Nato in una famiglia luterana originaria della Svezia, all'età di 20 anni si converte al cattolicesimo. Oggi a cinquant'anni da quella scelta di vita, il cardinale Lars Anders Arborelius potrebbe diventare il prossimo Papa della Chiesa di Roma.
Considerato un outsider tra i possibili papabili, sarebbe il primo Pontefice della storia a provenire da un paese della secolarizzata Scandinavia dai tempi della Riforma Luterana. Ma Arborelius ai primati è comunque abituato, essendo stato anche il primo cardinale svedese della storia.
La Svezia, come tutti i paesi del nord Europa, è a maggioranza protestante e i cattolici rappresentano una minoranza. È stato proprio Papa Francesco a nominarlo cardinale, in linea con l'attenzione riservata nel suo pontificato ai prelati impegnati nelle chiese di 'minoranza', ovvero, in quei paesi dove il cattolicesimo non è la religione principale.
Conservatore moderato, Arborelius potrebbe essere l'outsider che mette d'accordo le diverse anime del Conclave.
Vediamo chi è il cardinale svedese Lars Anders Arborelius.
Lars Anders Arborelius è il vescovo di Stoccolma, nonché il primo cardinale svedese dai tempi della Riforma protestante di Lutero.
È nato a Sorengo in Svizzera nel 1949 da genitori svedesi di religione luterana e ha 76 anni. È cresciuto a Lund nel sud della Svezia. È stato battezzato nella fede luterana, pur non avendola praticata attivamente negli anni della gioventù.
La conversione al cattolicesimo è avvenuta nel 1969, a 20 anni. Nel 1971 decide di entrare nell'ordine dei Carmelitani Scalzi dopo aver letto la biografia di Santa Teresa di Lisieux. Ha preso i voti perpetui nel 1977.
Per quasi 20 anni ha vissuto nel convento carmelitano di Norraby in Svezia, fino a quando nel 1998 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Stoccolma, carica che ancora detiene.
Dal 2005 al 2015 ha presieduto la Conferenza episcopale della Scandinavia.
Nel 2017 Papa Francesco lo nomina cardinale con il titolo di Santa Maria degli Angeli. È il primo cardinale svedese della storia della chiesa cattolica.
Il cardinale Arborelius si è convertito a 20 anni rispondendo a quella che lui stesso ha definito in diverse interviste “un'attrazione”. Proveniente da una famiglia protestante-luterana, si è avvicinato al cattolicesimo durante l'adolescenza.
Come lui stesso ha affermato, ha fatto questa scelta poiché "la verità mi è stata data attraverso la fede cattolica".
Ha scelto l'ordine monastico dei Carmelitani Scalzi, lavorando sempre per la crescita della comunità cattolica in uno dei paesi più secolarizzati d'Europa. In Svezia i cattolici sono una minoranza molto eterogenea, fatta principalmente da immigrati.
L'incontro con Papa Francesco è avvenuto nel 2016, durante la visita del Pontefice in Svezia per i 500 anni della Riforma Luterana. Bergoglio lo ha nominato cardinale nel 2017 per l'impegno profuso da Arborelius nel mantenimento della Chiesa di Svezia.
Nello stesso anno è stato nominato svedese dell'anno dalla rivista Fokus perché “Come vescovo cattolico di Stoccolma, il card. Arborelius svolge anche un ruolo importante nel far incontrare svedesi e immigrati.”
“Sarebbe divertente avere un papa svedese, ma penso che sia piuttosto improbabile. Molto improbabile".
Il cardinale Arborelius ha commentato così le voci che lo vorrebbero tra i papabili al prossimo Conclave. Lui ha detto di preferire un Papa proveniente dall'Africa, ma solo lo Spirito Santo conosce la volontà divina.
In ogni caso il cardinale svedese ha un profilo che potrebbe mettere d'accordo le diverse anime del Conclave.
Per anni ha retto la Chiesa in uno dei paesi più secolarizzati d'Europa, la Svezia protestante e luterana. Ha sempre lavorato per l'integrazione degli immigrati, proprio come predicato da Papa Francesco, che potrebbe essere un punto a favore per i 'bergogliani'.
È stato uno dei firmatari del cosiddetto "Manifesto di Pasqua" del 2005, che puntava a rendere più facile per i rifugiati appena arrivati l'ottenimento del permesso di soggiorno in Svezia.
Ha un approccio conservatore moderato sui temi della famiglia, che piace ai conservatori. Nel 2006 è stato uno dei promotori della campagna per la difesa del matrimonio e si è anche dimostrato favorevole al ritorno alla messa in latino.
Non è favorevole al sacerdozio delle donne e al celibato facoltativo per i preti.