Con l'avvicinarsi della scadenza per la compilazione del Modello 730/2025, che sarà accessibile tramite la dichiarazione precompilata dal 30 aprile 2025, molti contribuenti si preparano a versare le imposte dovute e, soprattutto, a ricevere i tanto attesi rimborsi fiscali derivanti dalle spese detraibili. Tuttavia, per qualcuno, c'è un motivo in più per nutrire timori: e se, invece del rimborso sperato, si trovassero a fare i conti con debiti fiscali, come le cartelle esattoriali non pagate? È una preoccupazione fondata o si tratta di un'illusione? La questione non è semplice: il rischio che i rimborsi vengano compensati con i debiti esistenti dipende da regole precise. Ma quali sono le soglie e le condizioni che permettono di evitare che la compensazione tra debiti e crediti fiscali intacchi i rimborsi?
Molti si chiedono: "Perché i contribuenti sono più interessati ai rimborsi fiscali che alla semplice presentazione della dichiarazione dei redditi?" La risposta è semplice: la presentazione del Modello 730 precompilato, che dal 15 maggio 2025 sarà possibile inviare così com'è oppure modificare e integrare prima dell'invio, non è solo un adempimento fiscale, ma un'opportunità per ottenere un rimborso.
Questo può compensare, ad esempio, le spese sostenute nel 2024 per servizi sanitari, con un recupero pari al 19% dell'importo speso. Altri contribuenti, invece, hanno realizzato interventi edilizi e possono detrarre le spese in base agli incentivi fiscali, come il 50%, 65% o addirittura il 110%, a seconda delle misure di riferimento.
Senza dimenticare chi deve recuperare il bonus Natale 2024, una delle tante opportunità fiscali disponibili. Le motivazioni sono molteplici, dato che il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) prevede numerose spese detraibili.
In effetti, i contribuenti sono davvero interessati ai rimborsi fiscali per vari motivi, tra cui:
Lo slancio spasmodico di voler presentare urgentemente la dichiarazione dei redditi per ricevere il rimborso il prima possibile potrebbe scontrarsi con la realtà. Le previsioni non sono incoraggianti per i contribuenti che hanno pendenze tributarie, come cartelle esattoriali scadute.
Infatti, è possibile che il rimborso del 730 venga compensato per saldare la posizione debitoria. Tuttavia, è importante sottolineare che esistono limiti e tempistiche da rispettare, come previsto dall'articolo 16 del D.Lgs n° 110/2024.
Come riportato da Investire Oggi, la richiesta di rimborso nel 730/2025 potrebbe non essere accolta dall'Agenzia delle Entrate, non a causa di un errore nella dichiarazione dei redditi, ma per una questione più delicata legata ai debiti fiscali. Se, ad esempio, il contribuente ha un debito con l'Agenzia delle Entrate pari a 1.500 euro (debiti iscritti a ruolo), l'ente potrebbe avviare una procedura di compensazione del debito.
In questo caso, il contribuente riceverà una comunicazione in cui viene spiegata l'assenza del rimborso e l'obbligo di saldare le somme dovute. Tuttavia, il contribuente ha il diritto di non accettare questa compensazione e può presentare reclamo entro 60 giorni dalla notifica della comunicazione.
In ogni caso, l'Agenzia delle Entrate aspetterà una risposta, positiva o negativa, alla compensazione, trattenendo il rimborso fino al 31 dicembre dell'anno successivo, per poi avviare le azioni esecutive necessarie per il recupero delle somme dovute.
A partire dal 1° luglio 2024, i contribuenti che hanno cartelle esattoriali pendenti possono utilizzare i crediti fiscali per compensare il debito tramite il Modello 730. Tuttavia, è importante sottolineare che sono stati introdotti nuovi limiti per la compensazione tra debiti e crediti fiscali.
In particolare, se il contribuente ha un debito con il fisco superiore a 100.000 euro, non potrà applicare la compensazione con i crediti fiscali per saldare il debito o per versare eventuali acconti.
La regola non si applica nemmeno nei casi in cui il credito vantato sia superiore al debito. Come riportato da Fisco e Tasse, la compensazione è consentita solo per i debiti fiscali che non superano i 100.000 euro.