03 May, 2025 - 20:28

La regola del terzo mandato agita il governo, la Lega chiede il Veneto. Zaia alza la voce

La regola del terzo mandato agita il governo, la Lega chiede il Veneto. Zaia alza la voce

La differenza questa volta la potrebbe fare l'essere autonomi. Nella querelle 'terzo mandato sì, terzo mandato no' le Regioni a statuto speciale potrebbero decidere di far valere il loro autogoverno anche a livello elettorale e mettere il sigillo sulla possibilità di ricandidare per un ulteriore mandato i governatori oggi già al secondo giro. Il primo passo lo ha fatto la Provincia di Trento, con l'approvazione del disegno di legge che aumenta da due a tre i mandati massimi consecutivi per i presidenti. Vale a dire il Fugatti ter. A ruota ora potrebbe seguire il Friuli Venezia Giulia, il cui presidente, il leghista Massimiliano Fedriga, rimane costantemente alto nelle classifiche di gradimento. Al pari del collega Luca Zaia, il quale però guida una Regione a statuto ordinario. La Lega rivendica il lavoro del governatore del Veneto e auspica una riconferma. Ma sul terzo mandato il partito di Salvini non incrocia il benestare di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Se la Consulta si è già espressa mettendo un freno al passo avanti fatto dalla Campania di Vincenzo De Luca - si attendono ora le motivazioni - per le Regioni speciali e le Province autonome la questione rimarrebbe ancora aperta. Il nodo da sciogliere ora è se il Consiglio dei ministri impugnerà la norma trentina. Tema su cui il governo Meloni ha già cominciato una riflessione "sia tecnica che politica", ha spiegato da Trento il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli. "Non ci possono essere regole diverse fra le varie regioni", è in sintesi la questione posta nell'ultimo Cdm, mercoledì, dal ministro di FdI Francesco Lollobrigida al collega leghista Roberto Calderoli.

Zaia esce allo scoperto

Se la maggioranza trovasse l'accordo per sdoganare il limite dei due mandati ovunque, servirebbe una legge ordinaria nazionale. Si profila un necessario confronto politico interno. Il prossimo bivio è appunto legato alla legge trentina. "Il tempo entro il quale rispondere è il 18 di maggio", ha precisato poi il ministro degli Affari regionali, Calderoli: "Vedremo quelle che saranno le volontà. In punta di diritto, io ho approfondito, l'impugnativa non ci sta. Poi ci sono scelte politiche". Il punto è proprio questo, le scelte politiche. In altre parole l'accordo tra i partiti. Si ventila la possibilità di un vertice di maggioranza. La Lega al momento insiste e vuole il Veneto. E secondo Zaia non si tratterebbe di un caso di lesa maestà: "Penso che il nostro partito ambisca ad avere un candidato presidente alle prossime elezioni amministrative - ha detto - sarà fondamentale capire in che direzione andrà il dibattito con gli alleati, dopodiché il partito prenderà le sue decisioni".

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Marco Antonellis
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