Mai chiedere l'età alle signore, ai calciatori e, soprattutto quando sta per iniziare un conclave, ai cardinali. Se per le prime vale una regola di bon ton e per i secondi prima o poi viene fuori la verità (da Taribo West a Luciano, ex Eriberto, fino a Abèdì Pelè: quanti casi si ricordano gli appassionati di serie A?!), per i terzi si rischia di creare un terremoto geopolitico alla vigilia dell'extra omnes.
E già: si prendano ad esempio i casi degli eminentissimi Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, e del suo pari grado John Njue, arcivescovo emerito di Nairobi, capitale del Kenya.
I due porporati africani sono nelle ultime ore al centro di un caso anagrafico perché non si capisce bene se, al momento della dichiarazione solenne della Sede vacante, al momento, vale a dire, della dichiarazione ufficiale della morte di Papa Francesco avvenuta il 21 aprile scorso, già avessero compiuto 80 anni oppure no.
Loro sostengono di no. In caso contrario, non avrebbero il diritto di entrare in Sistina mercoledì prossimo nelle vesti di cardinali elettori con la possibilità di essere eletti loro stessi Papa. Ma in realtà, ci sono dei documenti che attestano il contrario.
E allora: occhio a Philippe Nakellentuba Ouédraogo e a John Njue. Quanti anni gli diamo?
La risposta è un po' a piacere, per così dire, perché nei loro villaggi natali non ci sono uffici anagrafici che possano dissipare ogni dubbio. Quindi, non si sa se hanno già compiuto o meno 80 anni.
Philippe Nakellentuba Ouédraogo nell’Annuario Pontificio 2024 risulta essere nato il 25 gennaio 1945. Quindi avrebbe già compiuto 80 anni prima dell’inizio dei giochi di questo Conclave, il che lo escluderebbe dal voto. Ma, nell’Annuario Pontificio 2025, la sua data di nascita è improvvisamente cambiata: in questo documento, si legge che Ouédraogo è nato il 31 dicembre 1945. Di conseguenza, ha tutto il diritto di entrare in Sistina, votare e, magari, essere eletto lui successore di Bergoglio.
Ma come si spiega il ringiovanimento di quasi un anno da un Annuario Pontificio all'altro?
Il Vaticano ha fatto trapelare questa spiegazione: il 31 dicembre 1945 è la data ufficiale di Ouédraogo perché l'anagrafe del Burkina Faso assegnava a tutti i bambini di cui non si conosceva l’esatta data di nascita l'ultimo giorno dell'anno.
ha spiegato il diretto interessato. Il quale, in ogni caso, nel 1973, quando fu ordinato sacerdote dichiarò di essere nato il 25 gennaio del 1945.
Ora, evidentemente, avrà cambiato idea tanto da far modificare la sua data di nascita alla burocrazia vaticana. Anche se bisogna dire che l'operazione l'ha compiuta prima che Papa Francesco iniziasse a stare male: a febbraio.
Quello del cardinale di Nairobi John Njue è un caso molto simile. Quest'ultimo, nell’Annuario Pontificio 2023, risulta essere nato nel 1944, senza un giorno preciso, mentre in quello del 2024 la sua data di nascita è diventata 1 gennaio 1946. Data confermata anche nell’Annuario Pontificio 2025.
E insomma: c'è chi per mantersi giovane ricorre alla tecnica della crioterapia e chi, invece, interviene con un semplice tratto di matita sui documenti ufficiali.
In ogni caso: sia per Philippe Nakellentuba Ouédraogo che per John Njue sembra esserci la loro parola contro quella dei documenti, poi ritoccati o corretti, a seconda degli occhi con i quali si vedono le loro vicende.
Alla fine, però, entrambi dovrebbero trovare posto in Conclave. Fuori rimane solo Becciu e due cardinali che sarebbero malati e per questo non hanno raggiunto Roma.
In tutto, quindi, dovrebbero essere 133 i porporati con diritto di voto sia attivo che passivo. Di conseguenza, la maggioranza da raggiungere per eleggere il nuovo Papa sarebbe 89. Salvo colpi di scena e gialli anagrafici.