08 May, 2025 - 09:26

Perché Raniero Cantalamessa ha ritardato la prima fumata del Conclave?

Perché Raniero Cantalamessa ha ritardato la prima fumata del Conclave?

Ieri, la fumata del comignolo posto sul tetto della Sistina per annunciare al mondo l'esito della prima votazione del Conclave è stata ritardata di circa un paio d'ore. L'ufficio stampa della Santa Sede aveva annunciato che sarebbe avvenuta attorno alle 19, dopo i giuramenti di riservatezza dei 133 cardinali elettori e l'extra omnes. Ma è arrivata solo alle 21. Per quale motivo? 

In piazza San Pietro questa era la domanda che si facevano credenti, pellegrini e giornalisti. Man mano che passavano i minuti, si è cominciato anche a pensare che, per la prima volta nella storia recente, il Papa fosse stato subito scelto: per questo si ritardava la fumata. 

Ma l'arcano, invece, è stato svelato solo in tarda serata: le operazioni di voto dei 133 cardinali elettori sono iniziate in netto ritardo perché è durata molto più del previsto la meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa.

Essa è durata ben 45 minuti. Il che ha fatto slittare l'inizio del voto conclusosi con la fumata nera: nessuno dei porporati ha raggiunto gli 89 consensi, i due terzi del plenum della Sistina, per essere vestito di bianco.

Raniero Cantalamessa, la meditazione che ha fatto ritardare la prima fumata

Migliaia i fedeli in piazza San Pietro (circa 45 mila secondo le fonti vaticane), milioni quelli incollati alle tv di tutto il mondo (sono oltre 5.300 i giornalisti accreditati per coprire ogni angolo del globo). Ieri, tutti ad attendere la prima fumata e a chiedersi perché tardasse tanto.

La spiegazione, l'ha data il Vaticano stesso attraverso i suoi organi di stampa: l'attesa è durata molto più del previsto a causa della meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa, molto più lunga di quanto ci si attendesse.

Ma come mai ha avuto il potere di tenere col fiato sospeso il mondo?

Il cardinale Cantalamessa è il predicatore emerito della Casa Pontificia, vale a dire il porporato che ha il compito di predicare al Papa e alla Curia romana durante le principali ricorrenze religiose: a Natale, durante la Quaresima, nel Triduo pasquale. E anche in occasione dei conclavi. 

Cantalamessa è predicatore emerito perché ha 90 anni e ha ricoperto il ruolo nella Casa Pontificia per ben 44 anni. Il suo successore è Padre Roberto Pasolini, nato a Milano 53 anni fa e appartenente all'ordine del Cappuccini. Ma non è stata farina del suo sacco la predica che ieri ha ritardato la prima fumata del conclave. 

In quanto emerito, è stata affidata a Padre Cantalamessa, il quale, evidentemente, ha fatto sfoggio di tutta la sua cultura teologica.

La scommessa di Pascal

Cantalamessa è stato ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in teologia a Friburgo e nel 1969 in lettere classiche presso la Cattolica di Milano. Padroneggia sia il greco che il latino ma è nota anche la sua passione per gli scrittori russi e la filosofia. Tant'è che una volta confessò:

virgolette
La lettura dei romanzi russi per me è stata preziosissima perché aiuta a penetrare nel cuore della gente, a vedere quali sono le preoccupazioni, le passioni, le domande che si pone
 
Beh, la domanda che ieri si faceva la gente era solo una: perché la fumata ritarda tanto?
 
E forse la risposta si può ricercare nel fatto che Cantalamessa ha in Pascal e Kierkegaard i suoi filosofi prediletti.
 
Il primo è quello della teologia che si potrebbe definire del fifty fifty: razionalmente, ci sono almeno 50 possibilità su cento che Dio esista. La scienza non può provare la sua esistenza, ma nemmeno che la sua non esistenza.
 
E chissà se ieri Cantalamessa non si sia dilungato proprio su questo concetto con i 133 cardinali elettori: alla fine, stando alla cosiddetta "scommessa" di Pascal, conviene sempre essere un buon cristiano. Anche per un fatto di probabilità. 
 
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Giovanni Santaniello
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