Andare in pensione presto e con pochi contributi è un’impresa titanica. Trovare un compromesso tra l’età pensionabile e la contribuzione è molto difficile.
I cittadini sono chiamati a scegliere, valutando attentamente la propria situazione contributiva e cercando la soluzione più adatta a sé.
In questo articolo, vediamo quali sono tutte le opzioni attualmente disponibile per andare in pensione con pochi contributi. Un ottimo approfondimento sull’argomento è stato pubblicato su YouTube da Mondo Pensioni.
Andare in pensione a 60 anni e, per giunta, con pochi contributi è un po’ come sognare a occhi aperti.
Intanto, bisogna capire cosa si intende con pochi contributi. Se si pensa ai 20 anni classici, allora andare a 60 anni non è molto fattibile, se non per la pensione anticipata per gli invalidi. Già prima dei 67 anni potrebbe essere più semplice (per alcuni) accedere alla pensione di vecchiaia.
La pensione di vecchiaia anticipata per invalidità è una possibilità concreta solo per chi ha determinati requisiti sanitari e contributivi.
In particolare, le donne possono accedervi con:
Per gli uomini, invece, l’età richiesta sale a 61 anni, con gli stessi requisiti di contribuzione e invalidità.
Ci sono molti cittadini che non hanno versato affatto contributi, ma comunque esiste uno strumento che consente loro di andare in pensione: l’Assegno sociale.
Si tratta di un trattamento rivolto proprio a chi è senza contribuzione o insufficiente per l’accesso alla pensione di vecchiaia e alle altre forme anticipate.
È necessario possedere i seguenti requisiti:
I lavoratori in assenza di contribuenti hanno diritto alla pensione. Esistono alcune alternative che permettono l’accesso alla pensione con un minimo di versamenti o, in alternativa, è possibile sfruttare le deroghe di legge.
Di seguito, ti spiegherò come andare in pensione con 15, 5 o 10 anni di contributi.
A 67 anni d’età e con 15 anni di contributi si può andare in pensione. La condizione è il versamento di tali contributi entro il 31 dicembre 1992 o essere autorizzati al versamento dei contributi volontari alla stessa data.
La contribuzione di 5 anni effettivi è possibile per i lavoratori iscritti presso una Gestione Inps, a condizione che abbiano iniziato ad accreditare contributi dal 1996.
Una situazione rivolta davvero a poche categorie, ovvero a chi ricade nel sistema contributivo puro al compimento dei 71 anni d’età. Questi lavoratori possono richiedere l’assegno ordinario di invalidità oppure la pensione di inabilità al lavoro.
Una via di mezzo tra le due opzioni precedenti è rappresentazione da una storia contributiva lunga almeno 10 anni.
Per l’accesso alla pensione, per le persone non vedenti sono previste agevolazioni per accedere alla pensione di vecchiaia. È sufficiente aver versato almeno 10 anni di contributi dopo l’insorgere della cecità.
L’età minima per andare in pensione varia in base al genere e alla tipologia di lavoro:
Inoltre, ci sono alcune casse professionali che permettono la pensione con un’anzianità contributiva inferiore a 10 anni e si tratta di:
In conclusione, andare in pensione con pochi contributi non è semplice, ma esistono diverse soluzioni a seconda della situazione personale e lavorativa.
È fondamentale conoscere le opzioni previste dalla legge, come l’Assegno sociale o le pensioni anticipate per invalidità, e valutare attentamente i requisiti richiesti.
Anche chi ha versato un numero limitato di anni può accedere alla pensione, se rientra in specifiche deroghe o appartiene a categorie tutelate. Informarsi con attenzione e, se necessario, rivolgersi a un patronato o a un esperto previdenziale può fare la differenza nel costruire un percorso pensionistico adeguato.