Nel settore pensionistico sono previsti diversi correttivi, alcuni dei quali potrebbero essere introdotti in tempi piuttosto rapidi. Anche il comparto della logistica e dei trasporti potrebbe dover adattarsi alle evoluzioni relative all’età pensionabile, attualmente fissata a 67 anni.
Tuttavia, dal 2027 incombe il rischio di un aumento di tre mesi, che potrebbe comportare ulteriori modifiche alle condizioni di accesso alla pensione. Una notizia positiva riguarda la possibilità, a partire dal 1° maggio 2025, di presentare domanda per la pensione anticipata riservata ai lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti. L’INPS ha chiarito i requisiti per l’accesso a questa misura tramite il Messaggio n. 801 del 5 marzo 2025. Oltre a questa opportunità, restano disponibili anche altre forme di pensionamento anticipato, come l’Ape Sociale e la Quota 41 per lavoratori precoci. Vediamo ora insieme requisiti, condizioni e prospettive future per i lavoratori della logistica e dei trasporti, in un sistema previdenziale in continua evoluzione.
I lavoratori impiegati nel settore della logistica e dei trasporti, se rientrano nelle categorie dei mestieri usuranti, gravosi, faticosi, pesanti o precoci, possono accedere a diverse salvaguardie previdenziali.
In questi casi, il percorso per lasciare il lavoro e accedere alla pensione può essere significativamente più breve rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria, attualmente fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi.
Va ricordato che l’età pensionabile è soggetta ad aggiornamento biennale in base alle aspettative di vita rilevate dall’ISTAT. Proprio a causa di questo meccanismo, è previsto un aumento di tre mesi, che comporterebbe lo slittamento automatico anche dei requisiti delle misure anticipate.
La prospettiva, tuttavia, è che il governo possa intervenire per congelare questo incremento almeno per il prossimo biennio, stabilizzando così le attuali soglie di accesso.
Nel frattempo, molti lavoratori del settore trasporti cercano di orientarsi tra le varie opzioni disponibili: dall’Ape Sociale alla pensione anticipata per attività gravose, fino alla possibilità di presentare domanda a partire dal 1° maggio 2025, come previsto per chi svolge mansioni particolarmente pesanti.
Senza dimenticare chi può vantare almeno dodici mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni, una delle condizioni fondamentali per accedere alla cosiddetta Quota 41 per lavoratori precoci.
I lavoratori impiegati in mansioni gravose, usuranti o precoci nel settore della logistica e dei trasporti possono accedere a diverse forme di pensionamento anticipato. Vediamo nel dettaglio le principali misure previste.
L’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017 (e successive modifiche), contiene le direttive normative per l’accesso all’anticipo pensionistico Ape Sociale.
L’indennità è riservata alle categorie meritevoli di tutela, inclusi i lavoratori gravosi, a condizione che abbiano svolto per almeno sette degli ultimi dieci anni, oppure per almeno sei degli ultimi sette, una o più delle professioni considerate "gravose" ai sensi dell’allegato 3 della legge n. 234/2021.
L’anticipo, erogato dall’INPS ma interamente a carico dello Stato, consente l’accesso a partire dai 63 anni e 5 mesi, con almeno 30 o 36 anni di contributi.
L’indennità non è una vera pensione, ma rappresenta piuttosto un passaggio verso la rendita pensionistica. Di conseguenza, esclude alcuni diritti tipici della pensione, come la reversibilità o la rivalutazione dell’assegno.
L’INPS, con il messaggio n. 801 del 5 marzo 2025, ha fornito le indicazioni per la presentazione della domanda di pensione anticipata a 61 anni e 7 mesi, con almeno 35 anni di contributi versati.
La domanda dovrà essere presentata il 1° maggio 2025 da parte di coloro che maturano i requisiti tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2026.
Possono accedere al pensionamento agevolato i lavoratori del settore logistica e trasporti impiegati in:
La pensione anticipata per lavoratori precoci riguarda chi ha maturato almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età.
Per questa misura, l’INPS non richiede un’età minima, ma solo un requisito contributivo di almeno 41 anni di versamenti, di cui almeno 35 effettivi (escludendo i contributi figurativi) e 12 mesi prima dei 19 anni.
Oltre ai requisiti contributivi, è necessario appartenere a una delle categorie tutelate, come ad esempio:
secondo quanto previsto dal DM 5 febbraio 2018 o dal D.lgs. 67/2011.