Dopo diversi mesi di attesa, causati dai rinvii tecnici, il mese di giugno si prospetterà essere molto interessante sul fronte degli stipendi.
Infatti, come confermato dal Ministero dell’Economia, nelle buste paga di giugno 2025 sarà operativo il cuneo fiscale che porterà ad aumenti oltre 400 euro.
In questo articolo, vedremo a chi spetta, quanto aumenta effettivamente la busta paga e perché ci sono stati così tanti ritardi.
I dipendenti del settore pubblico con reddito complessivo sotto i 40.000 euro riceveranno gli arretrati del cuneo fiscale nella busta paga di giugno 2025.
Si tratta, in sostanza, di tutti i lavoratori che dall’inizio del 2025 hanno ricevuto uno stipendio più basso del dovuto.
Il taglio del cuneo fiscale si calcola diversamente in base al reddito: se superiore o inferiore a 20.000 euro.
Nel primo caso si calcola in percentuale al reddito, mentre nel secondo caso spetta sotto forma di detrazione fiscale da ricevere in busta paga o nella dichiarazione dei redditi.
Chi ha un reddito annuo inferiore ai 40.000 euro potrà usufruire, a partire da giugno, del taglio del cuneo fiscale direttamente in busta paga.
Oltre all’aumento mensile dello stipendio, è previsto anche un conguaglio una tantum, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 euro, come compensazione per i mesi precedenti del 2025.
Considerando i mesi di attesa, insieme allo sblocco del cuneo fiscale, nella busta paga di giugno saranno corrisposti anche gli arretrati per tutti i mesi di mancata applicazione della misura.
È questo il motivo dell’importo così alto: infatti, considerando che il beneficio si aggira attorno a 83,33 euro al mese, moltiplicando tale importo per cinque mesi, si raggiunge la somma di oltre 400 euro.
L’attesa è stata tanta e rimandi altrettanti. Finalmente, però, si vede l’uscita della galleria e, a giugno 2025, il taglio del cuneo fiscale dovrebbe finalmente giungere a destinazione.
Ad attenderlo al suo arrivo ci sono moltissimi lavoratori dipendenti pronti a ricevere un cospicuo aumento nella busta paga di giugno 2025.
Ci sono stati alcuni problemi tecnici a causa del rinvio, ma la situazione è destinata a sbloccarsi.
Il ritardo nell'applicazione del taglio al cuneo fiscale è dovuto ad adeguamenti tecnici necessari sulla piattaforma NoiPA, il sistema del Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce i cedolini dei dipendenti pubblici.
Questi adeguamenti sono stati necessari e richiesti dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per l’implementazione di nuove misure per la protezione dei dati personali e per l’integrità dei calcoli retributivi.
Inoltre, grazie alla nuova interfaccia di NoiPA, i dipendenti avranno la possibilità di scegliere autonomamente come usufruire del beneficio legato al taglio del cuneo fiscale: potranno decidere se riceverlo mensilmente in busta paga oppure conservarlo come detrazione da applicare nella dichiarazione dei redditi a fine anno.
Da non dimenticare che, da aprile 2025, NoiPA ha applicato l’Indennità di vacanza contrattuale (IVC) relativa al triennio 2025-2027.
Si tratta di un incremento retributivo, introdotto dal Decreto legislativo n. 165/2001, corrisposto ai dipendenti pubblici nel periodo intercorrente tra la scadenza di un contratto collettivo nazionale di lavoro e l’applicazione del rinnovo.
Gli importi dell’IVC per il triennio 2025-2027 sono stati determinati dalla legge di Bilancio 2025, che ha stabilito gli aumenti mensili in misura:
Pertanto, agli arretrati del cuneo fiscale si deve aggiungere anche l’IVC, il cui importo sarà lo stesso per i mesi di aprile, maggio e giugno.