La conferma è arrivata oggi dalla Sala Stampa vaticana, i cardinali elettori, che il prossimo 7 maggio si riuniranno in Conclave per eleggere il nuovo Papa, saranno 133 e non135, a seguito della conferma della rinuncia di due porporati per motivi di salute.
Di conseguenza scende a 89 il quorum per l’elezione, ovvero, la soglia minima dei voti necessari per la nomina del nuovo pontefice.
Dopo la rinuncia del cardinale Angelo Becciu, la Santa Sede ha confermato la defezione di due cardinali, la cui partecipazione era rimasta in forse fino all’ultimo, senza però indicare di chi si tratti.
Ecco, allora, chi potrebbero essere i due cardinali che non parteciperanno al prossimo Conclave.
Sono solo due i cardinali elettori che, nei giorni immediatamente successivi al decesso di Papa Francesco (21 aprile 2025), avevano fatto sapere di non poter partecipare al Conclave.
Uno dei due era il cardinale Antonio Cañizares, arcivescovo emerito di Valencia.
Classe 1945, compirà 80 anni a ottobre, quindi questo potrebbe essere il suo ultimo conclave. Ordinato cardinale da Papa Benedetto XVI nel 2006, Cañizares ha partecipato all’elezione di Papa Francesco I.
Ordinato sacerdote nel 1970, ha guidato le diocesi di Granada e Toledo, sede primiziale in Spagna. Dal 1995 è membro della Congregazione per la Dottrina della Fede ed ha collaborato alla redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e alla sua versione in lingua spagnola.
Il 9 dicembre 2008 Benedetto XVI lo nominò Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Nel 2014 tornò in Spagna, dopo la nomina ad Arcivescovo Metropolita di Valencia da parte di Papa Francesco, carica mantenuta fino alla sua rinuncia nel 2022 per sopraggiunti limiti di età.
Considerato un ultra-conservatore, potrebbe essere lui uno dei due cardinali che non parteciperà al conclave.
Sarà lui uno dei due porporati a cui si riferiva il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni, quando ha comunicato che due cardinali elettori non prenderanno parte al Conclave?
Anche il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo emerito di Sarajevo come Cañizares, nei giorni scorsi aveva annunciato di dover di rinunciare al Conclave. Il 24 aprile,tuttavia, è arrivata la notizia del via libera del suo medico curante per l’eventuale viaggio a Roma. Circostanza che, quindi, sembrerebbe confermare la sua presenza a Roma.
Classe 1945, per Puljić sarebbe il terzo conclave consecutivo dopo quelli del 2005 e del 2013, che portarono all’elezione di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco I. Potrebbe essere anche il suo ultimo conclave, a meno di clamorosi colpi di scena, dal momento che a settembre compirà 80 anni, uscendo dal novero dei cardinali elettori. Ordinato sacerdote nel 1970, arcivescovo di Sarajevo dal 1990. Nel 1991 viene nominato vescovo da Papa Giovanni Paolo II, e successivamente cardinale nel 1994. Ha ricevuto papa Giovanni Paolo II nello storico viaggio a Sarajevo 1997 e papa Francesco nel 2015.
In attesa di ulteriori conferme da parte della Sala Stampa della Santa Sede sull’identità dei cardinali assenti, Puljić e Cañizares sarebbero gli unici due porporati elettori ad aver comunicato di non poter partecipare al Conclave.
Secondo quanto comunicato dalla Santa Sede, il numero degli elettori scende a 133. Sono elettori tutti i cardinali che non abbiano ancora compiuto 80 anni e sono gli unici che alle 16,30 di mercoledì 7 maggio 2025 entreranno nella Cappella Sistina per scegliere il nuovo papa. Tra di loro c’è il successore di Jorge Mario Bergoglio.
Scende anche il quorum per l’elezione del nuovo pontefice: per la fumata bianca, adesso basteranno solo 89 voti, pari alla maggioranza qualificata dei due terzi degli elettori. Durante il Conclave sono previste quattro votazioni al giorno, al termine delle quali si procederà con la fumata nera o bianca a seconda dell’esito.