30 Apr, 2025 - 09:25

Hai soldi sul conto corrente ma non li tocchi? Ecco perché scattano i controlli del Fisco

Hai soldi sul conto corrente ma non li tocchi? Ecco perché scattano i controlli del Fisco

Il Fisco controlla costantemente i conti correnti dei cittadini, soprattutto quando si verificano movimenti sospetti a rischio di evasione fiscale.

Non bisogna pensare che siano soggetti a controlli solo chi fa prelievi o spostamenti di denaro, ma sotto la lente d’ingrandimento del Fisco ci sono anche i cittadini che non ne effettuano.

Con la presunzione legale, si presuppone che i cittadini riescono a vivere non prelevando dal proprio conto, ma avendo denaro contante in casa. E da dove proviene quel denaro?

Ti spiego perché devi stare attento ai controlli, se non effettui mai prelievi dal tuo conto corrente.

Quando scattano i controlli del Fisco

Il conto corrente è sempre sotto controllo, ma i veri accertamenti avvengono quando ci sono sospetti di evasione fiscale. Se vengono fatti movimenti sospetti, poco chiari o fuori dall'ordinario, il Fisco se ne accorge subito e avvia i controlli.

Sono a rischio anche i cittadini che non effettuano mai prelievi dal conto corrente perché saranno chiamati a dimostrare da dove provengono i soldi con i quali vivono.

Naturalmente, la dimostrazione può essere anche semplice, sempre che sia veritiera: un regalo, una donazione.

Ovviamente, la prova deve essere documentata. Per questo motivo, si raccomanda di conservare sempre la documentazione attestante la provenienza del denaro contante.

In definitiva, bisogna stare sempre attenti e, soprattutto, sempre nel giusto. Il Fisco controlla tutto:

  • I prelievi frequenti;
  • I prelievi sostanziosi;
  • Assenza di prelievo;
  • Versamenti di importo alto o ricorrente;
  • Ricezione di bonifici senza motivazione;
  • Eccessivo risparmio non coerente con quanto dichiarato.

Il Fisco può controllare i movimenti del conto corrente di un contribuente per verificare se le spese, il risparmio e le operazioni siano in linea con il reddito dichiarato.

Quanto si può prelevare dal conto senza controlli

Se l'importo supera certe soglie, il prelievo può essere considerato sospetto e, una volta segnalato, la Guardia di Finanza può avviare i controlli.

Anche se la legge non impone limiti ai prelievi in contanti, il Fisco può insospettirsi quando si ritirano somme elevate, soprattutto se i movimenti risultano insoliti o incoerenti con il profilo del contribuente. Come sempre, l'importante è essere in regola e poter giustificare ogni operazione.

Perché il Fisco controlla chi non fa prelievi

Il Fisco si insospettisce anche quando i cittadini non fanno prelievi dal proprio conto corrente. In questi casi, infatti, chi lascia depositi senza effettuare affatto movimenti come fa a vivere? Sicuramente, ha contanti in casa e per il Fisco sono di indubbia provenienza.

Il denaro contante in casa può nascondere un eventuale lavoro nero e, di conseguenza, l’evasione fiscale.

È logico che chi non effettua prelievi può essere soggetto a controlli fiscali. L’Agenzia delle Entrate potrebbe invitare il contribuente a presentarsi personalmente per chiarire la sua posizione e l’onere della prova ricadrebbe su quest’ultimo.

Di norma, ogni lavoratore che riceve uno stipendio deve riceverlo sul conto corrente, perché il datore di lavoro non può pagarlo in contante. Una volta che lo stipendio è sul conto, per spendere è necessario usare metodi di pagamento tracciabili o fare prelievi.

Per i pensionati, invece, c'è una regola diversa: le pensioni fino a 1.000 euro possono essere ritirate in contante all'ufficio postale, senza dover passare dal conto corrente. Tuttavia, il Fisco è comunque a conoscenza dell'importo della pensione e del fatto che venga ritirata in contante.

I controlli tengono conto anche delle entrate degli altri membri della famiglia. Si può pensare a un figlio che lavora ma vive con i genitori. In questo caso, può essere normale se non preleva mai soldi e li mette da parte, mentre altri familiari si occupano delle spese.

In sintesi

1. Controlli fiscali sui conti correnti: il Fisco monitora i conti correnti, non solo per prelievi sospetti, ma anche per i cittadini che non effettuano prelievi, sospettando che possiedano denaro contante non dichiarato.
2. Segnalazioni di movimenti sospetti: prelievi superiori a 10.000 euro o frequenti, oltre a versamenti anomali, sono soggetti a segnalazione da parte delle banche e possono attivare controlli fiscali da parte della Guardia di Finanza.
3. Controlli sulle entrate e le spese: il Fisco verifica che il comportamento finanziario sia coerente con il reddito dichiarato, monitorando anche le entrate di familiari o altre fonti di reddito.

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Sara Bellanza
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