05 May, 2025 - 11:53

Rottamazione Quater: domanda di riammissione presentata? Ecco cosa aspettarsi ora

Rottamazione Quater: domanda di riammissione presentata? Ecco cosa aspettarsi ora

Rottamazione Quater ancora protagonista nella primavera fiscale. Con un recente avviso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha illustrato i risvolti concreti per i contribuenti che hanno presentato istanza di riammissione entro il termine del 30 aprile 2025, fissato dal Decreto Milleproroghe (DL 202/2024).

Una seconda opportunità per chi era decaduto dalla definizione agevolata 2023 e rischiava di perdere tutti i vantaggi ottenuti. L’invio dell’istanza ha fatto scattare immediatamente una serie di benefici, con effetti diretti su pignoramenti, fermi amministrativi, DURC e perfino sui rimborsi fiscali legati al modello 730.

Ma chi poteva effettivamente accedere a questa riammissione? Quali tutele si attivano dopo la presentazione della domanda? E quali altri effetti si produrranno nei prossimi mesi? Scopriamolo insieme nel corso dei paragrafi.

Prima vi consigliamo la visione del video YouTube di Wolters Kluwer Italia sulla convenienza o meno della riammissione.

Rottamazione Quater 2025: chi poteva richiedere la riammissione

Partiamo dalle basi per poi approfondire il discorso dal lato contribuente. La riammissione alla Rottamazione Quater 2025 era riservata a un pubblico ben preciso: i contribuenti che avevano aderito alla sanatoria del 2023 ma non avevano rispettato le scadenze previste per il pagamento delle rate entro il 2024.

La finestra per presentare la domanda era disponibile esclusivamente online sul portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con termine ultimo fissato al 30 aprile 2025. Non era possibile includere nuovi carichi, ma solo quelli già compresi nella richiesta originaria.

Due le modalità di pagamento previste:

  • in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025;
  • a rate, fino a un massimo di dieci, con le prime due in scadenza al 31 luglio e al 30 novembre 2025. Le restanti verranno distribuite semestralmente tra il 2026 e il 2027.

Sulle somme dovute si applicherà un tasso di interesse annuo del 2%, calcolato a partire dal 1° novembre 2023. Una condizione favorevole rispetto ai tassi ordinari, che offre margini di sostenibilità anche per i debitori con posizioni più critiche.

Rottamazione Quater: cosa accade dopo la domanda di riammissione

La presentazione dell’istanza attiva automaticamente una serie di effetti protettivi in favore del contribuente, applicabili esclusivamente ai debiti inclusi nella domanda.

In particolare:

  • Non verranno avviate nuove azioni cautelari o esecutive;
  • Saranno sospese quelle già in corso, tranne i casi in cui la procedura esecutiva si sia già conclusa positivamente (es. primo incanto);
  • Restano in vigore fermi amministrativi o ipoteche già iscritti alla data della domanda.

Di rilievo anche gli effetti indiretti, che migliorano la posizione del contribuente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Per i carichi oggetto della riammissione alla Rottamazione Quater, non si verrà considerati inadempienti:

  • ai fini dell’erogazione di rimborsi fiscali, come quelli derivanti dal 730
  • per il rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)

Ciò significa che l’adesione, anche se parziale, consente al contribuente di tornare in una posizione di piena operatività, sia dal punto di vista fiscale che contributivo.

Rottamazione Quater: sospensione dei termini e comunicazione del nuovo piano

Il quadro normativo prevede anche ulteriori effetti collaterali favorevoli, legati alla gestione dei termini e delle precedenti rateizzazioni. Andiamo a vedere subito di quali si tratta.

Con la domanda di riammissione alla Rottamazione Quater:

  • si sospendono i termini di prescrizione e decadenza relativi ai carichi inclusi nella definizione agevolata
  • vengono congelati gli obblighi di pagamento derivanti da piani di rateizzazione già in essere, fino alla scadenza della prima (o unica) rata prevista nel nuovo piano

Alla data del primo pagamento utile, le vecchie rateizzazioni verranno automaticamente revocate per i debiti riammessi.

Non meno importante la comunicazione che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invierà entro il 30 giugno 2025. Il documento conterrà:

  • l’importo complessivo dovuto, ricalcolato al netto di eventuali versamenti già effettuati dopo la decadenza
  • i modelli di pagamento, predisposti secondo la scelta rateale indicata in fase di istanza

Gli interessi applicati resteranno fissi al 2% annuo a partire dal 1° novembre 2023. Una soluzione che premia chi sceglie di rimettersi in regola e consente una pianificazione più agevole anche sul medio termine.

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Achiropita Cicala
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