Nemmeno davanti alla morte del Papa, nemmeno al momento dell'ultimo saluto, la politica italiana smette di litigare e di farsi dei dispetti. Oggi, Il Fatto Quotidiano, giornale vicino al Movimento Cinque Stelle, apre con una nuova accusa contro "la casta dei politici". Tranne quella del partito di Giuseppe Conte, naturalmente.
Il rimbrotto indignato è tratto dal più tipico armamentario del populismo di casa nostra: i parlamentari italiani che stanno andando ad omaggiare la salma di Papa Francesco usufruiscono di un percorso ad hoc che fa saltare loro la fila chilometrica dei fedeli che si snoda lungo tutta piazza San Pietro e via della Conciliazione.
informa il Fatto. Ma, a questo punto, però, i pentastellati, col saio francescano, dovrebbero di nuovo mostrare gli scontrini: magari dei taxi che prendono per arrivare in Vaticano. Li pagano di tasca loro? Il "popolo" deve vedere.
In ogni caso, quella condotta da Marco Travaglio sembra una macchina del fango in servizio permanente effettivo, h 24, 365 giorni l'anno contro la "casta". Compreso quando c'è di mezzo il funerale di un Papa. La battaglia politica non conosce soste. Del resto, a differenza di Gad Lerner che ci ha messo un po' per capire come guardano il mondo i Travaglio-boys, è lampante che il populismo non può conoscere tregue. Anzi: come si nutra proprio di demagogia spiccia, come in questo caso.
E allora, Lorenzo Giarelli ci informa che l'Ufficio del cerimoniale (si presuppone del Parlamento) "si è messo in moto martedì inviando ai gruppi parlamentari una email per chiedere conto di eventuali onorevoli e senatori interessati al pellegrinaggio" con la possibilità di coinvolgere i parenti più prossimi.
Evidentemente, qualche parlamentare dei Cinque Stelle, a questo punto, subito avrà sentito l'odore del sangue e ha avvertito il giornale che ritiene di casa, Il Fatto, girando in redazione la mail dell'Ufficio in cui si leggeva questo:
La comunicazione poi proseguiva con la preghiera di far pervenire i nominativi dei parlamentari interessati "possibilmente con l'indicazione dell'orario orientativo per la visita e unitamente a eventuali targhe di vetture di servizio".
Ma non solo: Il Fatto, minuziosamente, tiene a informare l'opinione pubblica che il cerimoniale ha messo a disposizione un suo rappresentante penserà ad accogliere all'ingresso della Basilica i parlamentari.
Insomma: scandalo! Uno non vale uno.
E comunque, il giornale di Marco Travaglio dice anche che fonti parlamentari hanno giustificato il trattamento salta-fila a San Pietro per motivi di sicurezza. Certo, però, nota l'indignato speciale di giornata, Lorenzo Giarelli:
Scandalo su scandalo, allora.
E quindi: signore, dacci oggi il nostro odio quotidiano. Sparare contro "la casta" è sempre cosa buona e giusta. Sollecitare il "popolo" a odiare le istituzioni costa poco e, di questi tempi, dà grandi vantaggi, evidentemente. Ma c'è chi combatte per il "popolo". Chi cerca ancora di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e chi ha mandato il proprio presidente della Camera a Montecitorio in autobus (per un giorno), giusto per una foto.
Sono gli eroi del Movimento Cinque Stelle a riscattare il "popolo".
"Ieri in molti hanno approfittato delle vie brevi per onorare la salma del Santo Padre. Tutti i partiti hanno portato una delegazione a San Pietro, anche se il Movimento Cinque Stelle fa sapere di "non aver usufruito dell'ingresso dedicato alle autorità, coi parlamentari che si sono messi in fila insieme a tutti gli altri cittadini che attendono di dare l'estremo saluto al Pontefice"
chiarisce il giornale di Travaglio.
Così, il capogruppo alla Camera del partito di Conte, Riccardo Ricciardi, si è spinto a dichiarare:
Insomma, i pentastellati sono uomini tra gli uomini. Peccato che in tutta la loro storia politica abbiano prestato più attenzione ad apparire tali che a risolvere problemi. Sotto il saio da francescani, niente.