Attorno al Vaticano si attende la fumata bianca e il nuovo Papa servendo la pasta del Conclave.
Di cosa si tratta? Di un piatto della leggenda o della tradizione (su questo i pareri che si raccolgono sono discordanti) della Curia romana e dei fedeli assai frugale ma lo stesso saporito, se condito - s'intende - con la giusta dose di Spirito Santo, quella che si invoca nella cappella Sistina per scegliere il successore di Pietro.
E quindi, in attesa di conoscere il successore di Papa Francesco, nelle taverne, nelle osterie e nei ristoranti sparsi nei dintorni del Vaticano, il piatto forte di questi giorni con i cardinali impegnati a scegliere il nuovo Pontefice è la pasta del Conclave.
Come si cucina? Nessun particolare segreto, ma una ricetta molto semplice che va quasi ad evocare la povertà evangelica. Gli ingredienti fondamentalmente sono tre: pasta, lunga o corta, come la si preferisce, da cuocere e successivamente mantecare in padella con una noce di burro e un'abbondante spolverata di parmigiano.
Stop, il piatto è servito.
Certo, però, ogni cuoco ci aggiunge del suo. E più ci si allontana dal Vaticano, più la fantasia corre lontana dalle liturgie vaticane.
Ma perché ha preso piede la tradizione di servire la pasta del Conclave quando i cardinali si rinchiudono in cappella Sistina per scegliere un nuovo Papa? Il piatto, negli anni, sembrerebbe aver assunto un po' i connotati di portafortuna. Sia per il nuovo Santo Padre, che per la Chiesa; sia per i pellegrini che provengono da tutto il mondo per vivere questo momento, sia per Roma.
Del resto, nell'omelia della messa pro eligendo romano pontefice, il cardinale Giovanni Battista Re non ha detto che negli ultimi cento anni la Chiesa ha avuto Papi veramente grandi e veramente santi?
Beh, evidentemente, anche la pasta del Conclave ha fatto il suo per giungere a questo risultato.
Sta di fatto che più che di vera e propria tradizione, Mila Fiumini, storica nonché esperta di ricettari, ha parlato di leggenda della pasta del Conclave.
ha fatto presente l'esperta.
Ma tant'è: si sa che in occasione del conclave in corso, i porporati stanno mangiando pochissimo, giusto l'essenziale, anche per evitare indigestioni che comporterebbero dei disagi che vanno assolutamente evitati.
Corpo e anima dei principi della Chiesa devono essere tesi solamente nello scegliere chi di loro possa rappresentare e governare il Vaticano al meglio. Anzi: visto che il Santo Padre in realtà è scelto dallo Spirito Santo, devono solamente scoprire il prescelto. L'impegno, quindi, è davvero gravoso: i peccati di gola non sono assolutamente ammessi.
In ogni caso, nei giorni che hanno preceduto l'extra omnes, a qualche porporato è scappata più di una lamentela per la cucina molto frugale all'interno delle mura leonine. Anche per questo, in attesa del nuovo Papa, sulla rete non mancano i meme che strappano un sorriso. Ma la pasta del Conclave sembra aver messo un po' tutti d'accordo. Molto leggera, ma abbastanza saporita per giorni di grossi impegni. Per questo, anche i giornalisti che affollano Roma in questi giorni (ne sono stati accreditati 5.300) la apprezzano, tra un articolo da scrivere o un collegamento tv.
Ai quattro primi pasti tipici della tradizione culinaria romana (cacio e pepe, gricia, amatriciana e carbonara), potranno aggiungere anche la pasta del Conclave.