Probabilmente, il suo destino è stato segnato quando ha scelto di chiamarsi Francesco, un nome così impegnativo per un credente e, ancor di più, per un Papa non poteva esserci. Non a caso mai nessun Pontefice nella storia aveva scelto di richiamare la figura del Poverello di Assisi, considerato da buona parte della teologia come un secondo Gesù, un nuovo iniziatore della cristianità. Troppo impegnativo, troppo Alto per addossarselo, insomma.
E comunque: scherzando con i suoi, si dice che Bergoglio fosse solito giustificare questa sua sfrontatezza con una sorta di barzelletta secondo cui da gesuita argentino già era stato un mezzo miracolo che non si fosse chiamato Gesù II.
Ma tant'è: ora, quel "Francesco" pesa anche per la sua tomba.
Secondo le sue disposizioni, deve essere a Santa Maria Maggiore, a Roma, non in Vaticano, nelle Grotte. E semplice.
Ma, dal progetto che è stato diffuso, è davvero così? In realtà, al di là delle spese che sono sostenute da un benefattore anonimo (anche se molti credono che sia l'ex premier italiano Silvio Berlusconi) c'è un particolare attorno al quale le polemiche si sono già accese: quello della croce.
Nel testamento, Papa Francesco ha lasciato la disposizione di essere sepolto nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, il più importante luogo di culto mariano della Città eterna:
Tuttavia, il progetto diffuso in queste ore dal Vaticano è già al centro delle polemiche in quanto non risponderebbe del tutto alla volontà di Bergoglio di far riposare le sue spoglie mortali in una tomba sobria e umile, così come ha voluto improntare il suo Pontificato.
Prima di tutto, il progetto non si sa chi l'abbia firmato. Poi, alcuni, come il sito "Silere non possum", hanno notato che quella di Francesco, in realtà, non sia stata affatto una "scelta umile", già per il luogo scelto per la sepoltura: riposare in una Basilica fuori dal Vaticano significa seguire le orme dei Papi che solo una volta riconosciuti santi sono stati portati fuori le mura Leonine. I suoi predecessori come Giovanni XXIII, Paolo VI o Giovanni Paolo II, poi diventato santo, riposano nelle Grotte Vaticane.
Un altro motivo di polemica è il fatto che Papa Francesco, nei primi anni di Pontificato, aveva manifestato il desiderio di essere sepolto anche lui nelle Grotte Vaticane, per la precisione tra Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Cambiò idea solo nel 2022, nel corso dell’ultimo anno di vita di Benedetto XVI:
è la ricostruzione del sito "Silere non possum". Solo nel giugno 2022 Papa Francesco scelse per la sua sepoltura la Basilica di Santa Maria Maggiore. E lo fece dietro suggerimento di Monsignor Rolandas Makrickas, nominato il 15 dicembre 2021 commissario straordinario per la gestione dei beni del Capitolo proprio della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Ora: Makrickas, sempre secondo il sito "Silere non possum", è una figura controversa e divisiva per come ha gestito il luogo di culto a lui affidato. Tra l'altro, nel 2022, avrebbe fatto aprire una gelateria all’interno della Basilica senza, secondo chi l'ha accusato, seguire alcun bando pubblico come predicato dallo stesso Francesco. Nonostante le polemiche, però, a dicembre 2024, fu nominato cardinale da Papa Bergoglio.
Il progetto della tomba, che è stato reso pubblico, non reca la firma di alcun autore ed è stato accolto con scetticismo, stando a "Silere", perché è vero che, come voluto da Bergoglio, la tomba prevede una sola scritta (Franciscus, tra l'altro troppo bianca e quindi difficilmente leggibile stando a una prima foto del manufatto diffusa dall'Ansa oggi, 25 aprile 2025, in copertina). Ma è sormontata dalla croce pettorale di Francesco, un’aggiunta che non compare nel testamento del Pontefice.
Ma che sarebbe comunque un segno di discordia in quanto il Papa ne aveva una con l’immagine del Buon pastore. Ed era in argento. Non, quindi, povera. Tanto che "Silere" si spinge a definirla come la prima "operazione d’immagine" in netta contraddizione con il Papa povero che voleva sembrare.
In ogni caso, secondo un altro sito, "Quifinanza", le spese per l'ultimo saluto a Papa Francesco, che includono l’allestimento di piazza San Pietro, la sicurezza, la comunicazione e gli aspetti liturgici, sono stimate tra 1,5 e 3 milioni di euro.
A differenza dei funerali dei suoi predecessori, però, il costo della sepoltura e della cerimonia funebre sarà sostenuto da un benefattore che ha sollevato il Vaticano da ogni onere.
E solo per le spese liturgiche e di sepoltura si stimano dai 50 mila ai 100 mila euro.
Bergoglio ha lasciato scritto che “le spese per la preparazione della sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto".
Ma chi è questo benefattore? Secondo "Affaritaliani", l’ipotesi Silvio Berlusconi è quella più accreditata, anche se i due non si sono mai incontrati in un'occasione pubblica. Ci rincorrono, però, anche voci che riconducono ai reali di Spagna: Re Felipe VI e la Regina Letizia.