Il Bonus condizionatori 2025 è un incentivo fiscale pensato per chi intende installare un impianto di climatizzazione, approfittando di una detrazione significativa sulle spese sostenute.
La misura si inserisce tra gli strumenti a disposizione dei contribuenti per migliorare la qualità dell’abitare e, al tempo stesso, alleggerire il carico fiscale, in un contesto economico in cui l'efficienza energetica è sempre più centrale.
Il risparmio può arrivare fino a 48.000 euro, a fronte di un investimento massimo di 96.000. Ma come cambia l’incentivo tra prima e seconda casa? Qual è il vantaggio se si installa un impianto senza fare lavori edilizi? E quali sono i tempi da rispettare per non perdere l’agevolazione? Scopriamolo insieme.
Prima dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi consigliamo la visione del video YouTube di Dinamo Tech sulle detrazioni casa attive nel 2025.
Il meccanismo del bonus condizionatori rientra nelle detrazioni previste per interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli immobili. La misura ha origine nel quadro normativo che disciplina gli sgravi per la riqualificazione edilizia e può essere attivata anche in assenza di opere murarie, se l’installazione del nuovo impianto genera un risparmio energetico tangibile.
In sostanza, si tratta di una detrazione IRPEF che premia l’acquisto e l’installazione di nuovi condizionatori, pompe di calore o altri sistemi di climatizzazione ad alta efficienza. Il beneficio spetta sia a chi sostituisce un vecchio apparecchio sia a chi effettua una prima installazione. Non è necessario intervenire su muri o impianti preesistenti: ciò che conta è il salto di qualità in termini di consumi.
La normativa prevede che anche gli interventi eseguiti ex novo siano agevolabili, purché rispettino i criteri ambientali e tecnici previsti.
Il funzionamento del Bonus condizionatori varia in base alla destinazione d’uso dell’immobile. La Legge di Bilancio per il 2025 ha confermato due aliquote distinte:
Il limite massimo di spesa su cui calcolare il beneficio è pari a 96.000 euro. Il recupero fiscale avviene in dichiarazione dei redditi, in dieci rate annuali di pari importo.
Per accedere all’agevolazione è necessario pagare tramite strumenti tracciabili, conservare le fatture e, nei casi previsti, inviare la comunicazione all’ENEA. L’intervento deve migliorare le prestazioni energetiche dell’abitazione, anche in assenza di opere edilizie vere e proprie.
Il calendario delle detrazioni garantite dal Bonus condizionatori 2025 prevede un percorso differenziato in base alla tipologia di immobile.
Per le abitazioni principali (prima casa), la detrazione del 50% resta valida fino al 31 dicembre 2025. Dal 2026 il beneficio scenderà al 36% e resterà su quel livello almeno fino a tutto il 2027.
Per le seconde case, il vantaggio fiscale è più limitato: il bonus ristrutturazione nel 2025 garantisce il 36%, ma nel biennio successivo calerà al 30%. L’ecobonus, applicabile anche a questi immobili, nel 2025 offre il 36%, con la stessa riduzione al 30% nel 2026 e 2027.
Lo abbiamo anticipato in precedenza: non è indispensabile intraprendere lavori edilizi per ottenere il Bonus condizionatori 2025. Chi non ha in programma una ristrutturazione può comunque accedere all’incentivo attraverso l’Ecobonus. In questo caso, la condizione fondamentale è la sostituzione di un vecchio impianto con uno più efficiente, come le pompe di calore.
L’obiettivo della misura è premiare il risparmio energetico, quindi è necessario scegliere apparecchi ad alta efficienza, conformi agli standard ambientali previsti. I lavori devono risultare in una riduzione concreta dei consumi e vanno documentati con attenzione.
In sintesi, anche senza demolire pareti o modificare la struttura dell’edificio, è possibile accedere a un’agevolazione che copre la metà della spesa.