivo nella loro longevità.
A quanto pare non esiste nessuna pozione magica in grado di farci arrivare in salute a cento anni ma queste popolazioni ci suggeriscono chiaramente che vivere in modo frenetico, isolarci a livello sociale e mangiare nei fast-food non è probabilmente la corretta via se ci teniamo a vivere a lungo. Dovremmo goderci maggiormente la vita all’ aria aperta, piuttosto che stare richiusi in quattro mura e pensare di risolvere con un integratore di vitamina D; il nostro benessere è dato da cose semplici che possediamo tutti.
E’ fondamentale gestire lo stress in qualsiasi forma si presenti, arginando i pensieri intrusivi che la quotidianità ci regala con le infinite informazioni e richieste esterne con cui siamo bombardati. L’unico inganno risiede nel desiderio di “andare a due mila” e costruire la nostra esistenza in maniera iperattiva rendendo sempre più difficile il distacco e il relax.
Le aspettative sociali ci inducono a voler apparire sempre attivi e produttivi ma verso una dimostrazione esterna di noi stessi. Dovremmo abbracciare più la nostra interiorità, regalargli un po' di respiro e ritagliarci dei momenti di riposo e riflessione Citando il film “Mangia, prega, ama” con la talentuosa Julia Roberts:
A cura di Gioia Blasi