La nuova serie crime di Rai 1, Gerri, è uno dei titoli più attesi del 2025, non solo per il cast guidato da Giulio Beranek e Valentina Romani, ma anche per la sua origine letteraria.
Diretto da Giuseppe Bonito e prodotto da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, il progetto nasce dai romanzi di Giorgia Lepore, pubblicati da Edizioni E/O. Gerri è più di un semplice poliziesco: è un viaggio nell’identità di un uomo tormentato, l’ispettore Gregorio Esposito, detto appunto Gerri, che porta sullo schermo un racconto noir dal forte impatto emotivo.
La serie Gerri prende ispirazione diretta dalla quadrilogia di Giorgia Lepore, composta da I figli sono pezzi di cuore, Angelo che sei il mio custode, Il compimento è la pioggia e Forse è così che si diventa uomini. I romanzi raccontano le indagini dell’ispettore Gerri Esposito, un investigatore fuori dagli schemi, segnato da un’infanzia difficile e da un costante senso di sradicamento.
Ambientati nel Sud Italia, i libri mescolano atmosfere cupe, temi sociali e introspezione psicologica, caratteristiche che la serie Rai ripropone con intensità visiva e narrativa.
Adattare per la televisione un personaggio così stratificato non è stato semplice: gli sceneggiatori Sofia Assirelli e Donatella Diamanti hanno lavorato per mantenere intatto il cuore dei romanzi, rispettandone tono, ritmo e coralità. Il risultato è un crime che non si limita all’indagine, ma che affonda nella ricerca di senso, memoria e identità.
Gregorio “Gerri” Esposito non è il classico poliziotto da fiction. Nato in un contesto difficile e cresciuto tra un prete e una suora laica, Gerri è un uomo che porta dentro di sé molte ferite e domande irrisolte. La serie esplora la sua psiche, alternando i casi da risolvere con la sua personale indagine interiore.
Il fascino di Gerri sta tutto nella sua complessità: investigatore brillante, affascinante ma autodistruttivo, è incapace di creare relazioni stabili, soprattutto con le donne. L’unica a incrinare questa corazza è Lea Coen, interpretata da Valentina Romani, viceispettrice tanto risoluta quanto immune al suo carisma.
La narrazione si sviluppa in Puglia, terra carica di contrasti e atmosfere suggestive, che diventa essa stessa protagonista della serie. Con l’ispettore Esposito, ogni episodio è un tassello di un puzzle più grande: la ricostruzione di sé, dei legami familiari perduti, del bisogno di appartenenza.
A rendere Gerri ancora più coinvolgente è la presenza di un cast corale di qualità. Accanto a Beranek e Romani, troviamo attori del calibro di Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri, Lorenzo Adorni, Cristina Pellegrino e Massimo Wertmüller. Ognuno di loro interpreta personaggi che non sono semplici comparse, ma parte integrante della storia del protagonista. È proprio questa coralità, voluta fin dall’adattamento, a distinguere la serie da molti altri prodotti crime.
Come Il commissario Montalbano, anche Gerri riesce a mescolare tensione investigativa, introspezione psicologica e momenti di umorismo, senza mai perdere autenticità.