21 Apr, 2025 - 19:40

Papa Francesco è stato accusato di pedofilia? I veleni, il caso-Orlandi: cosa ha fatto

Papa Francesco è stato accusato di pedofilia? I veleni, il caso-Orlandi: cosa ha fatto

Lui che odiava il chiacchiericcio ha speso molte chiacchiere e raggiunto ben pochi risultati concreti nella lotta alla pedofilia nella Chiesa. Per non parlare del caso Orlandi, la ragazzina scomparsa nel 1983: solo una frase raggelante, confessata ai parenti ad inizio Pontificato, ma nessun passo concreto verso la verità sul destino di Manuela. È questo l'amaro bilancio dei dodici anni di Papa Francesco su uno dei fronti cui più teneva: quello della trasparenza della Chiesa nel rapporto con i minori. 

Certo, un fronte minatissimo in cui lui stesso ha rischiato di inciampare in quanto prima accusato di aver coperto degli abusi quand'era in Argentina. E dopo, da Papa, di non essere riuscito ad essere incisivo come aveva promesso per debellare questa piaga a livello globale.

Ma tant'è: il primo gesuita a divenire Pontefice, il primo non europeo da più di mille anni, colui il quale fu pescato dalla "fine del mondo" per ribaltare la Chiesa, ha sostanzialmente dimostrato che, sul fronte interno più sanguinoso, la Chiesa deve fare ancora molta strada. Lui stesso, del resto, l'ha ammesso pubblicamente non molto tempo fa.

Papa Francesco, la pedofilia, il caso Orlandi: quali risultati?

Bergoglio ha sempre ripetuto che avrebbe utilizzato il metodo della tolleranza zero per combattere la pedofilia. Del resto, nel 2013, la sua elezione al soglio di Pietro fu salutata in maniera entusiastica da vari Eminentissimi anche per questo: dopo la rinuncia di Ratzinger, a lui era affidato il compito di riabilitare l'immagine della Chiesa nel mondo.

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È arrivato il vento di primavera

si spinse ad annunciare l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga. In molti speravano nel Bergoglio gesuita purissimo che non bada a fronzoli e carnevalate, ma che è capace di mettere tutti in riga e di cacciare i mercanti dal tempio. E invece: sembra proprio che contro la pedofilia poco abbia potuto anche lui.

Il bilancio della guerra alla pedofilia

Dodici anni dopo quel suo prima "buonsera" con cui si presentò al mondo dalla loggia delle benedizioni, nel giorno del suo ritorno alla Casa del Padre, cosa rimane della lotta di Bergoglio contro la pedofilia? Beh, c'è da ricordare che da Papa ha annunciato l’abolizione del segreto sulle denunce di casi di pedofilia. E che non avrebbe perdonato nessuno.

Ma i risultati sono stati minimi anche su questo fronte. Nel 2012, già un anno prima dell'elezione di Bergoglio a Papa, Sebastian Cuattromo e Silvia Piceda costituirono "Adultxs por los derechos de l'infancia", un'associazione di sopravvissuti agli abusi infantili che si batte per i diritti dei bambini. E credono ancora che sia "il reato più impunito della terra", oltre al fatto che Bergoglio, già da cardinale argentino, non abbia fatto tutto ciò che gli era possibile per stanere gli abusatori.

Nel 2020, un'altra associazione, "Bishop accoutability", ha diffuso un bilancio in cui riconosceva che, a fronte di un aumento delle denunce, non c’era stata da parte del Vaticano una battaglia uniforme contro le violenze e, in alcuni Paesi, gli abusi continuavano a essere perpetrati.

Come mai? In questo caso, l'indice è stato puntato contro Papa Bergoglio in quanto aveva lasciato che ogni chiesa nazionale facesse da sé, con risultati, quindi, a macchia di leopardo. Tanto è vero che l'anno scorso, durante un viaggio apostolico in Belgio, il re, il primo ministro e le associazioni delle vittime gli chiesero di abbattere il muro di omertà della loro Chiesa nazionale. 

E così: a novembre 2023, in un'intervista concessa al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, lo stesso Bergoglio dovette riconoscere che tanto c'era ancora da fare.

Il caso della diocesi di Bolzano

Ma in Italia, sul fronte pedofilia, c'è da segnalare anche un caso particolare: è quello della diocesi di Bolzano. Quest'ultima ha preso alla lettera il metodo della tolleranza zero contro gli abusi. Così, ha pubblicato un rapporto che ricostruisce 67 casi di violenza su minori compiuti da preti e religiosi nella Chiesa dell’Alto Adige tra il 1963 e il 2023. In questo report si riferiscono le storie di 24 preti (presunti) pedofili.

Il documento è stato redatto dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera ed è stato presentato alla stampa a gennaio scorso alla presenza del vescovo di Bolzano, Ivo Muser: cosa più unica che rara in Italia.

Ma da allora cosa è stato fatto? Si sa che la Conferenza episcopale italiana ha analizzato i dati emersi dai centri di ascolto delle diocesi (89 segnalazioni solo tra il 2020 e il 2021). Ma dal papa nemmeno una parola sull'operazione verità.

Il caso-Law

E comunque: sul fronte pedofilia, occorre anche ricordare che nel 2017 Papa Francesco aveva ricevuto molte critiche per aver presieduto in Vaticano alle esequie solenni del cardinale Bernard Law: quest'ultimo, come arcivescovo di Boston, era stato accusato di aver protetto e coperto molti preti pedofili.

Il caso-Orlandi

Last but not least: il caso di Manuela Orlandi, la ragazzina di 15 anni scomparsa il 22 giugno 1983. Nel pomeriggio di oggi, Pietro Orlandi, il fratello che da tempo aveva chiesto un altro incontro a Papa Francesco con l'obiettivo che desecretasse un fascicolo sul quale vige ancora il segreto di Stato, ha scritto questo sui social:

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Oggi preferisco non rilasciare commenti: il mio pensiero è lo stesso di ieri, di oggi e lo stesso sarà anche di domani. Ma anche tanti personaggi illustri del giornalismo, della politica, dello spettacolo, della cultura avrebbero potuto evitare di commentare, visto che nei loro post e dichiarazioni leggo solo tanta ipocrisia, ruffianeria e falsità
Eppure, all'inizio del Pontificato, Francesco parlò con Pietro e la mamma. E disse loro una frase che al fratello di Manuela fece gelare il sangue:
virgolette
Manuela sta in cielo
Ma da allora nessun passo concreto per chiarire la scomparsa della quindicenne. Solo tanto chiacchiericcio. 
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Giovanni Santaniello
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