26 Apr, 2025 - 04:05

Funerali Papa Francesco, Putin presente? Il caso del mandato d'arresto congelato

Funerali Papa Francesco, Putin presente? Il caso del mandato d'arresto congelato

Oggi, 26 aprile 2025, è la giornata che passerà alla storia per i funerali di Papa Francesco. Roma, per l'occasione, è diventata davvero l'ombelico del mondo: tutti i potenti sono arrivati nella caput mundi a rendere omaggio al Pontefice scomparso il 21 aprile scorso.

Oggi, in piazza San Pietro, saranno l'uno accanto all'altro, tanto per citarne alcuni, Donald Trump, Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Keir Starmer, Volodymyr Zelensky. Anche la Cina invierà un suo delegato. Ma Putin? Ci sarà?

Putin, il funerale di Papa Francesco e il mandato d'arresto congelato

Il presidente russo è stato tra i primi a mandare un messaggio di cordoglio lunedì scorso, in seguito alla morte improvvisa di Bergoglio. Ma oggi sarà presente ai suoi funerali? La risposta è no. Quantomeno, alla vigilia, non è previsto. In rappresentanza del Cremlino si attende solo Olga Lubinova, la ministra della Cultura. Ma con Mad Vlad tutto ci si può attendere. Anche che sfidi il mandato d'arresto spiccato nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra a marzo dello scorso anno.

Il caso del mandato d'arresto per Putin

Certo, sarebbe clamoroso vedere Putin in piazza San Pietro. Sta di fatto che nei giorni scorsi si è parlato seriamente di una sua presenza a Roma. Tant'è che è emerso, grazie al Corriere della Sera, il caso del mandato d'arresto internazionale nei suoi riguardi che l'Italia non sarebbe pronta ad eseguire. 

In che senso? Stando a quanto riferito dal giornale diretto da Luciano Fontana, il nostro Paese avrebbe bloccato l'esecuzione dell'arresto non perché non lo possa compiere, ma perché avrebbe scelto di non farlo. Dal 17 marzo 2023 Putin è ufficialmente un ricercato, in particolare per il rapimento e la deportazione di circa 20 mila bambini ucraini in Russia. Ma alla Procura generale di Roma non è mai stato trasmesso il provvedimento che, a  sua volta, sarebbe dovuto passare per la Corte d'Appello per essere operativo.

E da chi doveva partire la trafila burocratica? Dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.

La scelta politica

Quindi, anche per Putin, così come per il premier israeliano Netanyahu e il comandante libico Almasri, il governo Meloni ha compiuto una scelta politica per il superiore interesse nazionale? È da intendere così la mancata esecutività nel nostro Paese del mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale verso lo zar del Cremlino?

Carlo Nordio, in realtà, ha smentito questa versione dei fatti mettendola così:

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Quanto riportato è totalmente destituito di fondamento perché il presidente russo Vladimir Putin, nei cui confronti vi è una richiesta della Corte penale internazionale, non è mai transitato in territorio italiano né mai si è avuta notizia che fosse in procinto di farvi ingresso. La presenza della persona o il suo imminente ingresso nel territorio dello Stato sono, infatti, condizioni essenziali per i provvedimenti conseguenti

Ma certo: se oggi Putin comparisse in piazza San Pietro creerebbe oltre che imbarazzo, anche un'impasse istituzionale senza precedenti.

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Giovanni Santaniello
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